Ricomincio da me: settembre di propositi per me stess*

ricomincio da me

Con la fine dell’estate, ci si ritrova irrimediabilmente catapultati in quella quotidianità da cui ci si era un po’ staccati- e distaccati- negli ultimi mesi, sia fisicamente che, soprattutto, emotivamente.

La seconda metà di agosto di ogni anno si trasforma in un’anticamera dei nostri progetti, degli abituali “vorrei” che, molto spesso, si dimostrano poi irrealizzabili. Settembre, infatti, con l’avvento dell’era digitale, ha preso progressivamente il posto di gennaio come mese per (ri)cominciare da dove si era rimasti.

In questo senso, infatti, citerei quella che era l’opinione di Oscar Wilde al riguardo:

“I buoni propositi sono inutili tentativi di interferire nelle leggi scientifiche. Nascono dalla pura vanità e il loro risultato è un nulla assoluto. Ogni tanto ci regalano una di quelle emozioni voluttuose e sterili che hanno un certo fascino per i deboli: è tutto quello che se ne può dire. Sono semplicemente assegni che gli uomini emettono su una banca dove non hanno un conto corrente.”

Da Il ritratto di Dorian Grey, 1891

Il mio intento non è quello di proporvi la “mia” lista dei buoni propositi perché ciascuno di noi ne ha di diversi in base ai propri interessi e inclinazioni. Ci terrei, più che altro, a mettere l’accento su ciò che, per me, dovrebbe rappresentare lo scopo intrinseco di tutte quelle intenzioni- a volte utopistiche- che redigiamo ogni 1 settembre: la crescita personale, che va al di là del mero obiettivo fine a sé stesso.

Ennalogo di buoni propositi per settembre

Per il nono mese dell’anno ho pensato di stilare un elenco di 9 punti, citando Gianni Rodari “un ennalogo”. Questi punti accolgono un insieme di massime, aforismi e/o considerazioni per affrontare settembre in maniera più consapevole ma, allo stesso tempo, leggera.

1. Pensare per migliorare

Il fatto che, in quanto esseri umani, siamo in grado di pensare, leggere, ragionare e decidere cosa fare nelle diverse situazioni è ciò che ci conferisce la capacità di arricchire la nostra vita e di diventare delle persone migliori.

La fortuna di poter utilizzare la logica e la ragione per gestire le circostanze che si presentano ogni giorno sul nostro cammino, offre l’inimmaginabile facoltà di impreziosire la nostra vita e quella degli altri a noi vicini. E dal potere nasce la responsabilità.

2. Non c’è niente di sbagliato nello sbagliarsi

Non c’è niente di sbagliato nello sbagliarsi. Nessuno deve vergognarsi di cambiare idea. Siamo liber* e quando qualcuno ci fa notare un errore nelle nostre opinioni, convinzioni o azioni, non ci sta criticando. Al contrario, ci sta offrendo un’alternativa migliore. Impariamo ad accettare i punti di vista delle persone che abbiamo accanto!

3. La gentilezza come uno dei nuovi propositi

“Un beneficio dovrebbe essere custodito come un tesoro sepolto, per poi essere dissotterrato solo in caso di necessità. […] La natura ci ordina di fare del bene a tutti. […] Ovunque ci sia un essere umano, abbiamo l’opportunità di essere gentili.”

Così scriveva Seneca ne La vita felice facendosi portatore di un “Be kind, be gentleante litteram. Ebbene, è vero. Ogni persona che incontriamo oggi, a prescindere dal contesto, positivo o negativo, ci offre l’occasione di essere gentili o, come lo definiscono alcuni traduttori di questa frase del filosofo latino, opportunità di “beneficio”… per entrambi.

Se trattiamo bene l’altro, se ci interessiamo di lui/lei, della sua storia, di cosa ha bisogno, ci sentiremo inevitabilmente meglio. Non c’è nessuna garanzia o legge scritta per cui verremo ricambiat*, ma è meglio concentrarci su ciò che possiamo controllare. In questo caso, la scelta di rispondere gentilmente

4. Smettiamo di preoccuparci di ciò che pensa la gente!

Citando un passo di Marco Aurelio:

“Mi stupisco sempre della facilità con cui amiamo noi stessi più di ogni altra cosa ma diamo più importanza alle opinioni altrui che alla stima che abbiamo di noi […] Quanto rispetto nutriamo per le opinioni degli altri su di noi e quanto poco per le nostre!”.

Ci capita spesso di ignorare i nostri sentimenti, le sensazioni che proviamo o i pensieri a cui molto spesso non diamo voce per adottare quelli di qualcun altr*. Per quanto cerchiamo di tenere a bada le nostre opinioni, non possiamo mai controllare i pareri degli altri, meno che mai di noi. È inutile e assolutamente dannoso passare il nostro tempo a rimuginare su ciò che possono pensare le persone che ci circondano. Concentriamoci su ciò che pensiamo noi. Focalizziamo sui risultati, sul loro impatto e chiediamoci quale sia la cosa giusta da fare e se è realmente giusto farla.

5. Chiedere aiuto non deve generare vergogna

Non vergogniamoci se e quando abbiamo bisogno d’aiuto. Non dobbiamo affrontare tutto da sol*. Impariamo a condividere i nostri problemi, i crucci e le ansie che ci attanagliano. Marco Aurelio usava una similitudine militare per rendere al meglio l’idea: “Hai un dovere da compiere, proprio come un soldato che assalta le mura in battaglia. Che importa se sei ferito e non puoi né riesci a salire senza l’aiuto di un altro soldato?”.

6. Tra i nuovi propositi ci lasciamo ispirare

Lasciamoci ispirare dai successi degli altri perché “se una cosa ti riesce difficile, non supporre che sia impossibile, perché tutto ciò che è possibile e giusto per un’altra persona può essere realizzato altrettanto facilmente anche da te”.

Quando ammiriamo qualcuno ottenere un traguardo importante, in qualsiasi settore, invece di pensare “Perché a loro sì e a me no?”, ripetiamoci in testa “Se loro ce la possono fare, perché io no?”.

7. Accettare il destino e il cambiamento

Per questo specifico proponimento, definibile come amor fati (amore per il destino), chiamerei in causa Epitteto e, nuovamente, Seneca. Il primo, architrave dello stoicismo greco d’età romana, rifletteva proprio sulla cosiddetta “arte dell’accettazione”. Egli affermava:
“Non devi aspettarti che tutto accada come desideri, ma piuttosto desidera che tutto accada come effettivamente accadrà: allora la tua vita scorrerà bene”. Quando ci succede qualcosa di spiacevole, è di sicuro più facile cambiare la nostra opinione dell’evento piuttosto che l’evento stesso, ormai passato. Dobbiamo imparare ad accettare ciò che ci accade, perché non è in nostro potere provare a cambiare il corso della storia.

Chi riprese il concetto, calandolo in chiave poetica e mitizzandolo, fu appunto Seneca che, nella tragedia Tieste, scrive: “Se l’alba ti vede superbo,| Il tramonto ti vede abbattuto.| Nessuno deve confidare troppo nel trionfo,| nessuno deve disperare che le difficoltà migliorino.| Cloto mescola fortuna e sventura e impedisce| al Fato, che fa girare ogni destino, di fermarsi.| Nessuno ha avuto tanto favore divino| da avere il domani assicurato.| Dio fa sì che le nostre vite sfreccino via| girando in un vortice.”

Saltano all’occhio in questi versi l’elogio e l’apologia della rassegnazione. Per noi, esseri umani del XXI secolo, questo atteggiamento può sembrare strano. Se, però, riflettiamo sull’incontrollabilità del futuro, capiamo quanto la loro concezione sia logicamente corretta. Per gli antichi, infatti, colei che tesse il filo della nostra vita è Cloto, una delle tre dee del destino che decidevano il corso degli eventi dell’esistenza, a volte positivi, altre negativi. Cloto reggeva il filo dei giorni per la tela della vita, Lachesi dispensava la sorte avvolgendo al fuso il filo che a ciascuno era assegnato e infine Atropo che lo tagliava con le forbici quando giungeva il momento di arrestare la vita, attribuendo il principio e la fine del tempo della vita, la nascita e la morte. Neanche gli dei potevano opporsi al loro volere… pensiamo se fosse realizzabile per gli uomini!

Trasponendo questa lettura ai giorni nostri, possiamo effettivamente notare come la fortuna o le difficoltà non sono assicurate né durano per sempre. Un successo può diventare una prova da superare, mentre un ostacolo può tramutarsi in un trionfo. La vita può mutare in un attimo.

8. Lasciamo le preoccupazioni per quando servono

Lasciamo che le notizie arrivino quando arrivano; non dobbiamo essere infelici in anticipo. Nell’attendere qualcosa, provare inquietudine, ansia e/o tristezza per ciò che non è successo è un atto del tutto arbitrario. Eppure è esattamente quello che facciamo! L’attendere riguarda uno stato di tensione verso qualcosa che si immagina ma non si conosce. Quando attendiamo, siamo protesi verso qualcosa che per noi ha dei contorni indefinibili. Per attendere, ci muoviamo; mentre per aspettare, stiamo a guardare.

Ebbene non rimaniamo lì ad attendere e neanche ad aspettare, occupiamoci di ciò che ci interessa hic et nunc e non preoccupiamoci di quello che potrebbe succedere in futuro.

9. L’ultimo dei propositi: vivere l’oggi

E, per concludere: Carpe diem.

“Mettiamoci dunque in cammino con tutto il cuore, lasciando da parte le numerose distrazioni e impegnandoci a raggiungere quest’unico scopo, prima di accorgerci troppo tardi della rapida e inarrestabile fuga del tempo e rimanere indietro. Accogliamo ogni giorno che sorge come se fosse il migliore di tutti, facciamolo nostro. Dobbiamo afferrare ciò che fugge.”

Seneca, Lettere a Lucilio, 108, 27

Abbiamo una sola possibilità di sperimentare l’oggi. Abbiamo solo ventiquattr’ore per coglierlo, poi sarà persa, per sempre. Vivremo appieno tutta la giornata? Che cosa riusciremo a fare del presente prima che ci sfugga dalle dita e diventi il nostro passato?

Cerchiamo di vivere l’oggi, dando un senso- anzi il nostro senso– al tempo. Dobbiamo intenderlo non come una sequenza di istanti disposti cronologicamente su una linea, ma come un flusso continuo e indivisibile, vissuto qualitativamente e internamente. 

    Articolo è stato scritto da Natalia, volontaria dell’Associazione 

    Contenuto a cura di Animenta

    PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

    Rasckatielli

    Pasta Secca 500g

    Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

    Tracce di Glutine.

    Valori Nutrizionali

    (valori medi per 100g di prodotto)

    Valore energetico

    306,5 kcal
    1302 kj

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    13,00 g

    Carboidrati

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    0,5 g

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