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Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare (DCA)
I disturbi del comportamento alimentare, anche noti come DCA o disturbi alimentari, sono patologie dal connotato principalmente psichico, che però in molti casi possiede dei risvolti anche a livello fisico.
A cosa sono legati i disturbi alimentari?
A dispetto di ciò che il nome potrebbe far pensare, si tratta in realtà di disturbi che vedono coinvolto il cibo e l’aspetto fisico, i quali, tuttavia, non rappresentato il fulcro della problematica. Essi sono infatti solamente delle modalità di esternalizzazione di un dolore più profondo che deriva da fragilità, insicurezze e sofferenze della persona, che non trova altro modo per esprimere.
Si può andare infatti da DCA legati a maltrattamenti o abusi, fino a disturbi del comportamento alimentare associati a caratteri più fragili ed empatici, incapaci di elaborare e dare sfogo alle proprie emozioni. Tante volte, inoltre, l’insoddisfazione verso il proprio corpo nasce anche dall’idealizzazione di “corpi perfetti” e canoni di bellezza che vengono trasmessi tramite i social. È stato infatti dimostrata una stretta correlazione tra social media e disturbi alimentari, soprattutto negli ultimi anni.
Come iniziano i disturbi alimentari
Un disturbo alimentare è caratterizzato da un alterato rapporto con il cibo e ad un’eccessiva attenzione e preoccupazione verso il corpo. La loro insorgenza si manifesta prevalentemente in età adolescenziale e nel sesso femminile (64%), ma recenti studi hanno dimostrato che queste patologie si stanno espandendo anche ad età infantili e nel genere maschile.
Inizialmente queste problematiche possono passare inosservate e non essere diagnosticate facilmente, in quanto i sintomi possono essere lievi e non espliciti. Tuttavia, una diagnosi tempestiva permette un’intervento quanto più immediato possibile, che si è rivelato essere, secondo gli studi, di fondamentale importanza per garantire una risoluzione quanto più rapida ed efficace possibile del disturbo.
Come si manifestano i DCA
Le manifestazioni e i comportamenti che generalmente contraddistinguono un disturbo alimentare sono:
- Alterata assunzione delle quantità di cibo (sia in difetto che in eccesso);
- Metodi di compensazione (vomito, lassativi, attività fisica);
- Depressione e alterazione dell’umore;
- Evidente variazione di peso;
- Alterazione della vita sociale (paura di uscire, difficoltà a partecipare a momenti di convivialità, difficoltà di interazione con le persone);
- Dispercezione corporea.
Questi sono solo alcuni dei segnali che possono indicare che una persona soffre di un DCA. La sua diagnosi, tuttavia, richiede l’intervento di specialisti che, in modo sinergico, possono valutare complessivamente la condizione della persona, secondo parametri e criteri ben definiti.
Come si dividono i disturbi alimentari?
I DCA differiscono tra loro per le modalità con cui la persona si approccia al cibo generalmente. Secondo i manuali diagnostici esistono diverse tipologie di DCA: i più noti sono sicuramente l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder, ma a questi si aggiungono anche l’ARFID, l’ortoressia, la diabulimia, la vigoressia, i disturbi della nutrizione e i disturbi alimentari sottosoglia. Questi ultimi, nello specifico, sono indicati per quei casi in cui i pazienti presentano un disturbo alimentare significativo, ma che di fatto non soddisfa pienamente i criteri per una diagnosi accurata.
Quali sono i disturbi alimentari più importanti
Tra i principali disturbi del comportamento alimentare, quindi, ci sono:
- anoressia nervosa, che colpisce circa l’1% della popolazione ed è caratterizzata da una riduzione dell’introito di cibo, con evidente riduzione del peso corporeo, in alcuni casi fino ad estremi che compromettono la salute fisica, generando problematiche come l’amenorrea;
- bulimia nervosa, che coinvolge circa il 4,5% delle giovani donne, è caratterizzata da crisi bulimiche, in cui viene introitata una spropositata quantità di cibo in un lasso di tempo molto ridotto, seguita da metodi di compensazione, come il vomito;
- disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder), invece, è tipica del 2-3% della popolazione e differisce dalla bulimia per l’assenza dell’utilizzo di metodi di compensazione a seguito delle abbuffate.
Come capire se soffri di DCA
Non è consigliato e nemmeno possibile fare una diagnosi autonoma relativamente alla possibilità di soffrire di un disturbo del comportamento alimentare. Nel caso in cui, però, si abbia qualche sospetto e la propria sofferenza interiore diventi sempre maggiore e dalla difficile gestione, esistono molteplici professionisti e centri per DCA a cui è possibile rivolgersi per chiedere aiuto. Animenta è tra queste.
Affidarsi ad un’equipe di professionisti specializzati nel trattamento dei disturbi alimentari permette infatti di agire contemporaneamente su molteplici aspetti della vita della persona, così da permette di lavorare in modo sincrono sulle diverse difficoltà che questa può avere. È infatti agendo sulle problematiche più profonde che hanno scatenato il DCA che è possibile risolvere il disturbo, permettendo alla persona di rieducarsi non solo a livello alimentare, ma in generale ad un approccio sano alla vita, permettendole così di “tornare a vivere”.
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