A tu per tu con Laura Dalla Ragione – La dispercezione corporea

Abbiamo scelto di intervistare la Dott.ssa Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, per approfondire una delle tematiche più discusse quando si parla di disturbi del comportamento alimentare: la dispercezione corporea.

La Dottoressa Dalla Ragione ha fondato e dirige la Rete per i Disturbi del Comportamento Alimentare della USL 1 dell’Umbria. Lavora come docente presso il Campus Biomedico di Roma, dove tiene un corso sui disturbi del comportamento alimentare. È presidente della SIRIDAP, la Società Scientifica per la riabilitazione nei DCA. È inoltre direttrice del Numero Verde Nazionale SOS Disturbi Alimentari della Presidenza del Consiglio e dell’Istituto Superiore di Sanità.

Che cos’è la dispercezione corporea?

La dispercezione corporea è una distorsione percettiva che conduce le persone con disturbi alimentari ad avere una visione alterata (per dimensioni e sensazioni somatiche) del proprio corpo rispetto a come questo è nella realtà. È presente nell’anoressia nervosa e nella bulimia, mentre è assente nel disturbo da alimentazione incontrollata.

La dispercezione corporea è uno dei primi sintomi a comparire e l’ultimo a scomparire e costituisce uno dei nuclei psicopatologici più dolorosi e resistenti alle terapie.

L’immagine del proprio corpo è la rappresentazione interna che ciascun individuo crea della propria apparenza esterna. Si fonda quindi su convinzioni cognitive, affettive e sociali.

Guardandosi allo specchio, la persona che presenta questa difficoltà non riesce a vedere un’immagine veritiera di sé. Piuttosto vede una forma corporea inaccettabile che occorre necessariamente modificare e che produce molta sofferenza. La dispercezione scatena infatti una fortissima ostilità verso il proprio corpo, un senso di vergogna, quasi un vedersi deformi.

I modelli culturali del nostro tempo creano sicuramente un terreno fertile per l’insorgenza di questo sintomo. È infatti largamente diffusa un’insoddisfazione corporea che accompagna principalmente la fascia degli adolescenti, ma anche altre fasce di età, dall’infanzia all’età adulta.

Dove risiede la causa?

La dispercezione corporea è generalmente legata all’insorgenza di un disturbo del comportamento alimentare e ne costituisce un criterio di diagnosi.

Si tratta di un’alterazione neurofisiologica (fortunatamente reversibile) oggi ampiamente documentata dalle tecniche di brain imaging. Questi strumenti ci mostrano come alcune aree cerebrali relative alla percezione visiva non siano più funzionanti e attivabili durante il periodo conclamato della patologia alimentare. È come se per un certo periodo il cervello diventasse “cieco” per quanto riguarda la percezione della propria immagine corporea.

Ricerche scientifiche hanno mostrato come la malnutrizione prolungata possa aggravare questa alterazione. Ciò significa che, paradossalmente, più il peso scende e più la dispercezione aumenta e la persona ha una immagine di sé sempre più alterata.

D’altra parte il corpo è lo scenario affollato di moltissime emozioni, una sorta di teatro delle emozioni dall’alfabeto misterioso. Non c’è nulla di così intimo ed estraneo a noi stessi più dell’immagine riflessa.

In che modo l’insoddisfazione corporea si lega ad una possibile alterazione delle abitudini alimentari?

Ci sono una serie di elementi che possono portare a ritenere che la cura dell’alimentazione (che spesso poi sfocia in un’ossessione) possa modellare e migliorare il corpo per raggiungere dei canoni fisici “irrinunciabili”. Elementi legati all’idea di dover migliorare l’aspetto del proprio corpo per potersi accettare ed essere accettati, agli stessi canoni estetici presenti a livello societario, nonché alle richieste mediatiche più o meno esplicite sull’importanza di rispettare determinati standard.

Il problema non è la cura dell’alimentazione, bensì l’eccessiva polarizzazione del pensiero sul cibo, che orienta l’individuo a compiere scelte alimentari rigide escludendo molte classi di alimenti e diventa un fattore di rischio per l’ingresso di una patologia alimentare.

Quale tipo di approccio terapeutico viene utilizzato per trattare questo disturbo? Su cosa si va a lavorare?

La dispercezione corporea è sempre connessa ad un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione, pertanto è consigliabile trattare questo tipo di problema con un supporto terapeutico integrato. È fondamentale la presenza di professionisti esperti del settore quali psicologo, nutrizionista e psichiatra, pronti a lavorare in sinergia per sostenere la persona che vive questo disagio.

Nello specifico però, oggi si lavora molto anche direttamente sull’immagine corporea con diverse tecniche molto efficaci. Una di queste è la terapia dello specchio, un’integrazione tra l’approccio cognitivo e la mindfulness che consiste in un’esposizione alla propria immagine allo specchio. Tale pratica si svolge in sette sedute e viene guidata da uno psicologo esperto.

Un’altra tecnica è la video-confrontation: il paziente analizza un proprio video insieme ad uno psicologo esperto. Il fine è proprio quello di riappropriarsi di una corretta conoscenza somatica e di riflettere sul ruolo del corpo nella propria vita, evitando di guardarlo con emozioni negative e di rifiuto.

Molto utili a questo scopo sono in generale tutte le tecniche che lavorano sull’armonia tra mente e corpo quali lo yoga, il pilates, la psicomotricità, e la danza-movimento terapia.  

Cosa posso fare se mi accorgo che qualcuno a me vicino potrebbe soffrire di dispercezione corporea?

La problematica riguardante l’alterata percezione della propria immagine corporea è sempre la spia di un disagio più ampio. La cosa migliore è aiutare la persona a chiedere aiuto, rivolgendosi a figure professionali preparate e specializzate nell’occuparsi di questa difficoltà. Questo non è sempre facile, proprio perché chi ha questo problema non ne è consapevole, anche se ne soffre molto.

È molto importante costruire un dialogo con il paziente agendo con estrema delicatezza, sospendendo il giudizio e costruendo piano piano una motivazione al trattamento. 

La Dott.ssa Dalla Ragione consiglia inoltre un testo per chi volesse approfondire questa tematica:

L’inganno dello specchio. Immagine corporea e disturbi dell’immagine corporea in adolescenza, di Laura Dalla Ragione e Sabrina Mencarelli, Franco Angeli editore 2021.

Contenuto a cura di Stefania La Mattina

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