Bulimia Nervosa
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Che cos’è la bulimia nervosa: sintomi, cause e cura
La bulimia nervosa (BN) è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dall’ingestione di ingenti quantità di cibo, molto superiori a quelle assunte durante un pasto normale, in un lasso di tempo molto ridotto (inferiore alle 2 ore). Questo evento, nello specifico, prende il nome di crisi bulimica o, più comunemente, abbuffata.
Ciò che però contraddistingue la bulimia nervosa dal Disturbo da Alimentazione Incontrollata è il fatto che, a seguito delle abbuffate, vengono impiegati metodi di compensazione, come il vomito auto-indotto, l’utilizzo di lassativi e diuretici, per eliminare ciò che è stato ingerito.

A cosa è dovuta la bulimia?
La bulimia nervosa, come la maggior parte dei DCA, è un disturbo psichico alimentato dal desiderio ossessivo, conseguente a un’eccessiva preoccupazione, per le proprie forme corporee e il peso.
Il cibo, tuttavia, è solamente un mezzo per riempire un vuoto interiore che la persona prova, un modo per esprimere un dolore più profondo generato da altri aspetti della vita che sono di difficile controllo. Di conseguenza, il corpo e il cibo risultano solo una forma di espressione, non il problema in sé.
Che differenza c’è tra bulimia e anoressia: le caratteristiche
La bulimia nervosa e l’anoressia nervosa sono due disturbi dell’alimentazione diametralmente opposti dal punto di vista del rapporto con il cibo, ma presentano anche delle caratteristiche comuni, come:
- Ossessiva attenzione verso il corpo e il peso;
- Bassa autostima;
- Perfezionismo clinico;
- Difficoltà a riconoscere, gestire e comunicare il proprio stato emotivo.
L’anoressia nervosa è un DCA caratterizzato dalla riduzione dell’assunzione di cibo che comporta, inevitabilmente, ad una diminuzione del peso, più o meno importante, in relazione alla gravità del disturbo.
Chi soffre di bulimia nervosa, invece, ingerisce una elevata quantità di cibo durante le abbuffate, ma poi, impiega metodi di eliminazione per evitare che il cibo rimanga all’interno del corpo. Sostanzialmente quindi in questo caso, la variazione del peso corporeo può non essere evidente, in quanto parte del cibo viene comunque assorbito.
Conseguenze della bulimia nervosa: i risvolti psico-fisici
La perdita di controllo relativamente alle quantità di cibo ingerite e la conseguente eliminazione delle stesse, hanno risvolti molto negativi sulla persona che soffre di bulimia nervosa, sia dal punto di vista psichico che fisico.
Le principali conseguenze, infatti, della patologia sono:
- Infertilità;
- Alterazione delle proprie capacità relazionali e della sfera sociale;
- Danni al tratto gastro-esofageo;
- Reflusso cronico in concomitanza dei pasti;
- Disidratazione;
- Squilibrio elettrolitico che induce aritmie e, nei casi più gravi, arresto cardiaco;
- Fluttuazione del peso corporeo;
- Ingrossamento delle ghiandole sotto la mascella e nel collo;
- Rottura dei vasi sanguigni negli occhi.
Diagnosi e trattamento della bulimia nervosa
Secondo i manuali clinici, per capire se si soffre di bulimia, devono essere soddisfatti dei criteri che ne permettono la diagnosi, la quale è riservata in modo esclusivo ai medici competenti.
In generale tuttavia, secondo quanto definito dal DSM-5, una persona viene considerata affetta da bulimia nervosa se impiega metodi di compensazione a seguito di abbuffate una volta a settimana per almeno tre mesi. In relazione poi alla frequenza, il disturbo può essere considerato più o meno grave.
Guarire dalla bulimia nervosa, tuttavia, è possibile e richiede un approccio sinergico dal punto di vista medico, attraverso il coinvolgimento di un equipe multidisciplinare e specialistica. È necessario infatti garantire alla persona un supporto psicologico che le permetta di risalire alla sofferenza più profonda che trova sfogo attraverso il cibo, imparare a gestire le proprie emozioni e tornare a distinguere la fame fisiologica da quella “emotiva”, adottando quindi un’alimentazione completa e sana.
Nei casi più gravi tuttavia, laddove è presente anche una fluttuazione del tono dell’umore e quindi depressione, può essere necessario l’impiego anche di trattamenti farmacologici.
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