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Anoressia nervosa: cause, disturbi e intervento
L’anoressia nervosa, nota anche dall’abbreviativo AN, è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da un alterato rapporto con il cibo, che ne comporta un’assunzione estremamente ridotta, spinti dalla paura di prendere peso. È quindi un disturbo psichico che possiede evidenti ripercussioni anche a livello fisico.
Nel tentativo infatti di mantenere un controllo serrato sulle proprie forme corporee e sul proprio peso, la persona è portata a ridurre le quantità di cibo assunte giornalmente, con il rischio di compromettere la propria salute psico-fisica.
Cos’è l’anoressia e che differenza c’è tra anoressia e anoressia nervosa
L’anoressia, per definizione, è la mancanza di appetito, che di fatto può capitare in diversi momenti e per diverse circostanze nell’arco della vita di una persona. Si pensi banalmente quanto si ha lo stomaco chiuso per l’agitazione o quando si è appena subita una perdita grave.
Esiste tuttavia una sostanziale differenza tra quella che è comunemente nota come anoressia e l’anoressia nervosa. Quest’ultimo è infatti il termine che connota la patologia psichiatrica, quindi il disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da un alterato rapporto con il cibo e con con il corpo, spesso accompagnati anche da un’alterata percezione corporea e della propria immagine.
A cosa può portare l’anoressia nervosa
Quanto è pericolosa l’anoressia? A quale peso si può avere una diagnosi di anoressia nervosa? Queste sono alcune delle domande più frequenti che le persone fanno per capire se un proprio caro, o semplicemente sé in prima persona, sta entrando all’interno di un disturbo molto frequentemente nominato, ma di cui magari si conosce ben poco.
È giusto fare una premessa in questo caso: non esiste un peso al di sotto del quale si può definire una persona affetta da anoressia e la sua gravità dipende da caso a caso, da quando si interviene sulla patologia e dalla capacità di risposta della persona.
Che malattie causa l’anoressia
Solitamente l’anoressia nervosa comporta non poche ripercussioni a livello sia mentale che fisico, quali:
- Vertigini e capogiri;
- Perdita di capelli;
- Pelle secca;
- Depressione;
- Ansia;
- Bassa autostima;
- Autolesionismo;
- Assunzione di droghe e alcol;
- Amenorrea;
- Infertilità;
- Osteoporosi;
- Problemi cardiologici.
Chi colpisce maggiormente l’anoressia
L’anoressia nervosa colpisce più frequentemente donne di giovane età, comparendo per la prima volta intorno all’età adolescenziale (16-17 anni). Tuttavia, l’aumento dell’attenzione verso il proprio aspetto fisico ha fatto sì che questo disturbo abbia iniziato a diffondersi con maggiore frequenza anche nel sesso maschile.
Tuttavia, anche le persone adulte possono soffrire di un disturbo alimentare.
Come capire se si sta entrando in anoressia: i sintomi
Non è sempre facile capire se una persona è affetta da un disturbo del comportamento alimentare, in quanto inizialmente i sintomi non sono così evidenti.
Nel caso dell’anoressia nervosa, alcuni indici che potrebbero evidenziare la presenza del disturbo sono:
- Controllo ossessivo della quantità e della tipologia di cibi, con evitamento completo di cibi grassi;
- Ossessione verso le calorie;
- Assunzione di farmaci che riducono il senso di fame;
- Ossessione per lo specchio e la bilancia.
Tuttavia, la diagnosi di un disturbo del comportamento alimentare è un compito che deve essere riservato in modo esclusivo a figure professionali specializzate in tale problematica e non è una cosa che può essere fatta in modo autonomo o da parte di figure non esperte del disturbo.
Chi diagnostica l’anoressia e il trattamento
La diagnosi viene fatta da professionisti sanitari specializzati, che possono essere il medico di base o il pediatra, ma anche lo psicologo o psichiatra. A seguito infatti della raccolta dell’anamnesi e della valutazione empatica del paziente in relazione alle sue attitudini verso il peso e il corpo, è possibile definire se i dati raccolti corrispondono ai parametri che permettono di accertare la presenza del disturbo.
Per quanto concerne invece il trattamento dell’anoressia nervosa, questo richiede livelli diversi in relazione alla gravità della patologia. Per i casi più lievi, infatti, la stretta collaborazione tra uno psicologo e un nutrizionista permette di ottenere degli ottimi risultati. Nei casi più gravi tuttavia, soprattutto laddove la salute fisica è stata notevolmente compromessa, è possibile arrivare fino all’ospedalizzazione della paziente, con la necessità di intervento di molteplici figure mediche, come gastroenterologi, cardiologi, ginecologi e via dicendo.
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