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Che cos’è l’ortoressia: sintomi, cause e trattamento
L’ortoressia nervosa (ON) è un disturbo del comportamento alimentare in cui viene diagnosticata un’ossessione verso i cibi considerati “sani”.
Nella cultura moderna, impregnata da ideali canonici e irrealistici verso corpi perfetti, ogni giorno, attraverso qualsiasi canale di comunicazione, soprattutto in vista dell’estate, è possibile entrare a contatto con proposte di fitness e di diete miracolose, volte a perdere peso nel più breve tempo possibile. Questa “Diet Culture” quindi, al posto di incitare all’adozione di un’alimentazione consapevole volta a prendersi cura del proprio corpo, trasmette invece una centralità non funzionale verso ciò che è “salutare”.
L’ipersalutismo, quindi l’adozione di uno stile di vita basato esclusivamente su ciò che è sano, viene presentato come qualcosa di normale e funzionale, divenendo però in realtà un’ossessione che possiede notevoli ripercussioni sia dal punto di vista psicologico che fisico.
Cos’è e quali sono le principali caratteristiche dell’ortoressia nervosa?
Nell’ortoressia nervosa, quindi, i concetti di sano e salutare vengono estremizzati e adottati come dei dogmi assoluti, da mantenere assolutamente nelle scelte quotidiane di vita, con lo scopo di puntare ad uno stato di salute perfetto.
L’ortoressia nervosa, infatti, possiede delle caratteristiche comuni con l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa, ma anche con l’ARFID, tra cui:
- Ossessione verso il peso e le forme del corpo;
- Dispercezione corporea;
- Perfezionismo;
- Rifiuto/restrizione di alcune classi di cibi.
La differenza, tuttavia, nel caso dell’ortoressia, sta nel fatto che la preoccupazione primaria non è tanto nella quantità di cibo che si sta assumendo, ma nella qualità, nelle sue proprietà nutritive e nelle sue componenti. I cibi vengono quindi etichettati e classificati e sulla base di queste distinzioni viene definito dalla persona se possono essere mangiati o meno e in che quantità.
Chi soffre di ortoressia spende quindi notevoli quantità di tempo e denaro per pianificare accuratamente qualsiasi pasto, imponendosi specifici metodi di cottura anche se non graditi e comprando cibi “di qualità”. Inoltre, molto spesso, coloro che non condividono le medesime abitudini e percezione dell’alimentazione vengono quindi considerati sbagliati e trattati con inferiorità.
Come nasce l’ortoressia e chi ne soffre
L’ortoressia nervosa nasce quindi dall’insinuarsi nella persona della convinzione che la propria salute e il modello ideale di fisico siano legati esclusivamente alla tipologia di cibi e alle scelte alimentari che vengono assunti ogni giorno, andando però ad estremizzare il concetto di sano e salutare.
Solitamente tuttavia, proprio come nella maggior parte dei disturbi alimentari, questo controllo eccessivo verso l’alimentazione e il corpo non è altro che l’espressione di un dolore più profondo, che trova come mezzo di espressione proprio il cibo e l’aspetto fisico.
Conseguenze dell’ortoressia nervosa
Le principali conseguenze dell’ortoressia vedono risvolti sia sul piano fisico che su quello psicologico, quali:
- Pensieri ossessivi ricorrenti e costanti nei confronti del cibo;
- Riduzione della vita sociale e dei momenti di convivialità;
- Frustrazione, irritabilità e rabbia ricorrenti;
- Ansia e angoscia quando non vengono rispettate le regole auto-imposte;
- Malnutrizione, con carenze nutrizionali;
- Perdita di peso e disturbi fisici correlati.
Come si cura l’ortoressia nervosa
Chi soffre di ortoressia nervosa difficilmente prende spontaneamente consapevolezza del problema, in quanto il suo senso di superiorità per lo stile di vita che conduce non lo porta a mettersi in discussione. Una diagnosi precoce, quindi, in questi casi, sarebbe ideale.
In ogni caso, l’intervento per il trattamento dell’ortoressia richiede la presenza di un team multidisciplinare composto da medico, psicologo e nutrizionista. In questo modo è possibile avere un quadro clinico completo sulla condizione della persona, agendo non solo sulla rieducazione alimentare, ma soprattutto sulle convinzioni mentali fermamente insinuatesi nel tempo.
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