Animenta racconta i disturbi alimentari – La storia di Benedetta

Raccontare la mia storia non è semplice e guardandomi indietro non saprei da dove cominciare. Una cosa è certa: 

per sette lunghi anni la mia vita è andata in stand – by

Volevo essere una ballerina. Ero una ragazzina estroversa, appassionata, facevo tutto con estremo entusiasmo. Ma, giorno dopo giorno ci sono state persone che mi hanno spinta a focalizzarmi su molti difetti fisici che fino a quel momento non avevo mai visto. 

Da quel momento inizia il mio calvario

Ogni giorno era un togliere. Toglievo anche tutto ciò che che più mi piaceva. Qualsiasi cosa. 

Ogni giorno mi venivano fatti sempre più complimenti su  quanto il mio corpo stesse cambiando in meglio, su quanto stessi diventando “leggera come una farfalla”. 

Ma la verità era che io non ero felice. Io soffrivo dentro, la mia anima si stava sgretolando e il mio corpo con lei.

Dicevo una farfalla? Ecco, sono bastati pochi mesi per diventarlo. 

Mi guardavo allo specchio e mi vedevo sempre più piccola, nonostante stessero avanzando gli anni. 

A questo punto, qualcuno potrebbe pensare: ma i tuoi genitori? 

Loro c’erano e notavano  questi grandi cambiamenti, ma nonostante ciò non avevano capito, o meglio non volevano capire che Benedetta era malata. Soffriva, infatti, di Anoressia. 

Arrivata al secondo anno di Università, a fine sessione estiva, scatta qualcosa dentro di me. Inizio a pensare a quello stavo vivendo: ero sola, non avevo amici, mi ero estraniata,  non facevo altro che studiare e dare esami, mia madre non capiva cosa avessi, avevo lasciato la danza ormai da due anni perché ogni minimo movimento per me era una trauma. 

Insomma mi sono resa conto che esistevo, ma non vivevo. 

Mi sono bastati quei pochi secondi per prendere consapevolezza e mi sono rivolta a chi poteva aiutarmi. 

Io la definisco: la telefonata della mia rinascita. In quel momento ero nata per la seconda volta. 

Da quel momento la mia vita è cambiata: passo dopo passo ho costruito una nuova persona dentro e fuori; passo dopo passo a suon di cadute, batoste, alti, bassi, pianti, lacrime, grida ho combattuto demoni, fragilità. 

La mia lotta è andata avanti per circa 3 anni e posso dire di avere conosciuto tanto altro oltre l’anoressia. 

Ho combattuto l’anoressia, ho conosciuto l’ortoressia e poi ho conosciuto BENEDETTA. 

Sì,  perché decidere di guarire da un disturbo alimentare significa avere fatto il passo più importante, ma il momento della decisione non corrisponde alla guarigione totale. È un punto di partenza che dà inizio ad un cambiamento

Ho deciso di guarire ma ho affrontato tanti ostacoli e l’ortoressia è stato uno di questi. 

Poi arriva la pandemia e ammetto che viverla da sola, lontana da casa mi ha fatto riflettere ancora di più: ho buttato via tutto ciò che queste due malattie mi avevano lasciato e posso dire di avere assaporato il senso di libertà assoluta: 

La libertà mentale

È molto difficile spiegare a parole quello che si prova quando ci si sente dopo tanti anni di nuovo presenti a se stessi.

I DCA hanno purtroppo il potere di sdoppiare la persona: l’anoressia e poi l’ortoressia mi hanno per tanti anni fatto fare cose come se le volessi fare io, ma in realtà era la malattia ad agire, non era Benedetta. 

Questo solo oggi lo posso capire, solo dopo tanta autoanalisi, presa di coscienza e grazie all’ aiuto ricevuto.

Ecco perchè ora mi sento viva.

L’articolo è stato scritto da Benedetta, volontaria dell’Associazione, che ha raccontato la sua storia

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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