Diabete e DCA: due malattie, un solo corpo
La Giornata Mondiale del Diabete, celebrata ogni anno il 14 novembre, è l’ennesima occasione per ricordare quanto la salute sia un intreccio profondo tra corpo e mente.
Tra le molte realtà legate al Diabete di Tipo 1 (DT1), ce n’è una di cui si parla ancora troppo poco: la diabulimia, una condizione complessa e dolorosa in cui il diabete si intreccia con un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA).
Dietro il controllo dei valori glicemici e delle dosi di insulina, possono nascondersi paura, senso di inadeguatezza e desiderio di controllo. La diabulimia è l’incontro di due patologie che si alimentano a vicenda, trasformando la gestione di una malattia cronica in un campo di battaglia emotivo.
La diabulimia
Il termine diabulimia nasce dall’unione di diabetes e bulimia, ma non si tratta di una diagnosi ufficiale.
È piuttosto un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) che colpisce persone con DT1 che tendono a ridurre o saltare la terapia insulinica con l’obiettivo di perdere peso o di mantenere un’immagine corporea idealizzata. Non è una scelta superficiale né un capriccio estetico: è la risposta a un dolore profondo, a una ricerca di controllo in un corpo che spesso sembra non obbedire più.
La coesistenza tra diabete e DCA può generare una spirale di sofferenza, dove il bisogno di controllo e la paura della perdita di esso diventano centrali, come spiegato da R. Dalle Grave, «questa coesistenza può avere conseguenze severe sulla salute fisica e mentale, ma comprendere il contesto emotivo e comportamentale è il primo passo per intervenire in modo efficace».
Non si tratta, dunque, di “vanità” o mancanza di volontà, ma di una sofferenza reale e profonda, che merita ascolto e rispetto.
La diabulimia si manifesta più frequentemente tra adolescenti e giovani adulti, in particolare donne, ma può coinvolgere chiunque conviva con il DT1.
Secondo uno studio pubblicato su Journal of Eating Disorders (2023), tra il 10% e il 30% delle persone con DT1 riferisce comportamenti alimentari disfunzionali legati alla gestione dell’insulina. I fattori di rischio includono:
- Pressioni sociali e culturali sull’aspetto fisico,
- Difficoltà ad accettare la cronicità del diabete,
- Paura del giudizio da parte di familiari e personale sanitario,
- Stress da controllo costante;
- Storia personale o familiare di DCA.
Come osservano Colton et al. (2022) in Diabetes Spectrum, la gestione del diabete comporta un carico psicologico che, se non riconosciuto, può trasformarsi in una forma di auto-controllo patologico.
I segnali da non ignorare
Riconoscere la diabulimia non è semplice: i segnali possono sembrare “stanchezza” o “distrazione” nella gestione del diabete. Ma ci sono campanelli d’allarme che meritano attenzione:
- Oscillazioni di peso inspiegabili;
- Valori glicemici cronicamente elevati;
- Tendenza a saltare o ridurre le dosi di insulina;
- Ansia o paura del peso corporeo;
- Irritabilità, isolamento o senso di colpa dopo i pasti;
- Negazione del problema o giustificazioni frequenti.
Come sottolineato da Diabete.com, il riconoscimento precoce è fondamentale: “L’intervento tempestivo può ridurre drasticamente le complicanze e migliorare la qualità della vita”.
Conseguenze fisiche e psicologiche
Le conseguenze della diabulimia sono gravi, sia sul piano fisico sia su quello mentale.
Fisiche:
- Rischio di chetoacidosi diabetica;
- Complicanze renali, oculari e neurologiche;
- Aumento della mortalità precoce.
Psicologiche:
- Depressione e ansia;
- Senso di fallimento e vergogna;
- Difficoltà relazionali;
- Perdita di fiducia nella cura e nei professionisti.
Come spiega la psicologa Ann Goebel-Fabbri nel suo libro Diabulimia: Eating Disorders in Type 1 Diabetes, “la riduzione intenzionale dell’insulina diventa un linguaggio del dolore, un modo per comunicare qualcosa che non si riesce a dire”.
Le cause emotive della diabulimia
Molti pazienti affetti da diabulimia descrivono la propria condizione come una forma di “controllo sul caos”.
Il diabete obbliga a monitorare ogni aspetto della vita: glicemia, cibo, movimento, insulina.
Quando il corpo sembra sfuggire a ogni previsione, limitare l’insulina diventa un gesto di autodeterminazione, seppure distruttivo.
Come scrive Young-Hyman (2021) in Pediatrics, “la gestione del diabete è un atto psicologico prima ancora che medico: la mente e il corpo devono imparare a cooperare, non a punirsi”.
Una rete multidisciplinare per curare la diabulimia
Affrontare la diabulimia richiede una presa in carico multidisciplinare, dove diabetologi, psicoterapeuti, nutrizionisti e caregivers collaborano.
Gli obiettivi principali sono:
- Ripristinare la salute fisica e la corretta somministrazione dell’insulina;
- Affrontare le emozioni e i pensieri disfunzionali legati al controllo;
- Ricostruire un rapporto equilibrato con il cibo e con il corpo;
- Rafforzare la rete di supporto attorno alla persona
Come ricorda Dalle Grave, la guarigione nasce “dal trasformare il controllo in cura, la rigidità in consapevolezza, la paura in accettazione”.
Ricordiamoci che c’è di più!
Il 14 novembre, il mondo accende una luce blu per ricordare che il diabete non riguarda solo la glicemia.
Riguarda la persona nella sua interezza: corpo, mente, emozioni, relazioni.
Il mondo parla di prevenzione, diagnosi, complicanze. Ma parla poco di emozioni.
Parlare di diabulimia in questa giornata significa dare spazio a una verità scomoda ma necessaria: la salute mentale è parte integrante della cura del diabete.
Come sottolinea World Diabetes Day, “l’educazione e la consapevolezza sono strumenti di prevenzione tanto quanto l’insulina”,“l’educazione è la chiave della prevenzione”… forse anche l’empatia lo è.
La diabulimia ci insegna che nessuna malattia esiste solo nel corpo.
Serve ascolto e formazione per costruire percorsi di cura che integrino mente e corpo.
Chiedere aiuto è un atto di coraggio e di rispetto verso sé stessi, non un segno di debolezza.
Ogni storia è diversa, ma tutte chiedono la stessa cosa: essere ascoltate.
Bibliografia
Diabete.com – Diabulimia: il disturbo alimentare dei giovani
Il Fatto Quotidiano – Diabulimia: rischi e trattamenti
Goebel-Fabbri, A. (2020). Diabulimia: Eating Disorders in Type 1 Diabetes. Springer.
Colton, P., et al. (2022). Eating Disorders and Type 1 Diabetes: A Systematic Review. Diabetes Spectrum, 35(2), 123-135.
Young-Hyman, D., et al. (2021). Psychosocial Care for Youth with Type 1 Diabetes. Pediatrics, 147(6).
Diabulimia: Towards Understanding, Recognition, and Healing (2013)
Dalle Grave, R. Quando il disturbo dell’alimentazione coesiste con il diabete di tipo 1
Mauri, A., Paccagnella, A., Martelossi, S. Educazione terapeutica nel diabete di tipo 1
jeatdisord.biomedcentral.com – Review sulla diabulimia
L’articolo è stato scritto da Terry, volontaria dell’Associazione



