Caro corpo,
Non abbiamo mai avuto un bel rapporto. Non mi sei mai piaciuto, non ti ho mai accettato.
La guerra tra di noi è iniziata fin troppo presto.
Già alle elementari non potevo vedere il tuo riflesso da nessuna parte, non potevo vedere quelle gambe, mi sono sempre apparse enormi, ingombranti, pesanti.
In tutto questo il mio sport in tutto questo non ha mai aiutato; vedevo ginnaste con corpi “perfetti” da invidiare e da raggiungere. Ma il vero problema arrivava in gara o agli spettacoli, quando dovevo metterti in mostra alla giuria e al pubblico. In quelle occasioni le lacrime e le crisi erano assicurate. Mi vedevo enorme, mi sentivo inappropriata, sbagliata, e ogni volta sognavo solamente di scappare da te.
Sono andata avanti per anni odiandoti, desiderando di svegliarmi un giorno e di ritrovarmi in un altro corpo. Qualsiasi altro corpo, l’importante era che non fossi tu.
Poi è arrivato il lockdown e quel nostro rapporto d’odio ha preso il sopravvento.
Ho iniziato a farti del male, a spingerti oltre il limite, a lasciarti con la fame nello stomaco. Tu hai iniziato a rispondermi, ti rimpicciolivi, ti alleggerivi e ogni giorno che passava io ero sempre più vuota. Non ero ancora contenta, però, così ho spinto oltre; ho iniziato a lasciarti segni sulle gambe e sulle braccia, ti ho reso una tela su cui sfogare i miei problemi.
Ma ad oggi, caro corpo, ti chiedo scusa.
Scusa per tutto il male che ti ho fatto, per tutte le volte in cui avrei voluto sostituirti. Scusa per tutto quello di cui ti ho ho privato, scusa per tutte le volte in cui ti ho nascosto, per tutti i giorni in cui ti ho privato della vita.
E, per ultimo, scusa se ancora oggi non riesco ad amarti come dovrei. Il percorso è ancora lungo, ma io credo in un finale da favola.
Annachiara