Chi mi conosce sa quanto mi stia a cuore questa tematica così delicata. Ho sempre evitato di parlare di questo argomento, perché credo che occorra farlo con molto tatto e rispetto, ma mi piace pensare che i social possano essere anche veicolo di messaggi positivi, e così ho deciso di lasciare il mio.
In pochi sanno che i disturbi alimentari hanno fatto parte della mia vita per quasi 20 anni (praticamente una vita). Quando avevo 15 anni, dopo una lunga depressione, mio nonno si tolse la vita ed è da lì che iniziò tutto. Era un dolore troppo forte, che dovevo nascondere, e così giorno dopo giorno accumulavo vuoti e tristezza. La bulimia in quel periodo mi aiutava a colmare tutti i miei vuoti e allo stesso tempo mi dava l’illusione di alleggerirmi del peso che portavo dentro.
Era diventata la mia migliore amica
Mi accompagnò per anni fino a quando si trasformò in anoressia. Avevo iniziato l’università quando dovetti abbandonare, poichè da lì a breve fui costretta al ricovero. La mia vita l’ho ripresa in mano dopo tanti anni, quando ho toccato il fondo. Ed è stato in quel momento che mi sono resa conto di aver gettato via gli anni più belli della mia vita, di aver sacrificato la mia adolescenza, di aver per tanto tempo maltrattato il mio corpo, allontanato persone che mi volevano bene, rinunciato a tutte le mie ambizioni e di aver per anni dato un dolore immenso alla mia famiglia (forse quest’ultimo è uno dei sensi di colpa più grandi che ancora oggi mi porto dentro). La bulimia per me era sempre stato uno strumento con cui, per anni, avevo affrontato i momenti NO.
Si può guarire
Pian piano ho preso consapevolezza che le difficoltà, i dolori, le delusioni faranno sempre parte della vita ed ho imparato ad accettare questi momenti, a gestirli ed affrontarli in maniera funzionale. Spesso dietro la malattia di queste ragazze/i si cela una crepa dell’anima, un grido di dolore che cerca in ogni modo di uscire fuori. Mi piacerebbe lanciare un messaggio di speranza…Perché non è mai troppo tardi per riprendere in mano la propria vita.
L’articolo è stato scritto da Claudia, che ha raccontato la sua storia
