Animenta racconta i disturbi alimentari – La storia di Francesca

Oggi vi voglio raccontare la mia storia con i disturbi alimentari. Scrivere è da sempre una mia grande passione.

Oggi, però, le parole mi mancano. 

Perché non sto scrivendo un tema, un testo argomentativo parlando di qualche fatto di cronaca o di nuove invenzioni della NASA. Sto raccontando la mia storia. 

Non si può restare nella grotta per sempre

O meglio, non so se questa di cui adesso leggerete sono io. Perché mi sono persa un po’ di anni fa e sto ancora cercando l’uscita. Sono in questo momento in una sorta di galleria e oggi la luce la vedo. Però a volte sembra che più io cammini, corra per raggiungerla, più essa diventi più fioca, quasi fino a scomparire. Alle mie spalle ci sono le tenebre e non nego che la tentazione di ritornare indietro nella grotta è tanta. Ma non si può restare nella grotta per sempre, lo insegna anche Platone. Prima o poi bisogna uscire fuori. Il mondo vero non è quello nella grotta, qui c’è solo finzione. La vita vera sta fuori

Quando tutto è iniziato

Non saprei dire quando effettivamente mi sono ammalata di disturbi alimentari né tantomeno con certezza cosa li ha scatenati. O almeno credo, forse in parte so la verità. Io so cosa è scattato in me in quel periodo.

Insicurezza, paura di non piacere. Li abbiamo tutti no? Certo, ed è normale così. Ma talvolta la mente lavora troppo e ti porta a fare dei pensieri sbagliati, false interpretazione su te stessa e sugli altri. 

La mia mente ha cominciato a fare questo gioco agli inizi del 2020. A Gennaio, usciti da poco dalle vacanze di Natale, dove ero stata in montagna e a Milano godendomi cibo e compagnia, qualcosa in me è cambiato. Non mi vedevo più bene, non mi piacevo. Volevo perdere qualcosa. Nulla di eccessivo eh, giusto quello che mi fosse servito per vedermi meglio. Lo dissi, ma non lo feci. Inviti a feste di compleanno, domeniche in famiglia. Ogni scusa era buona per fare una mangiata con qualcuno e rimandare la dieta al famoso “lunedì”. Ma non mi facevo problemi. 

Marzo 2020

L’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte annuncia che l’Italia sarebbe diventata zona rossa a causa di un virus che stava flagellando il mondo. Tutto chiuso. Uscite solo per far far un giro al cane sotto casa e per fare la spesa. 

Bene, adesso Francesca non hai più scuse. Mettiti a dieta. 

Sì, ma da dove parto?

Come  ogni volta che abbiamo un minimo sintomo, invece di chiamare il medico, consultiamo Google, io feci lo stesso. Digitai delle diete che dessero risultati visibili, né vidi svariate, ma nessuna mi convinceva. Va bene, farò da me. Ho pensato.

E così iniziai, riducendo le porzioni e aumentando i “no grazie, non mi va la pizza stasera, sono piena dal pranzo.” 

Cominciai ad allenarmi, prima per gioco con le mie amiche in videochiamata. Loro dopo mezzo video mollavano, io facevo tutti quelli previsti nella scheda trovata online. 

Mi allenavo tanto. Eliminavo il cibo. Mi controllavo praticamente sempre. E ogni giorno perdevo sempre di più me stessa.

Se ne sono accorti subito

Ed è così che sono entrata nel loop dei disturbi alimentari. Fortunatamente i miei genitori se ne sono accorti subito che qualcosa non andava, così non appena hanno riaperto, mi hanno preso appuntamento da una psicologa e da un nutrizionista che ci hanno subito sbattuto la verità in faccia: anoressia. 

Parola che avevo solo sentito in serie tv e pensavo: ‘’ ma come si fa non voler mangiare, io non potrò mai essere così’’. E invece, in quel momento, quella ad aver paura del cibo ora ero io. 

Così inizia il mio percorso

Un percorso lungo, difficile, pieno di cadute, ricadute. Ma pieno anche di piccoli successi, che, se sommati insieme, fanno un trofeo enorme. Parlarne mi risulta difficile, motivo per cui, ad eccezione di pochi miei amici, a molti non ho mai detto di cosa soffro. Sicuramente se ne sono accorti. Glielo hanno detto, o forse no. Fatto sta che non riesco a farlo io. Il pensiero che mi possano guardare con compassione, dispiacere mi fa male. Non voglio suscitare pena a nessuno. 

Non voglio essere considerata “l’amica malata”. 

Voglio essere io. Francesca e basta. 

Credo di concludere qui, purtroppo quando si tratta di parlare di me la mia vena creativa e il vulcano di parole si spegne. Ci sarebbe tanto, troppo da dire ma sono delle ferite ancora troppo aperte e talvolta del sangue, anche se poco, esce ancora.

Per me è importante continuare a prendermene cura.

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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