Caro Corpo, vorrei prendermi qualche minuto per fare qualcosa che non ho mai fatto prima: chiederti scusa dal profondo.
Vorrei tanto volerti bene, proteggerti, abbracciarti ed essere fiera di quel che sei, ma ancora non ci riesco.
Vorrei smetterla di sminuirti, di trattarti male, di provare disgusto nei tuoi confronti, di considerarti così sbagliato e inadatto sempre, in ogni situazione.
Non ti prometto che ci riuscirò subito, ma ti assicuro che ci lavorerò e che penserò un po’ di più a te per non farti soffrire come ho fatto finora.
Meriti felicità anche tu, meriti carezze e amore… Ma non ho ancora le capacità per darti tutto ciò, mi mancano gli strumenti adatti.
E sai perché?
Perché ti ho sempre visto così diverso da come ti volevo, così lontano da tutte le mie aspettative, da tutti quei “canoni di bellezza” a cui sono ancora troppo ancorata.
Ti ho sempre analizzato nel dettaglio, trovando di volta in volta qualcosa che puntualmente non andava bene e che, di conseguenza, doveva essere corretto e modificato al più presto.
Ma perché correggere tutte quelle “imperfezioni” che alla fine fanno di te un corpo unico, speciale e diverso da quello degli altri?
Spesso mi faccio questa domanda e sono consapevole di quanto la bellezza stia proprio nell’unicità di ognuno di noi e di ogni corpo.
Ma è la paura che mi ha sempre frenata, un possibile giudizio da parte degli altri, il “Non essere abbastanza per”… L’auto-convincersi di non avere le giuste capacità o di non rientrare in quei canoni che mi consentono di sentirmi realmente all’altezza di questo mondo, di sentirmi veramente accettata ed amata.
Di tempo ne è passato, lo so, ma ti ricordi quando da piccola desideravo così tanto fare danza?
Quanto mi sarebbe piaciuto far parte di un gruppo, indossare quei completini adorabili, ballare sulle punte… Mi piaceva danzare e mi immaginavo come una farfalla, così bella, leggera ed elegante in ogni minimo movimento.
Ma ti ricorderai anche di quando ho scelto di non iniziare, di quando, seppur così piccola, ho deciso di rimanere fuori e di non entrare nella scuola di danza, mai… Perché dai, ma l’hai visto anche tu quanto sono perfette quelle bambine!
Ecco, probabilmente non sono stata capace di amarti fin da subito, da quando mi sono confrontata con una realtà che mette solo tanti paletti, che ti oscura letteralmente la vista e ti condiziona nel profondo senza che tu te ne accorga.
Io non ti ho protetto, non ho avuto il coraggio di difenderti, anzi, ti ho solo pugnalato alle spalle. Ho sfogato su di te tutto il mio dolore, tutto quel malessere che probabilmente non sapevo neanche di avere dentro, ma che si stava sempre di più fortificando.
E a te è toccato il peggio.
Caro Corpo, perdonami…
…ma ti ringrazio per essermi sempre rimasto accanto, anche se un po’ ferito e dolorante.
Grazie per aver sempre fatto da scudo alla mia parte più fragile e nascosta, quella che tenta di sopravvivere e di lottare ogni giorno.
Ti vorrò bene, è una promessa.