Caro corpo, vorrei coccolarti e amarti…

Caro corpo, ti guardo mentre sono qui seduta davanti allo specchio… No, dico male, davanti a ME.

Mi accarezzo il naso, arrivo giù fino al collo e lì mi fermo, il respiro si fa più affannoso e il diaframma si blocca.

Ogni singola parte di te vive, anzi sopravvive sempre e comunque, tediata, umiliata, sacrificata, soffocata, affogata, stremata dal Giudice più severo che esista: ME.

In questi anni, ho pian piano appreso che ME e te non sono due entità distinte ma che ME abita in te e che tu dovresti essere la mia casa, il mio tempio, il mio rifugio.

E allora, perché distruggerti? Perché bombardarti? Nessuno mai si sognerebbe di abbattere la propria casa, se la sente davvero come casa propria.

La verità, mio caro corpo, è che penso che tu sia indistruttibile, che posso bombardarti quanto voglio, tanto tu resti sempre lì. Che sei l’unico vero frutto della mia creazione e, in quanto tale, sei e DEVI ESSERE un capolavoro immortale perché io sono un supereroe perfetto.

Ma a 32 anni scorgo il primo capello bianco, dalla parte destra della riga che divide normalmente il mio cuoio capelluto (eppure la parte destra non è proprio quella del super-io?).Allora capisco che non posso controllare davvero la mia casa, che anche le fondamenta più solide possono crollare se la terra decide di tremare, che il tempo passa e la natura fa il suo corso. E la terra anni fa ha deciso di tremare, eccome se ha deciso di tremare, e così ho capito che dovevo fermarmi.

Che poi, sarai davvero l’unico frutto della mia creazione? Io sono altro… Sono sensibilità, sono ironia, sono amore, sono cura per le mie pazienti, sono sostegno, sono una spalla su cui piangere.

Per gli altri, per le mie pazienti, ma evidentemente ancora non per me. Nella vita nulla accade per caso e dopo aver creduto di aver sbagliato (ancora una volta) a scegliere di fare il medico, mi ritrovo adesso a pensare che questa sia una delle cose che riesco a fare meglio. Curare le altre persone, curare, lenire, ricucire, le loro fragilità, partecipare al loro dolore, accompagnarle nel cammino della sofferenza, stringere loro la mano, abbracciarle. Così facile farlo con gli altri… Perché non provarci con te (ME)?

A 32 anni devo ancora forzarmi per respirarti, per capire che sei pelle, polmoni, cuore, fegato, trachea, occhi verdi. Per capire che sei vita, energia. Che tu non sei un’altra cosa, tu sei ME, IO sono TE.

Vorrei donarti anche solo un decimo dell’amore che mostro agli altri, vorrei darti l’importanza che do agli altri, vorrei guardarti con gli stessi occhi con cui guardo le mie pazienti, vorrei curarti, coccolarti e amarti. Vorrei imparare a farti una carezza. Anzi vorrei arrivare a dirti e a dirmi, guardandomi, TU SEI VITA che scorre in ogni capillare, in ogni cm di pelle, in ogni tendine e in ogni organo. Sei energia pura, bella, VIVI!!!

E ama, ama sempre, e amati, che non è mai sbagliato.

Caro corpo, la strada è ancora lunga e a tratti tortuosa, ma in buona parte l’ho già percorsa. Ti ho teso la mano, e questo è già molto per me, spero presto di poterti e abbracciare, e a quel punto di non lasciarti mai più, perché saremo una cosa sola.

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
Zona Mercato 85038 Senise (PZ)
P.Iva 01779910767