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Spesso, i disturbi alimentari vengono definiti com Spesso, i disturbi alimentari vengono definiti come una ricerca di identità, come se rappresentassero quasi una mancanza di riconoscimento di ciò che siamo. In merito a questo tema, abbiamo intervistato la Dott.ssa Serena Saraceni, psichiatra. 
 
La costruzione della propria identità è un processo che accompagna un individuo per tutta la vita. In particolare, nel corso dell'adolescenza si stabilisce un legame complesso tra la propria identità e il proprio corpo, poiché i cambiamenti fisici caratteristici di questa fase possono innescare sensazioni di incertezza e favorire un'attenzione eccessiva alla propria immagine e all'aspetto esteriore. 
 
Anche se i disturbi alimentari non hanno a che fare solo con l’aspetto fisico, la comprensione del legame tra identità e corpo può rappresentare un primo passo per diventare consapevole del problema, sostenendo chi soffre a sviluppare un rapporto più sano con il proprio corpo e a non basare l’autostima solo sulla propria immagine corporea.

#identità #disturbialimentari #eatingdisorderawareness #eatingdisordersupport #dca #dcarecovery #loveyourself #salutementale #mentalhealth
La salute mentale riguarda ognuno di noi, dal prim La salute mentale riguarda ognuno di noi, dal primo all’ultimo, ed è importante parlarne. 

Il “Lancet Commission on Ending Stigma and Discrimination in Mental Health” parte da testimonianze e citazioni di persone con un’esperienza vissuta (PWLE: people with lived experience) di malattia mentale che hanno aiutato ad individuare sia delle problematiche legate alla stigmatizzazione di persone con malattie mentali che delle soluzioni possibili. 

La commissione è guidata dal professor Graham Thornicroft (Kings College, London, UK) e da Charlene Sunkel, CEO e fondatrice della Global Mental Health Peer Network ed è composta da più di 50 persone a livello globale. 
 
I risultati sono due: in primo luogo lo stigma e la discriminazione nella salute mentale violano i diritti umani fondamentali e hanno gravi conseguenze che aggravano l'emarginazione e l'esclusione sociale. Ai PWLE viene infatti negato l'accesso all’occupazione, all’istruzione, all’assistenza sanitaria e la partecipazione attiva in società. 

In secondo luogo, gli interventi considerati più efficaci per la lotta allo stigma sono quelli che prevedono il contatto tra PWLE e persone senza esperienza diretta con le patologie mentali. Per questo motivo risulta fondamentale integrare i PWLE in tutte le fasi di intervento, dalla progettazione all’attuazione stessa. 
 
Ma quali sono questi interventi? Il primo passo consiste in un cambiamento nei rapporti di potere tra i PWLE e gli operatori sanitari. La stigmatizzazione nell'assistenza sanitaria è una delle principali barriere all'accesso e alla qualità delle cure. Il Lancet suggerisce una formazione obbligatoria per il personale sanitario sui bisogni e sui diritti delle persone con problemi di salute mentale, in collaborazione con il PWLE. 

Vengono poi richiesti interventi per quanto riguarda l’impatto ambivalente che i media possono avere: se, infatti, da un lato essi possono alimentare lo stigma e la discriminazione, dall’altro possono anche essere strumenti per contrastarli.

[Continua nei commenti] 

✍️ @federicamerlii 

#disturbialimentari #eatingdisorderawareness #eatingdisordersupport #dca #dcarecovery #loveyourself #salutementale #mentalhealth
Quante volte ci siamo guardati allo specchio, ma s Quante volte ci siamo guardati allo specchio, ma senza davvero vederci?

Quante volte ci siamo guardati allo specchio, sperando di trovare un'immagine che fosse la nostra e che ci rispecchiasse il più possibile.

Se ci soffermassimo un attimo in più di fronte a quel riflesso potremmo sentire il mondo intorno a noi rallentare fino a fermarsi. Riuscire a guardare veramente dentro di noi, accorgendoci di avere una storia scritta sui nostri volti, sul nostro corpo.

In fin dei conti, uno specchio non giudica, perché quasi sempre, siamo noi a farlo. Siamo noi a dargli questo potere, tutto quello che noi portiamo in quello specchio, tutto quello che passa attraverso. 

C’è poi un momento in cui gli occhi parlano per noi, il nostro riflesso sembra poter leggerci dentro come un libro aperto. E allora ci guardiamo negli occhi e ci vediamo per davvero. Dove eravamo stati?

Essere consapevoli di se stessi, riuscire a vedersi per davvero è un processo che richiede tempo, talvolta è davvero complicato. Spesso ci sentiamo sopraffatti dal giudizio degli altri, dalle aspettative della società o dai nostri stessi pensieri. Ma se impariamo a vederci, a parlare con il nostro riflesso, possiamo trovare il coraggio di guardare dentro di noi e di scoprire la bellezza che risiede nella nostra unicità.

🎨 @sofisof01 

#dialogo #specchio #disturbialimentari #eatingdisorderawareness #eatingdisordersupport #dca #dcarecovery #loveyourself #salutementale #mentalhealth
Se qualcuno dovesse chiedere cosa accade durante q Se qualcuno dovesse chiedere cosa accade durante questi laboratori, la risposta sarebbe: 

“Incontrare un gruppo che ormai è quasi una seconda famiglia, a cui si uniscono ogni volta sempre più elementi di un puzzle di cui faccio parte. Non mi sento più tanto invisibile.” - racconta Sharon. 

Il cibo è nutrimento ed è, allo stesso tempo, comunicazione, condivisione, relazione. 
E il rapporto che ci instauriamo spesso racconta qualcosa di noi. 

Nei disturbi alimentari diventa strumento per manifestare una sofferenza, un dolore che non si riesce ad esprimere o a gestire altrimenti. 

E proprio per questo ruolo chiave che il cibo ha, è fondamentale provare a riscrivere una nuova narrazione intorno alla preparazione di un piatto; intorno alla degustazione di una pietanza. 

Possiamo ricucire il rapporto. Raccontare il cibo con nuove parole. Possiamo condividere momenti importanti e speciali insieme alle persone più significative. 
 
Anche per questo insieme a @fondazione_cotarella organizziamo i laboratori di cucina per avvicinare chi soffre o ha sofferto di un disturbo alimentare a nuovi momenti di codivisione con gli altri. Nelle foto ritrovate alcuni momenti di quando siamo stati a Napoli da @terrazzacalabritto e a Firenze da @gucciosteria.
 
Grazie per la vostra partecipazione 💜

#disturbialimentari #eatingdisorderawareness #eatingdisordersupport #dca #dcarecovery #loveyourself #salutementale #mentalhealth
Si tende spesso ad associare un disturbo del compo Si tende spesso ad associare un disturbo del comportamento alimentare ad una modificazione del peso corporeo. 

Per quanto il peso costituisca ancora un criterio diagnostico, è solo uno dei fattori che potrebbero indicare la presenza di un DCA, e non dovrebbe essere il principale, non dovrebbe essere l’unico.

Si può soffrire di un disturbo alimentare anche se la malattia non è visibile nel corpo.

L’associare la malattia solo all’aspetto esteriore non fa altro che far sentire le persone che ne soffrono ancora più “sbagliate”, aumentando una sofferenza interiore che è già di per se molto grande. 
 
Anche domande come “hai preso peso quindi sei guarit*?”, se pur fatte con tutte le buone intenzioni, possono aumentare il dolore della persona a cui sono rivolte sottolineando un fattore che solitamente è molto difficile da metabolizzare: quello di recuperare un peso che sia salutare. 

Un altro enorme rischio che si corre associando la patologia al peso corporeo è quello che la persona che ne soffre possa concepire come valida e riconosciuta dagli altri la propria malattia solo con il raggiungimento di un determinato peso. 

Tutta questa attenzione ad un singolo aspetto, non fa altro che creare ulteriore sofferenza dove già ce n’è tanta, senza considerare che alle volte fa sì che le persone si sentano non “abbastanza malate”, “non abbastanza gravi” da chiedere aiuto. 
 
La malattia NON dipende dal peso, chiedete aiuto quando sentite il bisogno, il nostro dolore non è quantificabile con un numero.

#disturbialimentari #eatingdisorderawareness #eatingdisordersupport #dca #dcarecovery #loveyourself #salutementale #mentalhealth
E poi? E se poi sto bene che succede? Succede for E poi?
E se poi sto bene che succede?

Succede forse quello che un po' immagini, ma non come te lo immagini.

Succede che chi deve andare va e chi vuol restare resta. Resta perché con te è bello ridere, piangere, guardare, ascoltare. Resta perché ci sono vittorie a cui brindare e fragilità da accarezzare. Anche se "stai bene".

Succede che pian piano inizi a improvvisare di più e a pianificare di meno. E ci prendi gusto, perché capisci che te la caverai in qualunque caso. Mal che vada impari una lezione e ci riprovi.
Succede che ci sarà un'altra volta e tu lo sai.

Succede che le tempeste arrivano ancora. A volte ti arrabbi, altre pensi ancora di non farcela, ma guardi la tua vita e la riconosci: è sempre e comunque lei, nel bene e nel male.
E tu sei sempre tu.

Succede che le vedi tutte dietro di te, come in una foto di famiglia, quelle persone che al buio non vedevi più. Sono sempre state lì a coprirti le spalle, anche se non lo sapevi.

Sceglila tu, per te, la possibilità di scoprire che succede.

🎨 @sofisof01 

#disturbialimentari #eatingdisorderawareness #eatingdisordersupport #dca #dcarecovery #loveyourself #salutementale #mentalhealth

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