I disturbi alimentari, soprattutto se prolungati nel tempo, possono portare a gravissimi squilibri nell’organismo, arrivando a coinvolgere: cuore, cervello, ormoni, ossa, muscoli, reni…
In particolare in questo articolo vorrei trattare una delle conseguenze che personalmente mi ha fatto soffrire maggiormente… i capelli.
Può sembrare superficiale se paragonato a danni irreversibili che possono innescarsi (esempio problemi cardiaci, alla tiroide, alle ossa…), ma questo, essendo un fattore visibile, mi ha davvero segnata.
La mia esperienza
E’ stato un processo lento e graduale: hanno iniziato ad assottigliarsi sempre di più, ne notavo una quantità maggiore attaccata alla spazzola e quando mi toccavo la testa rimanevano fra le dita…
Sono sempre stata, fin da bambina, fissata con i miei lunghi capelli scuri, quasi neri, ci ho sempre tenuto tantissimo e ad un certo punto mi sono ritrovata con una chioma così poco folta, che nemmeno con una coda o uno chignon potevo nascondere la situazione.
Un giorno mi decisi: ero stanca di avere mal di testa dato dai capelli tirati con una coda troppo stretta ed ero esausta di guardarmi allo specchio e sentirmi come un rametto d’autunno senza quasi più foglie.
Prenotai dalla parrucchiera e, una volta entrata nel salone, chiesi semplicemente di venire rasata.
Il mio incubo da sempre, quello della maggior parte delle bambine forse.
Ho una foto fatta appena arrivata a casa, in quello scatto sorrido e a prima vista posso sembrare quasi soddisfatta, ma il dolore che provavo era fortissimo.
Quel momento è impresso, forse in modo indelebile, in me.
Ricordo quando mi sono specchiata, ho ancora impressi i pensieri che mi hanno travolta: ho visto un corpo magro, senza la minima forma, nessuna resistenza al freddo, un corpo che mi stava gridando di fermarmi, senza ciclo da tantissimo tempo, con le unghie debolissime e da quel momento anche senza capelli…
In quel momento io non mi sono sentita più una donna, non sapevo dire chi fossi, o forse cosa fossi diventata.
Mio padre era accanto a me in quel momento, mi ha abbracciata forte mentre io crollavo e aprivo uno spiraglio permettendogli di entrare nel mio guscio e di aiutarmi; io che ormai sembravo essere diventata un automa senza sentimenti che si muoveva per inerzia.
Lui mi ha aiutata tanto, è sempre stato la parte razionale della mia famiglia, mi ha consolata ma è stato anche molto duro sottolineando che se avessi voluto cambiare le cose avrei dovuto essere io la prima ad impegnarmi e a prendere il coraggio di reagire.
Questa reminiscenza è tristissima e molto dolorosa da rivivere, ma forse la sofferenza che mi ha provocato la visione del mio corpo emaciato può essere considerata un inizio di reazione contro ciò che mi stava prosciugando le energie, la felicità, la vita.
Fermare la caduta e rifiorire
Sono certa che tra le persone che stanno leggendo questo articolo ci siano alcune che stanno passando una situazione simile a quella raccontata in precedenza e hanno il cuore invaso dalle mie stesse vecchie preoccupazioni.
Voglio aiutarvi: sono qui per questo, Animenta è qui per questo.
Non esistono una pastiglia magica, delle goccine miracolose o un integratore portentoso…
Tutt’al più questi possono essere un alleato.
L’unico vero modo per bloccare la perdita dei capelli e far in modo di invertire il processo è guarire.
Un verbo così semplice che invece porta con sé un significato sfaccettato e grandissime difficoltà.
Prima di tutto ovviamente è necessario “mettere in salvo” il proprio corpo: far in modo che riceva le energie necessarie per poter funzionare correttamente e non in “risparmio energetico”.
Questo significa iniziare a ricostruire un rapporto con il cibo.
Contemporaneamente bisogna curare la propria mente, il proprio cuore e la propria anima.
La testa non può essere lasciata in secondo piano, altrimenti il corpo non potrà mai riprendersi, o comunque non durerà a lungo.
Spesso io mi lamentavo perchè “stavo mangiando tanto” eppure il mio fisico non migliorava…
Ora so il perché: prima di tutto ero ancora in un momento buio e stavo mentendo a me stessa, non mi stavo impegnando abbastanza e in secondo luogo la testa era ancora lontana da uno stato di comfort.
Quando tutto l’organismo ricomincerà a funzionare, quando anche la testa non avrà pensieri ossessivi e l’anima sarà più leggera, solo a quel punto potranno arrivare dei miglioramenti.
Oggi, in tutta sincerità
Ancora oggi ammetto di non aver superato del tutto questa esperienza.
Ho ancora pensieri che mi annebbiano il cervello non appena vedo qualche capello in più rimanere attaccato alla spazzola, non riesco a non irrigidirmi quando qualcuno mi fa delle carezze sulla testa e cerco sempre di toccarli il meno possibile.
Un tempo mi arrabbiavo con me stessa per queste reazioni che dall’esterno potrebbero risultare eccessive e “strambe”, ma ora le ho accettate.
Ho accolto questa mia debolezza e ho deciso di lavorarci senza fretta (…ma senza sosta, si dice così, no?) e sono certa che un giorno riuscirò anche io a lasciarmi andare.
I capelli ora ci sono, sono lunghi e crescono sani, ma soprattutto io sono sana.
Claudia