La pandemia di Covid-19 e il lockdown hanno impattato negativamente sulla vita delle persone che soffrono di disturbi alimentari.
Secondo un recente studio del Dipartimento di Psicologia della Northumbria University di Newcastle, nel Regno Unito, l’emergenza in corso sta comportando un peggioramento dei disturbi del comportamento alimentare in nove persone su dieci.
I risultati sono stati pubblicati online sul Journal of Eating Disorders, e mostrano che l’interruzione della quotidianità in seguito al lockdown e il distanziamento sociale hanno avuto conseguenze negative sul benessere delle persone. La mancanza di comunicazione e contatto con l’esterno hanno provocato quindi un peggioramento nelle persone che presentavano un disturbo alimentare. Oltre il 30% ha riportato che i sintomi del disturbo erano molto peggiorati.
L’impatto dell’isolamento sociale
L’impatto negativo è stato determinato dalla diminuzione della sensazione di controllo della situazione, da un aumento del sentimento di isolamento sociale, oppure da maggiori preoccupazioni di un’alimentazione disordinata e la scarsa sensazione di sostegno sociale.
A tal proposito si è espresso anche il presidente della Società italiana di psichiatria, Massimo Di Giannantonio, che in una lunga intervista a La Verità ha parlato delle conseguenze del Covid sulla stabilità mentale degli italiani.
La pandemia ha alterato i ritmi di dormiveglia, con conseguenti disturbi dell’alimentazione, dell’attenzione, del movimento, della concentrazione. Nei casi più gravi ci possono essere anche attacchi di panico. I dipartimenti di salute mentale dovranno affrontare più casi di disturbi alimentari. È stato registrato un aumento di queste situazioni come conseguenza della lunga costrizione in casa. L’azzeramento delle relazioni sociali ha portato alla diffusione di casi di bulimia. E anche al consumo di sostanze psicoattive e di droghe acquistate online.
Massimo Di Giannantonio
La longevità dell’impatto della pandemia
Lo studio ha inoltre delineato alcune raccomandazioni su come affrontare questi problemi attraverso ulteriori sviluppi nell’ambito dell’assistenza sanitaria, della ricerca e delle misure adottate dai governi.
La dottoressa Dawn Branley-Bell, coautrice dello studio, ha affermato:
I nostri risultati evidenziano che non dobbiamo sottovalutare la longevità dell’impatto della pandemia: le persone con esperienza di disturbi alimentari probabilmente sperimenteranno un effetto a lungo termine sui loro sintomi e sul recupero. È importante che ciò sia riconosciuto dai servizi sanitari e non solo, al fine di offrire le risorse necessarie per sostenere questa popolazione vulnerabile ora e su base continuativa.
Dawn Branley-Bell
Come i disturbi alimentari influiscono sulle persone
La dott.ssa Kamna Chhiber, psicologa clinica e Head of Mental Health presso il Dipartimento di salute mentale e di scienze comportamentali del Fortis Healthcare di New Delhi, ha affermato che i disturbi alimentari sono malattie legate alla salute mentale.
Durante un’intervista al The Print, sito di notizie indiano, la dott.ssa Kamna Chhiber ha affermato che:
I disturbi alimentari sono malattie della salute mentale che non sono solo una sfida per la persona, ma anche per il sistema di supporto sociale, soprattutto quando si cerca di rientrare di nuovo in società
Kamna Chhiber
La Chhiber ha spiegato come la pandemia e il lockdown abbiano aggiunto ansia e preoccupazione a coloro che già soffrono di malattie preesistenti. In uno scenario in cui le persone sentono che stanno perdendo il controllo, in cui non sanno che cosa accadrà o come si evolverà la situazione possono provare a controllare le loro abitudini alimentari limitando l’assunzione di cibo o abbuffandosi in modo incontrollato