Sentirsi parte di una comunità ha i suoi pro e i suoi contro. L’appartenenza ad un gruppo è fondamentale per costruire un senso identitario e può essere essenziale quando si soffre di un disturbo del comportamento alimentare.
Sui social, però, tutto questo può essere distorto: dai thread informativi alle immagini e ai video che incoraggiano a seguire un particolare stile di vita, sono molti i contenuti che consumiamo ogni giorno e sono molte le comunità che incoraggiano a perseguire il loro stile di vita. Uno stile di vita, troppo spesso, malsano.
Cosa intendiamo quando parliamo di Edtwt
Parlando di DCA e social media, bisogna parlare di Edtwt, ovvero “eating disorder Twitter”. Questa è una comunità di utenti di X che hanno o hanno avuto un disturbo alimentare. In questa comunità spopolano i consigli homemade su diete, digiuni, forma fisica e “salute”.
In edtwt spesso il disturbo alimentare è un aesthetic e questo è ciò che rende così affascinanti e ipnotici i contenuti che ne parlano.
Le stesse comunità esistono poi anche su Instagram e TikTok, social che negli ultimi anni hanno subito molti attacchi per le loro inefficaci politiche di privacy e tutela.
Nonostante i tentativi da parte di questi social media di introdurre gli account per teenager con protezioni integrate e restrizioni relative ai messaggi e ai contenuti, risulta quasi inevitabile essere esposti a contenuti pericolosi.
In questi luoghi digitali è infatti estremamente difficile porre la linea di confine tra reale e virtuale e la continua esposizione a immagini e video crea sempre nuove forme di insoddisfazione corporea.
Tra dismorfismo corporeo e dismorfia digitale
In merito, si parla di una vera e propria dismorfia digitale come un’altra faccia del dismorfismo corporeo. Quest’ultimo è classificato nel DSM-5 tra i disturbi ossessivo-compulsivi e indica l’ansia e la preoccupazione cronica per presunti difetti fisici. Che siano presenti o meno, questi difetti compromettono significativamente la qualità della vita ed il funzionamento dell’individuo, causando forte disagio.
Il disagio può presentarsi per la visione della nostra immagine online, come se fossimo costantemente riflessi in specchi deformanti in cui ognuno è l’editing di sé stesso. Avere sempre sott’occhio immagini e video porta ad osservare ed osservarsi costantemente, notando e ingigantendo aspetti di noi che non ci piacciono.
L’influenza di standard di bellezza e idealizzazione corporea guidati dai media e il continuo utilizzo di filtri deformanti può essere pericoloso per chi soffre di un disturbo di un comportamento alimentare.
L’articolo è stato scritto da Francesca, volontaria dell’Associazione