Quando si parla di Disturbi del comportamento alimentare (DCA) non è insolito fare riferimento alle categorie di anoressia, bulimia o, al massimo, binge eating disorder. Ebbene, oltre a queste tre categorie ne esistono molte altre, tra cui la vigoressia.
Cosa significa “vigoressia”?
La vigoressia, più formalmente nota come dismorfia muscolare, è una forma di dismorfia corporea che si manifesta con l’ossessione per l’immagine corporea, in particolar modo per il tono muscolare e la massa magra. Si aggiunge a ciò, quasi come naturale conseguenza, un’ossessione anche per l’allenamento e le diete ipocaloriche e iperproteiche.
Chi soffre di dismorfia muscolare, o vigoressia, crede di essere piccolo e magro, nonostante sia tipicamente o addirittura insolitamente muscoloso. Come altre forme di dipendenza comportamentale, la dismorfia muscolare è considerata un tipo di disturbo ossessivo compulsivo. Gli studi dimostrano che questo disturbo è particolarmente diffuso tra la popolazione maschile e in particolar modo tra coloro che praticano sport come il body building, essendo solitamente caratterizzata da un eccessivo sollevamento di pesi, dalla preoccupazione di non sentirsi abbastanza muscolosi e dalla stretta osservanza di cibi che riducono il peso e fanno crescere i muscoli.
I dati statistici
La vigoressia nasce, perciò, a partire da una grave insoddisfazione verso il proprio corpo e la propria forma fisica. Un’indagine del 2019 pubblicata sul Californian Journal of Health Promotion ha esaminato il livello di autostima e la percezione della propria immagine corporea in 149 ragazzi. Quasi un terzo dei ragazzi intervistati, di età compresa tra gli 11 e i 18 anni, si è dimostrato insoddisfatto delle proprie forme corporee. Gli atleti avevano maggiori probabilità di essere insoddisfatti rispetto ai non atleti e la maggior parte di loro voleva “aumentare i propri muscoli”, soprattutto nel petto, nelle braccia e negli addominali.
Alcuni studi ritengono che, a seguito di tale insoddisfazione corporea, la vigoressia si sviluppi in circa il 2% delle persone. Tuttavia, il numero potrebbe essere più elevato: molti adolescenti potrebbero soffrire di dismorfia muscolare senza esserne consapevoli e senza aver ricevuto una diagnosi. Questo avviene a causa della poca conoscenza del disturbo e, consequenzialmente, molte persone si trovano ad affrontarlo da sole.
Cosa comporta soffrire di vigoressia?
Chi soffre di vigoressia, pone il proprio corpo e la sua forma atletica al centro della propria vita: diventa la cosa più importante, perciò la vita sociale e lavorativa passano in secondo piano. I criteri per la diagnosi di vigoressia comprendono:
- Preoccupazione per l’idea che il proprio corpo non sia abbastanza magro e muscoloso;
- Rigidità verso la programmazione dell’attività sportiva e ansia nel caso in cui non la si possa fare, praticandola fino a livello estremi per il corpo e anche in caso di infortuni;
- L’aspetto del corpo e l’alimentazione sana e restrittiva sono pensieri fissi e ossessivi;
- L’esercizio fisico prediletto è il sollevamento pesi;
- Vengono utilizzati integratori e steroidi anabolizzanti in modo eccessivo;
- Evitamento o sentimenti d’ansia di fronte a situazioni in cui il proprio corpo potrebbe essere esposto alla vista degli altri;
- Preoccupazione per la forma fisica e l’allenamento provoca un grado di disagio che interferisce con le relazioni o le responsabilità.
Il ruolo dei social media
I modelli di bellezza fisica si sviluppano nella nostra cultura in base al periodo storico che si sta vivendo. Le pubblicità e i media tradizionali hanno svolto a lungo un ruolo potente nello stabilire standard irrealistici del corpo “ideale”, solitamente femminile. Negli ultimi decenni, però, l’ideale maschile muscoloso è cresciuto di importanza. Uno studio sull’evoluzione delle action figure maschili nel corso di 30 anni ha rilevato che nel tempo sono diventate via via molto più muscolose. Gli avatar dei videogiochi e le tecniche di animazione in CGI portano la muscolarità a nuovi estremi, i quali non sono però umanamente raggiungibili.
Contemporaneamente a ciò, anche i social media possono anche aumentare la vulnerabilità di un adolescente all’insoddisfazione corporea, ai disturbi alimentari e alla vigoressia. La natura altamente visiva di Instagram, per esempio, rafforza la sensibilità all’immagine corporea, in quanto il tipo di corpo maschile più frequentemente rappresentato su Instagram è magro e muscoloso. App come questa offrono inoltre ai ragazzi opportunità quasi costanti di confrontarsi con immagini filtrate e curate di celebrità e coetanei, le quali donano l’illusione di poter essere imitabili. In realtà, il corpo ideale guidato dai media non è fisiologicamente possibile per la maggior parte delle persone.
Come fare se pensiamo che qualcuno stia soffrendo di vigoressia?
Non sempre l’allenamento fisico è qualcosa di positivo: molto spesso, nei casi di soggetti già particolarmente fragili, l’allenamento può diventare una vera e propria arma a doppio taglio. È importante riconoscere i sintomi della vigoressia e di eventuali disturbi alimentari nelle persone che ci circondano: osserviamo i comportamenti altrui con attenzione (e non con superficialità) e agiamo nel caso in cui sospettiamo che qualcuno possa stare male. Come fare? Parlare a cuore aperto delle proprie preoccupazioni con la persona in questione è il primo passo, che può essere seguito a ruota dal mettersi in contatto con esperti e professionisti in grado di aiutare la persona a cui vogliamo bene a superare questo problema.
Fonti
https://www.stateofmind.it/2016/10/vigoressia-sport-eccessivo/
https://animenta.org/vigoressia/
https://www.nytimes.com/2022/03/05/style/teen-bodybuilding-bigorexia-tiktok.html
https://journals.calstate.edu/cjhp/article/view/2224/2035
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10349585/
https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/cyber.2019.0368 https://animenta.org/social-media-e-disturbi-alimentari/