Ricerca il sole, scegli la gentilezza… Amati!

Gentilezza.

È lei la mia parola preferita, quella che mi ha sempre fatto soffermare su qualunque testo in cui essa comparisse.

Penso sia una parola molto dolce, profonda, ricca ed anche elegante. 

Solo dopo tanti anni mi sono resa conto che, nonostante fosse la mia parola preferita, ricercata e così tanto lodata, era proprio quel sentimento che non avevo mai provato.

Certo, ero in grado di riconoscerla nei gesti altrui, in mia nonna che cuciva ininterrottamente le calze da notte per accontentare tutti i nipoti e farli sentire uguali, nei gesti di un passante, ma non sono stata capace di essere gentile con me stessa. Non lo sono mai stata con il mio essere, con i miei pensieri, con i miei piaceri, le mie decisioni, le mie aspettative. 

Non pensavo di meritare amore e non sono stata sempre forte da pretendere gentilezza lì dove doveva essere ovvia, vitale. 

Anzi, sembrava andassi proprio alla ricerca di ragazzi aggressivi. O, per rendere meglio il concetto, dalle mie parti  si dice che me li andavo a prendere con la pinza. 

Ed ora eccomi qui, a chiedermi scusa per non essermi presa cura di me, per non aver assecondato le mie voglie, per non aver nutrito il mio corpo, per aver trascurato le mie idee, respinto uscite con le amiche, per aver stressato le mie ossa, per aver abusato dello specchio, per aver mentito agli altri e a me stessa in particolar modo.

Per aver fatto scappare il mio ciclo, per aver preso a botte i miei sbalzi d’umore, per aver insultato la mia natura, per non aver accolto le mie esigenze, per avere avuto troppo freddo nel corpo e troppo ghiaccio nel cuore, per aver preso la bilancia ogni giorno ed averla, puntualmente, ogni giorno, nascosta.

Mi chiedo scusa per essermi identificata come un numero, un numero che doveva fare così, doveva essere così, doveva controllare, doveva vigilare le emozioni.

Già, le emozioni.

Ma come si fa?

Come si può pretendere una tale idiozia?

Come ho potuto lontanamente immaginare di poter controllare il volume delle mie emozioni come il volume di una radio?

Qualche tempo fa avrei chiesto essenzialmente scusa alla mia famiglia per aver recato loro preoccupazioni e dolore, ma mi rendo conto che sono stata capace di farli stare male maggiormente con i miei silenzi, con i miei momenti di solitudine e di stranezza, con i miei sguardi ghiacciati, le mie bugie, i divieti di transito ai miei pensieri.

Quindi beh, ecco, oggi voglio ringraziare la mia amata e fedele compagna, la mia parola, perché è stata capace di farmi trascorrere e, ad oggi, osservare un percorso lento, sofferto, compreso ed infine perdonato.

Non mi piace dire che le parole abbiano un peso, preferisco dire che hanno un sublime valore.

Ne ho sempre evidenziato l’importanza e mi sforzo di sceglierle con cura, anche se ritengo che ogni parola non potrà mai essere descritta o esposta come realmente merita. E non mi riferisco solo alla ricerca vana della descrizione delle parole dette, mi riferisco soprattutto alle parole non dette, al silenzio: anche questo è un potentissimo modo di comunicare.

Non nego che ho sempre avuto un posticino costantemente riservato al mio silenzio, trovandolo un qualcosa di affascinante, prezioso e a volte anche terapeutico (non sempre).

Io credo che ogni parola, detta o pensata, possegga un’emozione e si sa (come quando il mio papà, le mie sorelle ed io cantavamo le canzoni di Lucio Battisti in macchina), le emozioni non hanno voce.

Nonostante sia consapevole del loro estremo potere, però, aggiungo anche che le tue parole non bastano.

Servono altre voci, altri rumori, altri pensieri di persone che non solo ami…

Mi riferisco a psicoterapeuti, nutrizionisti, ginecologi/e a cui io, personalmente, sono profondamente grata.

Mi sento fortunata ad aver incontrato queste persone.

Sii gentile con te stesso, sii nobile con il tuo animo, sii delicato con il tuo cuore, accudiscilo, comprendilo, stagli vicino, chiedi aiuto…

Gli strascichi restano, io sono la regina delle lune: puntualmente mi sveglio di notte e, giustamente, i miei repellenti sbalzi di umore non vogliono lasciarmi da sola, il freddo corporeo continua a farmi il solletico, ma sento cuore e mente leggermente sciolti, un po’ abbronzati, ecco.

Ricerca il sole, scegli la gentilezza, amati.

Non è una concessione che ti offri, te lo meriti!

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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