Caro corpo,
Se ti sto scrivendo oggi è perché una consapevolezza nuova mi ha concesso di vederti e di viverti in maniera diversa. Mi ha permesso di rispettarti, di guardarti e di non odiarti più.
Negli anni abbiamo avuto alti e bassi. Mi piaceva la tua forza quando ero un’atleta agonista, eppure ti ho sempre spinto al limite perché potessi darmi delle performance migliori, sempre più degne di nota.
Poi ti ho odiato, quando nel buio della malattia rendevi tangibile uno spazio che credevo di non dover occupare. Anche lì ti ho spinto al limite perché volevo che ti facessi piccolo piccolo per dare voce e spazio a tutto quel dolore immenso che mi portavo dentro.
Ora voglio però dirti una cosa che sto iniziando a capire. Non ho mai odiato davvero te, ho odiato l’idea di occupare spazio, di essere ingombrante come lo erano i miei pensieri e le mie emozioni che si sono riversate su di te travolgendoti come un fiume in piena. Con questa nuova consapevolezza vedo finalmente il male che ti ho fatto e come, nonostante tutto, tu non abbia mai ceduto completamente ai colpi incessanti che continuavo a sferrarti.
Ne abbiamo passate tante io e te, caro corpo, e ogni parte di te ha tentato di resistere e di non farmi pesare troppo la fatica ingestibile che ti stavo scaricando addosso.
Quindi grazie, corpo, per le tue gambe che hanno sopportato e sostenuto camminate estenuanti nonostante fossero allo stremo delle forze. Grazie per i tuoi polmoni che hanno respirato ogni soffio di vita che riuscivano a trovare, grazie per il tuo cuore che non ha smesso di battere neanche quando si è trovato in seria difficoltà. E grazie per le tue braccia, che hanno sopportato la mia rabbia e i miei momenti di tristezza di cui tutt’ora portano segni indelebili.
Grazie, corpo, per non aver ceduto all’impeto distruttivo dei miei pensieri sconnessi e delle mie emozioni ingestibili.
Ora voglio che tu sappia che cercherò di non renderti più portavoce di tutto questo dolore, ma che ti rispetterò e ti tratterò come meriti. E non aver paura, io mi prenderò cura di te, nonostante fino ad ora non sia stata affatto brava in questo.
Ricominciamo da qui, caro corpo, e riprendiamoci quello che ci siamo persi per la strada.
Ti dedico una parte del testo di una canzone che adoro e che racchiude un po’ il nostro rapporto, come garanzia e promemoria per un futuro insieme in cui possiamo vivere in armonia. Fa così:
Questo corpo che mi vuole bene
Anche se cade non succede niente
È una promessa che faccio a me stessa
Io mi riprendo
Quello che mi hai portato via
Grazie, corpo. Grazie per avermi sostenuta, nonostante tutto.
Per sempre tua,
Chiara