Scrivere a se stessi e al proprio corpo è una tecnica terapeutica usata molto di frequente nella cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare. In questa “Lettera al corpo”, Luigia parla di sé, del suo percorso, della sua malattia. Si mette a nudo scegliendo con cura le parole che meglio possono descrivere tutti gli strati di difficoltà che il DCA le fa attraversare. La sua “Lettera al corpo” può aiutarci a comprendere meglio cosa significhi vivere con un disturbo alimentare.
La lettera al corpo in poesia
Lo Sguardo
fisso sul corpo scrutava
ogni mia forma
gli occhi segnati dalla vergogna
Ossa di vetro
catturavano le mie dita
le contavo una ad una
come frammenti di vita
Inizia il mio viaggio
ci siamo Io e Te
assieme ammiriamo
Il giardino delle Ninfee di Monet
Poi
la cruda conoscenza
la paura, il desiderio, il riuscire a dar voce
al più proibito pensiero
Cerco ancora conforto
in quel tronco scarnito
un bianco lenzuolo il mio intimo nido
Forza vitale, nuova energia
Ti ascolto, ti osservo
equilibrio ed armonia
Una dolce carezza
timidamente porto via
Rivelazione…
aperta, libera e sincera
ogni parola
in questa storia
recita i versi del testo Tōrāh
Sono un’opera aperta…
che muta, cresce, vive…
l’immenso desiderio di apparire.
La lettera è stata scritta da Luigia, che ha raccontato la sua storia