Scegliere di sostenere un’Associazione non profit per il proprio compleanno è una scelta che porta alla nascita di cose positive, cose belle, cose necessarie. Marta, in questa intervista, ci racconta cosa l’ha spinta a sostenere Animenta per il suo compleanno.
Ciao Marta, ti va di raccontarci un po’ di te?
Questa domanda è veramente difficile, nonostante non sembri tale!
Sono una persona con molti interessi: amo lo sport, il cinema e i libri.
Attualmente lavoro in una Fondazione del terzo settore. Ho la fortuna di occuparmi di progetti che mi piacciono molto, principalmente nelle scuole, e con molti di questi progetti proviamo a sostenere bambini e ragazzi su alcune tematiche per noi importanti. Tra queste troviamo il tema della salute mentale, la condivisione delle emozioni, l’importanza del sostegno scolastico e dell’accessibilità alla cultura.
Come hai conosciuto la realtà di Animenta?
Proprio tramite il mio lavoro. Animenta ha stuzzicato il mio interesse sin da subito: me ne ha parlato una persona di un’Associazione con cui abbiamo portato avanti un progetto e mi ha molto incuriosito.
Sono andata a informarmi e ho contattato Animenta per approfondire il discorso e per realizzare un progetto in collaborazione con la Fondazione.
Mi ha convinto così tanto la bontà dell’Associazione che ho pensato fosse la realtà perfetta da sostenere.
Sostenere una non profit per il tuo compleanno: come hai avuto l’idea? Come ti sei mossa per organizzare il tutto?
In realtà, è la terza volta che lo faccio. Mi piace l’idea di raccogliere fondi per Associazioni con un progetto valido e a favore dei giovani. Preferisco chiedere alle persone di rinunciare a farmi un regalo e di fare invece una donazione.
Perché hai scelto di supportare proprio Animenta?
Ho scelto di supportare Animenta proprio perché, in primo luogo, è arrivata al momento giusto, ovvero mentre stavo ragionando su che realtà aiutare con le donazioni. Mi è piaciuto molto, poi, l’approccio che Animenta propone su un tema complicato e attuale come quello dei Disturbi del Comportamento Alimentare.
Credo che il racconto e la condivisione di esperienze sia una delle cose più forti che si possa fare, oltre ovviamente all’importanza della giusta informazione sul tema. Animenta è l’Associazione che mette questi principi in pratica.
Cosa hai contribuito a costruire con la tua raccolta fondi?
Con la raccolta fondi che ho realizzato per il mio compleanno ho contribuito alla realizzazione di tantissimi progetti che l’Associazione porta avanti sul territorio italiano. Questi progetti possono essere attività di formazione e informazione nelle scuole e nelle Università italiane: il team di Animenta opera infatti con i giovani studenti per poter diffondere una maggiore consapevolezza sul tema dei DCA, dell’alimentazione e della salute mentale.
Inoltre, con la raccolta fondi ho contribuito (o meglio, abbiamo contribuito) a finanziare la creazione di laboratori diurni destinati sia a persone con un disturbo alimentare, ma anche alle loro famiglie e ai loro cari. Tra questi laboratori ci sono quelli di scrittura creativa, di arteterapia o di cucina.
Infine, sostenere Animenta significa anche contribuire alla nascita dell’Animenta Camp, ovvero un campo estivo strutturato per riscoprire sè stessi oltre la malattia con il supporto di professionisti qualificati e preparati.
I progetti di Animenta possono avere tante forme, ma il fulcro è sempre lo stesso e mi sta molto a cuore: diffondere consapevolezza e conoscenza, oltre che attenzione e empatia sui vari temi trattati.
Scegliere di sostenere questa Associazione non profit è stata un’ottima idea!
