Un nuovo anno, per la maggior parte delle persone, significa anche una nuova versione di sé. Per ottenere questa nuova versione, ovviamente migliorata e perfezionata, è necessario fissare dei “buoni” propositi che ci guidino attraverso i mesi del nuovo anno.
Molti di questi buoni propositi sono strettamente legati all’alimentazione e alla propria forma fisica: mangiare “più sano”, allenarsi di più, iniziare una dieta restrittiva e perdere quei chili di troppo.
Per qualcuno che soffre o ha sofferto in passato di un disturbo alimentare, ci vuole tempo e fatica perché questo periodo dell’anno e questi propositi basati sulla diet culture non scatenino comportamenti disfunzionali e spingano ad una ricaduta.
Ma i propositi per il nuovo anno possono, o anzi devono, andare oltre alla sola corporeità: allora perchè molti associano necessariamente gli obiettivi per il nuovo anno con obiettivi fisici? La cultura della dieta ha fatto sì che, per noi, sia possibile associare automaticamente questi due concetti grazie alla pubblicizzazione di diete dimagranti, prodotti detox e allenamenti intensivi.
Ma possiamo ripensare al nostro nuovo anno, separando i nostri buoni propositi dal corpo e dall’alimentazione.
Perché i propositi per l’anno nuovo incentrati sulla dieta sono dannosi
“È del tutto comprensibile, nella nostra cultura attuale, che quando pensiamo a un periodo di cambiamento e trasformazione, pensiamo di cambiare il nostro corpo per renderlo più ‘accettabile’ e ‘sano’”, dice la terapeuta Kirstin Quinn Siegel. “Abbiamo così tanti messaggi – costantemente, ogni giorno – che ci bombardano con false idee sulla salute, sulle dimensioni del corpo e su ciò che ci rende felici”.
Questa mentalità è dannosa per chiunque abbia un corpo, e in particolare per le persone che vivono con un disturbo dell’alimentazione. Sia che un proposito riguardi un peso particolare, un obiettivo di fitness o semplicemente di essere “più sani”, molte di queste ambizioni sono associate al raggiungimento di un numero specifico, al rispetto di certe regole alimentari o di esercizio fisico. Questi aspetti sono segni comuni di un’alimentazione disordinata e possono alimentare abitudini malsane che le persone in fase di recovery stanno cercando di abbandonare.
Inoltre, i propositi incentrati sul corpo sono spesso insostenibili. Un’alimentazione restrittiva può infatti portare ad abbuffate e a un rapporto malsano con il cibo. Inoltre, il corpo può sopportare solo una certa quantità di esercizio fisico prima che questo inizi a provocare lesioni, a disturbare il sonno o a lasciarci sempre stanchi, oltre ad altri effetti negativi. Come se non bastasse, il mancato raggiungimento di un obiettivo può scatenare o aumentare l’ansia e la depressione.
Se è così dannoso, perchè lo ritrovo ovunque?
Se il messaggio “Anno nuovo, persona nuova” è così dannoso, perché è ovunque? Perché vende.
Alla fine dell’anno sono innumerevoli le occasioni di festeggiamento e convivialità. Per la maggior parte delle persone, queste festività non sono solo un momento per riunirsi con i propri cari, ma anche un momento in cui ci si confronta con il cibo. Il messaggio che tendiamo a sentire riguardo a questo è incentrato sul senso di colpa e sull’“eccesso”. Non importa quanto poco o tanto mangiamo, le aziende sanno che potremmo pensare di aver “esagerato”, e quindi approfittano di questa opportunità per vendere il loro programma di dimagrimento, la loro dieta, il loro piano di allenamento, la loro disintossicazione o altri “rimedi rapidi”. E visto che il 1° gennaio si avvicina, promuovono il loro prodotto come un modo per iniziare il nuovo anno “migliorando” sé stessi.
Qualche consiglio per combattere i buoni propositi della diet culture
- Essere specifici e concedersi un po’ di tempo.
Avere degli obiettivi SMART (cioè specifici, misurabili, raggiungibili, pertinenti e limitati nel tempo) è un buon modo per rimanere in carreggiata quando si tratta di successo a lungo termine. Ciò significa che piuttosto che accontentarsi di una risoluzione vaga, come ad esempio “mi impegnerò a guarire”, potrebbe essere più utile definire cosa significhi idealmente “guarire” per voi.
Anche la raggiungibilità è un’altra parte importante del sistema di definizione degli obiettivi SMART. Ciò significa che è essenziale fissare obiettivi realistici e raggiungibili, tenuto conto del tempo a disposizione, delle risorse e altro ancora. Fissare regole rigide per se stessi probabilmente non renderà il recupero più facile o più confortevole e può contribuire a creare sentimenti di delusione o di fallimento quando non si riesce a essere “perfetti”. - Ripensare il proprio rapporto con i social media.
Ci sono molti potenziali aspetti positivi quando si parla di social media e guarigione. Tra questi ci sono i gruppi di sostegno, i forum online e gli account di body positivity. Ma esistono anche molti aspetti tossici e triggeranti dei social media. A dimostrarlo è la correlazione documentata tra l’uso dei social media e i sintomi di depressione e/o bassa autostima. È difficile per chiunque impegnarsi sui social media senza cadere nel confronto, ma chi è in fase di recovery dovrebbe essere particolarmente attento a come certi post, gruppi e creator possono influenzare il proprio benessere. Per alcune persone, non seguire alcuni account e/o impostare un timer può aiutare a ridurre i confronti inutili che possono mettere a rischio la guarigione. - Concentrarsi su propositi radicati nei sentimenti.
Poiché ci è stato insegnato a basare gli obiettivi per il nuovo anno su parametri legati all’aspetto, può essere difficile ricollegarsi a come ci sentiamo piuttosto che a come pensiamo di apparire. Allontanarsi dagli obiettivi legati a corpo e peso può essere un ottimo momento per scoprire le nostre passioni, le attività, gli hobby e le esperienze emotivamente appaganti che amiamo. - Adottare la body neutrality.
La body neutrality è una mentalità in cui si apprezza e si rispetta il proprio corpo per quello che può fare. Piuttosto che concentrarsi sul suo aspetto, il corpo è valorizzato per le sue capacità. Questo può aiutarci a valutare meglio noi stessi in base al nostro valore interiore, non al nostro aspetto esteriore. - Considerare l’alimentazione intuitiva.
Questa pratica aiuta molte persone a sviluppare un rapporto più positivo con il cibo. Con l’alimentazione intuitiva si rinuncia a qualsiasi “regola alimentare” e si ascoltano le indicazioni del corpo su cosa e quando mangiare. Questa pratica abbraccia tutte le ragioni per cui mangiamo: nutrimento, piacere, socializzazione e altro ancora. - Stabilire dei limiti.
Se gli amici o i familiari parlano di dieta o di peso, potete far sapere loro che non volete partecipare alla discussione. Se vi fanno domande, potete spiegare i vostri sentimenti, ma non dovete farlo per forza.
Alternative ai propositi incentrati sulla dieta
Fino a qui abbiamo spiegato come gli obiettivi che la diet culture tende a farci fissare per noi stessi sono dannosi, poco sostenibili e irrealistici. Come possiamo stabilire propositi per il nuovo anno che ci aiutino a sentirci più felici e in salute?
Ecco alcuni esempi di obiettivi per un nuovo anno. Ovviamente, è importante che ognuno stabilisca i suoi personali propositi in base alle proprie necessità e caratteristiche.
- Impegnarsi in uno sport che ci appaga oltre il solo esercizio fisico (es. sport di squadra che aumentano la socialità)
- Dare priorità alla qualità del proprio sonno
- Sviluppare hobby, come il giardinaggio o l’apprendimento di una nuova abilità
- Fare volontariato
- Praticare gratitudine quotidianamente
- Seguire un corso di cucina con un amico o un partner
- Viaggiare di più
- Leggere o scrivere ogni giorno
Oltre gennaio: combattere la diet culture tutto l’anno
Sebbene il nuovo anno sia un momento in cui la cultura della dieta è particolarmente dilagante, essa può fare la sua comparsa nella nostra vita in qualsiasi giorno dell’anno.
I consigli elencati finora non hanno una data di scadenza: possono entrare a far parte della nostra valigetta degli attrezzi per affrontare i momenti difficili. Possono essere ascoltati tutto l’anno, quando più ne abbiamo bisogno.
Ogni momento è buono per scegliere il nostro benessere e allontanarci, passo dopo passo, dai dettami della diet culture.