L’importanza della consapevolezza sui disturbi alimentari
Conoscere i dati sui disturbi alimentari (DCA) è fondamentale per favorire il cambiamento e aumentare la sensibilità. Le statistiche ci aiutano a comprendere quanto questa problematica sia diffusa e impattante, spesso sorprendendo anche chi ritiene di conoscere bene la materia.
Dati chiave sul fenomeno dei DCA
- In USA, circa il 10% della popolazione riceve una diagnosi di disturbo alimentare nel corso della vita, coinvolgendo circa 30 milioni di persone. Alcuni esperti ipotizzano che la reale diffusione possa essere anche il doppio, arrivando alla metà della popolazione.
- Questi disturbi rappresentano la seconda causa di mortalità tra le malattie mentali, subito dopo le dipendenze da oppioidi.
- Ogni 52 minuti, una vita viene spezzata a causa di complicazioni mediche o suicidio legato a questi disturbi.
- Solo il 10% di chi ne soffre riceve un trattamento adeguato.
I dati sui DCA in Italia
Secondo l’ultima indagine dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Osservatorio Nazionale sui Disturbi del Comportamento Alimentare (O.N.D.C.A.), i DCA colpiscono prevalentemente adolescenti e giovani adulti, con una maggiore prevalenza tra le donne rispetto agli uomini. Si stima che circa il 3-4% delle adolescenti e giovani adulte italiane siano affette da un DCA, con variazioni tra i diversi tipi di disturbi (anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da binge eating, ecc.) (ISS, 2021).
Miti e stereotipi da sfatare
- Meno del 6% delle persone con disturbi alimentari sono effettivamente sottopeso dal punto di vista clinico.
- Il disturbo da alimentazione incontrollata è più comune rispetto a anoressia e bulimia insieme.
- Tra il 25% e il 40% dei soggetti affetti sono uomini o adolescenti.
- Le persone transgender o non conformi al genere hanno almeno quattro volte più probabilità di sviluppare disturbi alimentari rispetto alle persone cisgender, con alcune stime che arrivano a otto volte di più.
- Le abbuffate e i comportamenti di eliminazione sono più frequenti tra donne nere e latine rispetto alle donne bianche.
- Pur di manifestarsi nell’adolescenza o nella prima età adulta, questi disturbi possono persistere anche in età avanzata: in alcuni centri, il 13% dei pazienti ha tra i 41 e i 55 anni.
- Le donne nere hanno circa il 25% in meno di probabilità di ricevere una diagnosi rispetto alle donne bianche.
- Le persone sovrappeso con disturbi alimentari tendono a essere indirizzate verso comportamenti tipici di queste condizioni, senza un adeguato screening medico.
- Solo il 17% delle donne nere, il 41% delle donne latine e il 44% delle donne bianche vengono correttamente diagnosticate.
Accesso alle cure e servizi disponibili in Italia
In Italia, l’accesso alle cure per i DCA avviene principalmente attraverso servizi pubblici di salute mentale, centri specialistici e équipe multidisciplinari.
Tuttavia, ci sono disparità territoriali: regioni del Nord tendono ad avere strutture più specializzate rispetto al Sud e alle isole. Secondo uno studio del Ministero della Salute (2019), circa il 60-70% delle persone con DCA riceve un trattamento adeguato, anche se molte rimangono non diagnosticate o non adeguatamente trattate a causa di barriere come la mancanza di consapevolezza, stigma, o difficoltà di accesso.
Bibliografia
Istituto Superiore di Sanità (ISS), Rapporto sui Disturbi del Comportamento Alimentare, 2021.
Ministero della Salute, Indagine sui servizi di cura per i DCA, 2019.
Carpenter, et al., Epidemiology and treatment outcomes of eating disorders in Italy, Journal of Eating Disorders, 2020.Treasure, et al., Treatment and prognosis of eating disorders, The Lancet Psychiatry, 2020.
L’articolo è stato scritto da Giovanna, volontaria dell’Associazione