Cosa voglio lasciar andare per questo autunno?

autunno e lasciar andare

L’autunno diventa molto spesso metafora di un “lasciar andare” le vecchie abitudini per far spazio a qualcosa di nuovo. Un qualcosa che possa, in un certo senso, fungere da linfa vitale, soprattutto a livello emotivo e psicologico.

Ecco, dunque, cosa vorrei lasciar andare per l’inizio di questa stagione…

L’etimologia dell’ “autunno” nasconde la sua essenza rigenerativa

Ma cosa significa esattamente “autunno”

È fondamentale, innanzitutto, focalizzare l’attenzione sull’affascinante processo che ha portato alla formazione di questa parola. Contrariamente a quanto si pensi, l’autunno, nella sua accezione primigenia codificata all’interno della nostra cultura occidentale, non è sinonimo di periodo che prepara all’inverno e, dunque, avvento di una stagione spoglia di frutti. 

“Autunno” deriva dal latino autumnus che, a sua volta, è formata dal participio perfetto del verbo augere (che significa “aumentare”, “accrescere”) e dal suffisso -mnus. Andando a ritroso, la radice av- o au-  l’idea del saziarsi, del godere

Ebbene, dalla ricostruzione delle origini di questo termine, è possibile comprendere quanto il nostro immaginario sia, in realtà, assai distante dall’idea ancestrale di cui è depositario l’autunno. Esso è infatti da considerare, secondo questa prospettiva che affonda le sue radici nell’antichità, non come la stagione preludio del tramonto, ma come fase di preparazione per la ri-nascita.

La parola “autunno” nella lingua e nella cultura russa

Analizzando la storia dei processi che hanno portato alla costruzione della parola “autunno”, mi sono imbattuta nel particolare e suggestivo caso del vocabolo in russo. 

La parola “осень” (si legge “osen”), che significa “autunno”, ha origini antiche e il suo percorso etimologico è legato alla storia e alla cultura slava.

L’etimologia di “осень” risale al proto-slavo “oseti”, che a sua volta deriva dal radice indoeuropea “*aus-“, che significa “calare”, “diminuire” o “perire”.

Questa radice è legata al concetto di declino o fine, riflettendo il periodo dell’anno in cui il giorno diventa più corto e la natura inizia a declinare verso l’inverno.

La parola “осень” è imparentata con altre parole slave che descrivono il periodo autunnale o il concetto di fine. Ad esempio, in antico slavo ecclesiastico, “оуть” (out’) significava “autunno”.

In sintesi, l’etimologia di “осень” riflette il cambiamento stagionale e il declino naturale associato all’autunno, con radici profonde nella lingua e nella cultura indoeuropea.

È evidente come, in un’ottica comparativa, le due culture, l’una occidentale e l’altra orientale, siano estremamente diverse nella considerazione e nell’approccio legato a questa stagione. Ma ciò che rende ancor più ricca e affascinante la nostra lingua è l’ambivalenza dell’aspetto dell’incremento e quello della perdita che, però, non sono apposti in un rigido schema manicheo ma dialogano tra loro. 

Cosa significa “lasciar andare”

Lasciar andare è un atto di liberazione, un processo che richiede consapevolezza e coraggio. Non significa rinunciare o arrendersi, ma fare spazio a nuove possibilità.

L’autunno ci ricorda che, per prepararci a ciò che verrà, dobbiamo lasciare andare il superfluo. È un invito a riflettere su ciò che ci trattiene: relazioni che non ci nutrono, obiettivi che non rispecchiano più i nostri valori, emozioni che ci pervadono senza portare degli effettivi benefici.
Questo lasciar andare può avvenire a vari livelli: emotivo, mentale, fisico e persino spirituale. Abbandonare le aspettative irrealistiche, le paure radicate e le vecchie convinzioni è un passo fondamentale per vivere con maggiore leggerezza e autenticità. Così come l’albero, che non resiste alla caduta delle foglie, anche noi non dobbiamo opporci al cambiamento ed abbracciarlo con fiducia, sapendo che ciò che lasciamo andare apre la strada a una nuova fioritura.

Cosa puoi fare per lasciar andare

  • Impara a riconoscere ciò che non fa più parte di te. È tempo di guardarti dentro e capire cosa stai trattenendo inutilmente: abitudini dannose, relazioni tossiche, paure bloccanti, credenze limitanti…lasciar andare non è facile, ma è il primo passo per liberare spazio nella tua vita per ciò che conta davvero. Chiediti: cosa mi porta gioia? Cosa, invece, mi pesa e mi trattiene nel passato? Prenditi del tempo per riflettere su cosa desideri tenere e cosa scegli di lasciar andare. Fai una lista di ciò che non ti serve più e spunta ogni singola voce man mano che senti di essertene liberata/o.
  • Lascia andare la necessità di controllo. Il bisogno di controllo è una reazione alla paura dell’incertezza. Ma la vita è imprevedibile e non è possibile controllare tutto. Lasciar andare il controllo ti permette di accogliere il flusso naturale degli eventi e sentirtene parte. Fai attenzione a quante energie sprechi cercando di gestire ogni dettaglio! Quando accetti l’incertezza, inizi a sentirti più legger*. Questo non significa diventare passiv*, ma fidarti del fatto che le cose procederanno, anche senza il tuo intervento continuo e che tu potrai intervenire in ogni momento per attuare i cambiamenti che desideri. 
  • Fai un “decluttering emotivo”. Così come ordiniamo le nostre case, è importante fare ordine anche nei nostri pensieri ed emozioni. Spesso ci portiamo dietro sentimenti ingombranti come rabbia o risentimento. Lasciar andare queste emozioni indesiderate ti aiuta a fare spazio ad un sentire più costruttivo, come la speranza, l’amore, la gratitudine. Chiediti: quali emozioni sto trattenendo che non mi servono più? Scrivi su un foglio pensieri ed emozioni di cui vuoi liberarti e visualizza l’atto di lasciarli andare.
  • Smetti di inseguire la perfezione. La ricerca della perfezione è una delle trappole più comuni che ci blocca. L’autunno, con la sua bellezza imperfetta, ci insegna che lasciar andare l’idea di essere perfetti è liberatorio. Nessuno è perfetto e cercare di esserlo ti porta solo stress e frustrazione. Accetta che anche i tuoi errori facciano parte del tuo viaggio di crescita. Impara a vedere la bellezza nell’imperfezione e lasciala fluire nella tua vita quotidiana.
  • Concentrati sul presente. Spesso, ci troviamo a rimuginare sul passato o a preoccuparci per il futuro, dimenticando di vivere il presente. Lasciar andare il rimpianto del passato e l’ansia del futuro ti permette di goderti il momento presente, che è l’unico su cui puoi intervenire per trovare soddisfazione. Quando ti accorgi che la tua mente vaga, riportala all’hic et nunc, al qui e ora. Pratica la gratitudine per ciò che hai oggi e concediti di vivere ogni attimo in piena consapevolezza.

Tre domande importanti per cominciare a lasciar andare

Per riuscire a percepire e capire meglio cosa è giusto che lasciamo andare e da cosa iniziare nello specifico, potrebbe essere utile farsi le seguenti domande:

  • Nella tua vita cosa ti sta appesantendo e cosa vorresti lasciar andare?
  • Quali vecchie abitudini non ti servono più o sono, addirittura, dannose?
  • In quali aree della tua vita stai esercitando troppo controllo?

Credo che questi spunti possano essere utili per costruire una riflessione ponderata su cosa è giusto per noi lasciar andare in questo momento. Naturalmente le risposte varieranno da persona a persona, perché ognuno di noi è speciale e irripetibile nella sua unicità. Ed è proprio questo l’aspetto su cui dobbiamo focalizzarci: coltivare e dedicarci alla crescita della nostra “essenza”, tralasciando tutto ciò che ci angustia, ci fa soffrire o, semplicemente, non ha più spazio nella nostra vita.

L’articolo è stato scritto da Natalia, volontaria dell’Associazione

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