Il digiuno preventivo: come NON affrontare le feste  

digiuno preventivo

Il periodo delle feste porta con sé allegria, tradizioni e unione. Per molte  persone è un periodo piacevole; tuttavia per chi soffre di un disturbo alimentare  può essere complicato. La pressione familiare, il cibo che diventa il centro di ogni  incontro tra parenti e amici e i commenti sulla propria vita, spesso sul proprio  corpo, possono trasformare dicembre in un incubo per alcuni.  

In questa atmosfera, alcune persone con un disturbo alimentare potrebbero scegliere di adottare comportamenti inappropriati (spesso normalizzati dalla  società) come il digiuno preventivo, per cercare di gestire l’ansia causata dal periodo e prevenire i “danni degli sgarri natalizi”.  

Questa pratica è molto diffusa, socialmente accettata e perfino incoraggiata, anche sui social, ma è molto pericolosa per la persona dal punto di vista  nutrizionale, psicologico e relazionale.  

Cos’è il digiuno preventivo e perchè saboterà i tuoi piani?  

Chi si sottopone al digiuno preventivo sceglie di non mangiare (o restringere  molto l’alimentazione) nei giorni o nelle ore successive al pasto considerato “sgarro”, con l’idea di prepararsi, bilanciare e limitare i danni. La narrativa è sempre la stessa: “se mi svuoto adesso, sarò più bravə dopo e potrò mangiare di più senza sensi di colpa”. Tutto ciò non fa altro che peggiorare le cose, potenziando il circuito delicato tra fame, controllo, senso di colpa e compensi. Quando il corpo viene privato del cibo, soprattutto in modo intenzionale e anticipatorio, si attivano le risposte biologiche che aumentano la fame, amplificano il desiderio di cibi densi di energia e rendono più difficile ascoltare i segnali di autoregolazione interna di fame e sazietà.  

Il risultato? Al pasto anziché sentirci tranquilli e sicuri, come da aspettative,  saremo in “modalità allarme” quindi affamati, irritabili e sotto stress. In questo stato la mente affamata perde la capacità di ascolto interno e le scelte alimentari saranno più impulsive, dettate dal bisogno di recuperare energie.  

Il digiuno preventivo getta le basi per la condizione che si voleva evitare a tutti i costi.  

Quando la prevenzione diventa controllo  

Dietro alla scelta di digiunare non c’è solo la paura di prendere peso o  mangiare cibi malsani, spesso ciò nasconde un tormento interiore più profondo: la  paura di “esagerare”, l’ansia legata ai commenti dei parenti sul proprio corpo o le proprie scelte di vita, il desiderio di mantenere sempre il controllo (almeno su qualcosa).  

Il messaggio interno che si manda a sé stessi è “non posso fidarmi del mio corpo”. Il corpo non è mai il problema: il contesto, le aspettative sociali e i  modelli rigidi lo sono.  

Se il digiuno preventivo diventa ricorrente, se genera ansia, senso di colpa, o se è  vissuto come l’unico modo per affrontare eventi sociali, può essere utile confrontarsi con un professionista. Le feste, con la loro intensità emotiva e sociale, possono far emergere fragilità che meritano attenzione e sostegno.  

Cosa può aiutare davvero ad affrontare le feste  

Un approccio più funzionale parte dall’ascolto e dalla cura, non dal controllo. Significa arrivare ai pasti delle feste avendo mangiato regolarmente durante la  giornata, onorando la fame naturale, mantenendo una relazione con il cibo equilibrata e non basata sulla paura.  

Questo permette di sedersi a tavola con maggiore presenza, aumentare la capacità di scelta consapevole e ridurre l’ansia anticipatoria. L’obiettivo non è “gestire le calorie”, ma creare uno spazio in cui il cibo può tornare a essere ciò che dovrebbe essere: nutrimento, convivialità, tradizione, piacere.  

Ogni festa è un incontro: con le persone, con le tradizioni, con le emozioni. Il cibo ne fa parte, ma non deve esserne il nemico. Affrontarle con un corpo affamato e una mente in allerta non è un atto di forza, ma una forma di auto-abbandono.  

La cura, invece, è scegliere di arrivare a quel tavolo presenti e pronti a viverci l’esperienza, non a sopravviverla.  

Bibliografia e sitiografia  

https://www.health.harvard.edu/staying-healthy/4-intermittent-fasting-side effects-to-watch-out-for https://www.stateofmind.it/2024/12/festivita-disturbi-alimentari/ https://www.cosmopolitan.com/uk/body/health/a10232734/pre-holiday detox-harmful-to-body/ 

L’articolo è stato scritto da Ivana, volontaria dell’Associazione

Contenuto a cura di Animenta

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