Sindrome Metabolica, un nome così strano e particolare che, a tratti, fa quasi paura. Negli ultimi anni poi se ne sente sempre più parlare e diagnosticare. Ma di cosa stiamo parlando?
Iniziamo con il capire che cosa è la Sindrome Metabolica.
Con il termine Sindrome Metabolica, si descrive la condizione patologica in cui nello stesso soggetto
coesistono più fattori di rischio ed è strettamente correlata allo stile di vita che si conduce.
La sindrome metabolica, comporta una combinazione di alterazioni metaboliche, che determinano un
incremento del rischio cardio-vascolare, caratterizzata esternamente da un aumento della circonferenza del
giro vita (dovuta al grasso addominale in eccesso), e internamente da ipertensione arteriosa, alterata
glicemia plasmatica a digiuno o insulino-resistenza e dislipidemia.
Come viene diagnosticata?
Il più delle volte viene diagnosticata dal proprio medico, quando sono presenti almeno 3 alterazioni
metaboliche ed emodinamiche:
- Eccesso di grasso addominale: Obesità Viscerale o Addominale: circonferenza vita > 102 cm (uomo) o > 88 cm (donna);
- Una glicemia alta a digiuno: Glicemia > 110 mg/dl;
- Alterazione della curva insulinemica: Insulinemia > 25 mg/dl;
- Ipertensione: pressione sistolica ≥ 130 mmHg e diastolica ≥ 85 mmHg;
- Un alto livello di trigliceridi: Trigliceridi > 150 mg/dl;
- Bassi livelli di lipoproteina ad alta densità (HDL): Colesterolo HDL < 40 mg/dl (uomo) o 50 mg/dl (donna)
Fattori di rischio
La sindrome metabolica può causare o aumentare il rischio di malattia cardiovascolare.
Le cause sono da ricercare in una combinazione di scorrette abitudini (dieta e scarsa attività fisica) e
predisposizione familiare (genetica).
Tra i fattori di rischio, troviamo:
- Un eccesso di grasso addominale, che depositandosi all’interno della cavità addominale,
rilascia adipocitochine, che influenzano l’appetito, il rilascio d’insulina, il metabolismo lipidico e; - La resistenza all’insulina che è fondamentale nell’insorgenza non solo di iperglicemia e diabete, ma anche
della dislipidemia e dell’ ipertensione .
Prevenzione e Terapia
Le linee guida ritengono che l’unico modo per contrastarla sia quello di adottare uno stile di vita che
preveda una costante attività fisica ed una riduzione del peso corporeo e solo successivamente e in alcuni
casi si associa una terapia farmacologica
La prevenzione quindi si attua, attraverso il mantenimento del peso forma, dieta bilanciata e attività fisica…
30 minuti al giorno di esercizio aerobico di moderata intensità (ad esempio: una camminata veloce a passo
sostenuto, una corsa oppure una nuotata) associati ad esercizi per aumentare il tono muscolare (ad
esempio esercizi per le braccia o per le gambe)
Una volta diagnosticata, dopo consulto con il proprio medico (punto cui tengo particolarmente, poiché
bisogna sempre essere seguiti da un medico e non fare da soli).
L’intervento è multidisciplinare: con l’aiuto di un medico specialista, una dietista o nutrizionista, e più
follow-up, è possibile raggiungere gli obiettivi terapeutici con maggiore efficacia.
Attraverso esami ematochimici, l’elaborazione di piano dietetico personalizzato, la valutazione della
composizione corporea (BIA), e il Counseling Nutrizionale (qual’ ora il paziente se sentisse il bisogno) si
permette alla persona con eccesso ponderale e diagnostica sindrome metabolica di comprendere le cause
del problema e di mettere in atto comportamenti idonei al raggiungimento di obiettivi prefissati,
modificando progressivamente i comportamenti o controllando farmacologicamente i fattori di rischio.
-L’articolo è a cura di Eugenia Cortesi, esperta in Nutrizione Umana e appassionata di alimentazione.