Caro corpo,
Ti scrivo perché a volte dovrei ringraziarti, piuttosto che trovarti sempre difetti e chiederti perché sei così.
Abbiamo sempre avuto un rapporto super caotico e disfunzionale sin da quando ero piccola. Quando avevo 12 anni, dopo lo sviluppo, ho visto per la prima volta delle curve apparire in te. Da quel momento qualcosa dentro di me è cominciato a cambiare. Quelle curve sembravano crescere sempre di più. Ho cominciato a metterti sotto pressione e sotto stress.
A 16 anni ti ho nutrito con una dieta bilanciata e un allenamento funzionale, che ti facevano stare tanto bene.
Dai 16 anni è iniziata la mia preoccupazione per te.
Mi ricordo che ti controllavo ogni giorno allo specchio, e passavo molto tempo sulla bilancia, soprattutto.
Ti privavo di cibo, di aria, di divertimento, di vita sociale, ma soprattutto di amore.
Ti guardavo ogni giorno allo specchio, in ogni momento, dalla mattina appena sveglia alla sera, dopo cena.
Ti guardavo e cercavo sempre di controllarti e di cambiarti.
Poi è arrivato il bodybuilding.
In quel periodo, caro corpo, ti chiedo scusa per averti stremato.
Ti ho stremato fino a diventare pelle ed ossa. Ti ho stremato fino a perdere il ciclo per un anno e mezzo.
Poi mi hai chiesto i conti.
Hai iniziato a mostrarmi le tue carenze, mi hai chiesto cibo e poi tanto, tanto cibo.
Non importa cosa mi chiedevi. Lo facevi a qualsiasi ora del giorno e della notte.
E una volta che iniziavi non riuscivi più a smettere. E poi io ti punivo.
Caro corpo,
Ti ho stremato.
Caro corpo,
Io ti ho odiato sempre per ciò che non sei.
Eppure so che dovrei iniziare ad amarti.
Amarti perché riesci a farmi vivere la mia miglior vita: la vita piena di amore da parte dei miei familiari e del mio ragazzo, la vita colma di viaggi, la vita inseguendo l’incertezza, la vita inseguendo la felicità. La vita che trova serenità in una passeggiata al mare, la vita che trova salvezza nella meditazione e nella legge dell’attrazione.