Ciao Corpo,
Ti chiedo scusa ma non mi viene spontaneo iniziare questa lettera con delle parole buone. Al momento non ne ho per te.
Sei la parte di me in cui ancora non mi riconosco.
A volte vorrei tanto poter fare a meno di te, ma siamo inseparabili; oppure vorrei che mi ascoltassi e diventassi come ti vorrei e che non mi facessi penare per ogni emozione che provo.
Come sarebbe bello se domattina mi svegliassi e ti trovassi esattamente in linea con la mia Testa?
IN LINEA CON LA MIA TESTA…Già. E come ti vuole la mia Testa?
Perché la mia Testa vuole certe cose e, mi chiedo, a che prezzo lo desidera così tanto intensamente?
Perché nessuno le ha mai detto da piccina che Ilaria andava bene così com’era e la testa ora non si sente mai adeguata.
La Testa vede il corpo quando si specchia, si arrabbia, urla, piange e dice: “Ma come puoi essere così diverso da me? In questo modo, Corpo, non so se andremo mai d’accordo!”.
E così è.
Corpo e Testa oggi non riescono a trovarsi. Corpo cammina per le strade della vita con la testa bassa e si chiede perché Testa lo rifiuta e soprattutto perché Testa non cerca di andargli incontro con l’obiettivo di stare meglio insieme.
Non si sa.
Io davvero non so perché non riesco a farci pace.
So che il mio Corpo mi porterebbe ovunque io voglia andare e mi sosterrebbe, se solo mi riuscissi ad appoggiarmi a lui, ascoltandolo.
Il mio Corpo è ancora sano, mentre la mia Mente non lo è.
Ho fatto tanti percorsi, mi sono fatta aiutare, ma non sto ancora bene e inizio a chiedermi se mai guarirò da questa malattia.