Viviamo in una società fortemente influenzata dalla cultura della dieta e dalle pressioni sull’immagine corporea. Il rapporto con il cibo, in questa cornice, può facilmente trasformarsi in una fonte di disagio.
Alimentazione e benessere sono diventati temi centrali nella vita di tutti, ma cosa accade quando l’attenzione al cibo e al corpo si trasforma in un’ossessione? Spesso ci troviamo di fronte a un confine sottile tra abitudini alimentari irregolari e disturbi alimentari veri e propri.
Conoscere le differenze tra alimentazione disordinata e disturbi alimentari è il primo passo per tutelare veramente la salute psico-fisica, soprattutto in una società che normalizza comportamenti alimentari disfunzionali.
Lo spettro dei disturbi alimentari: dall’alimentazione normale al disturbo alimentare
L’alimentazione può essere vista come uno spettro. Da un lato troviamo un’alimentazione equilibrata e flessibile, che prevede scelte alimentari autodeterminate dall’individuo a seconda dei propri segnali fisiologici di fame/sazietà e le preferenze.
All’estremo opposto, invece, si collocano i disturbi alimentari diagnosticati clinicamente, come l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata.
In mezzo a questi due poli si inserisce l’alimentazione disordinata, che comprende comportamenti alimentari irregolari o ossessivi, che possono comunque compromettere la salute e il benessere.
A differenza dei disturbi alimentari, che soddisfano i criteri diagnostici del DSM-5 TR, l’alimentazione disordinata non è una condizione clinicamente riconosciuta. Tuttavia, entrambe le condizioni si influenzano reciprocamente e una può facilmente evolvere nell’altra, soprattutto in un ambiente che normalizza comportamenti malsani come diete rigide o restrizioni eccessive.
Differenze tra alimentazione disordinata e disturbo alimentare
Nonostante la connessione tra le due condizioni, esistono differenze chiave:
- Diagnosi. I disturbi alimentari soddisfano criteri specifici del DSM-5 TR, mentre l’alimentazione disordinata non è diagnosticabile ma può comportare un disagio psicologico significativo.
- Gravità e persistenza. L’alimentazione disordinata include comportamenti sporadici o episodici come saltare i pasti, abbuffarsi occasionalmente o seguire diete estreme. I disturbi alimentari, invece, presentano comportamenti consolidati, cronici e spesso associati a conseguenze fisiche gravi, come malnutrizione o squilibri elettrolitici.
- Compromissione funzionale. Entrambe le condizioni possono compromettere la vita quotidiana, ma nei disturbi alimentari il disagio psicologico è spesso accompagnato da problematiche mediche, difficoltà relazionali e sintomi di depressione o ansia.
Comportamenti da tenere d’occhio
Identificare segnali di alimentazione disordinata o di un possibile disturbo alimentare è il primo passo per intervenire. Tra i comportamenti da monitorare troviamo:
- Preoccupazione ossessiva per il peso o le calorie, con pensieri costanti sul cibo.
- Saltare i pasti o seguire diete estreme senza una giustificazione medica.
- Episodi di abbuffate seguiti da sensi di colpa o comportamenti compensatori, come esercizio eccessivo o vomito autoindotto.
- Perdita di interesse per le attività sociali, soprattutto quelle che coinvolgono il cibo.
- Sintomi fisici come affaticamento cronico, perdita di capelli o disturbi gastrointestinali.
Quando preoccuparsi?
È importante riconoscere quando l’alimentazione disordinata si trasforma in qualcosa di più grave. Alcuni segnali indicativi includono:
- Danni fisici evidenti: perdita di peso estrema, malnutrizione o squilibri elettrolitici.
- Compromissione della qualità della vita: difficoltà lavorative, relazionali o isolamento sociale.
- Persistenza dei comportamenti problematici per periodi prolungati, nonostante le conseguenze negative.
Se noti questi segnali in te stesso o in una persona cara, è fondamentale rivolgersi a professionisti del settore, come medici, psicologi e dietisti. Il trattamento tempestivo è cruciale per prevenire complicazioni e favorire la guarigione.
Trovare un equilibrio con il cibo e il corpo
Distinguere tra alimentazione disordinata e disturbi alimentari è essenziale per comprendere il livello di rischio e intervenire adeguatamente.
La pressione sociale e culturale può far sembrare comportamenti malsani come “normali” o persino desiderabili, ma è importante sfidare questa narrativa per promuovere un rapporto equilibrato con il cibo e il corpo.
Se pensi di avere difficoltà con il cibo o noti segnali di disagio in una persona cara, ricorda che non sei sol*: chiedere aiuto è un segno di forza e un primo passo verso il benessere.
L’articolo è stato scritto da Ivana e Erika, volontarie dell’Associazione