Nel periodo in cui ha sofferto di disturbi alimentari Debora decide di mettere su carta ciò che prova. E scrive nella speranza che qualcuno possa trarre beneficio dalle sue parole, che possa trovare la forza e il coraggio per ribellarsi alla malattia e ricominciare a vivere. Perché esiste una vita oltre ai Disturbi Alimentari ed è degna di essere vissuta.
Per questo motivo Debora intitola la sua poesia “Stringiti alla vita”.
Stringiti alla vita
Saluti il giorno
sperando
nell’oblio della notte!
Conti e corri già…
controlli,
ordini,
misuri,
ogni stilla d’acqua
che ti scivola dentro!
Un sorso
può bastare
e un morso
potrebbe essere troppo!
Aiuto.. aiuto
quella voce interna grida
e comanda:
PRIVATI!
Schivi tutti
fingendo una normalità
che stenta ogni dì!
Il tuo fisico
scema
il tuo disagio
dilaga!
Di nutrirti fai a meno,
di godere altrettanto!
E ti stringi
quella nuova cintura
alla pari di una vittoria!
Piccola
ti stai negando:
manca un soffio
e ti spegnerai!
Molla gli specchi
e gli imperativi,
erra nell’errore,
fatti una carezza,
regala un tuo sorriso
e ammira la tua unicità
amando!
Vivere oltre i disturbi alimentari
Soffrire di un Disturbo Alimentare significa entrare in un vortice di abitudini, ossessioni, controlli e regole che spesso privano la persona della propria essenza. Tutto gira attorno all’alimentazione e alla forma fisica, perciò l’animo, vivo grazie ai rapporti sociali e alle passioni, si spegne. Soffrire di Disturbi Alimentari significa mettersi in secondo piano, lasciando spazio alla malattia.
Ma la guarigione permette una grande riscoperta: c’è un valore in noi stassi che va ben oltre a come appartiamo all’esterno. Siamo molto di più del nostro corpo e ci meritiamo di vivere come persone che contano a prescindere da esso. E guarire vale la pena, perché significa smettere di negarsi e accettare di vivere, di amarsi e di ammirarci nella nostra unicità come persone di valore.
L’articolo è stato scritto da Debora, che ha raccontato la sua storia