Animenta racconta i disturbi alimentari – La storia di Arianna

Sono Arianna, ho 22 anni e per tanto tempo ho vissuto (e sto vivendo tutt’ora) con lei, la malattia che non mi ha mai lasciata un secondo, mi ha sempre guidata, portata verso il suo mondo che ormai è diventato anche il mio. 

Tutto ciò che nelle mie giornate “dovevo” fare era pensare a cosa avrei mangiato, quale tipo di cibo assumere, la quantità, tutti i valori nutrizionali che aveva ciò che ingerivo. Il controllo andava sì sul mio peso, ma riguardava molto di più. Ogni millimetro del mio corpo per me era da eliminare, ridurre all’estremo per sentirmi apprezzata, bella, con un corpo fine e solo ossa. Null’altro importava alla mia mente. Essere iperattiva è forse stato il sintomo che più mi ha distrutto. 

Uscivo di casa solo e soltanto a piedi sempre, ho avuto la fobia dei mezzi di trasporto perché dovevo muovermi, muovere il mio corpo ingombrante per distruggere tutto quello che avevo mangiato l’attimo prima. E poi piangevo intanto che mi stavo muovendo perché non sapevo quanto sarebbe bastato o se era abbastanza. 

Arrivavo a fare 30 o 40 km al giorno…

Tutta questa ossessione per il corpo, il controllo delle forme e del cibo avveniva anche a scuola, nei bagni, in biblioteca, quando ero seduta…

Sembrava non finisse mai.

L’inizio del TUNNEL verso la LIBERTÀ

Ho una famiglia che mi è sempre stata vicino e fortunatamente mi ha accompagnato durante la scelta più dura e coraggiosa della mia vita ossia quella di andare a curarmi. È la cosa più difficile che io abbia mai fatto, la cosa per la quale ho sofferto di più.

La mente è stata guidata verso un tunnel che non ha mai avuto una fine, lungo e pieno di sofferenza. Quello che però io vedevo era luce, benessere, serenità e controllo. Controllo di tutto e di tutti, mi sentivo sempre carica e orgogliosa di andare avanti, mi sentivo bene e imbattibile. L’anoressia mi ha fatto sentire amata, come mai nessuno mi ha fatta mai sentire, bella, voluta, desiderata e unica. 

Andare contro di lei dopo tutti questi anni mi è parso stupido all’inizio, un errore che non doveva essere fatto. Non mi sarei sentita più cosi speciale, bellissima e magra. Tutto amavo (inconsapevolmente) del mio corpo emaciato, sofferente, triste e rotto in mille pezzi che stava in piedi solo con la forza della mia mente. 

Cosa è cambiato

Quando ho deciso di dare una svolta alla mia vita, con l’aiuto della mia dottoressa, lì ho capito di essere realmente prigioniera, in gabbia e non libera di vivere e respirare come una persona umana dovrebbe essere. Durante i miei due ricoveri, ho conosciuto delle persone stupende, meravigliose e con una bontà d’animo infinita. Mi sono sentita amata da tutti quando la malattia la stavo respingendo con tutte le mie forze insieme ai medici. 

Dai 16 ai 22 anni è stata durissima, vedere i cambiamenti del mio corpo, della mia vita, del mio umore e pensare che non è ancora finita mi logora il cuore. Sto ancora prendendo farmaci per riequilibrare la mia mente vuota e al tempo stesso colma di tristezza e riempirla di felicità piano piano. 

Intoppi e cadute 

Per un lungo periodo la linea del peso è sempre più andata verso l’alto, senza fermarsi. Avevo perso il controllo di me stessa ed è stato un modo con cui il mio corpo si è vendicato per tutti quegli anni in cui non gli ho voluto bene, non l’ho nutrito e l’ho fatto sfinire.

A salvarmi la vita è stata la palestra. Allenarmi, andare a correre e a camminare è per me sempre stato un momento di sfogo, di libertà e di benessere fisico ma soprattutto per la mia testa. Mi liberavo dall’ansia e dall’angoscia che avevo di fronte a cibo. Lo facevo anni fa solo per controllare le mie forme, per continuare a mangiare meno e perdere peso. Mi sono accorta di non star bene quando tutto questo arrivavo a farlo mille volte al giorno, tutti i giorni, non dandomi neanche un secondo di pausa e respiro. 

Ad oggi non è più come prima, anzi, mi alleno con la consapevolezza degli errori che non vanno fatti, esagerare, non avere una vita e sacrificare tutto per avere un corpo “perfetto”. La palestra per me ora è aria pura, sfogo e serenità. Mi dà una carica immensa ed energia positiva. 

Ho una famiglia che mi ha sempre sostenuto, i nonni che sono la mia forza e che hanno visto nell’ultimo anno, dopo l’ultimo ricovero, un’Arianna rinata, cambiata e più serena. Sarò sempre grata a chi mi ha dato una mano e il più grande traguardo che ho raggiunto finora è quello di star incominciando ad amarmi, a non sentirmi sbagliata e dire a me stessa che valgo non meno di chiunque altro su questa Terra, che mi merito anch’io di vivere con spensieratezza e come una farfalla di volare libera nel cielo. 

Come sono oggi

Ad oggi mi sento più serena, bella, allegra man non del tutto libera. Nella mia testa permangono pensieri che dovrei bloccare all’istante. Sto imparando a volermi bene e a non dipendere da nessuno. Sto costruendo la mia vita, lavorando e studiando per poter un giorno arrivare ad esaudire il mio sogno ossia di vivere dall’altra parte del mondo, aiutare le persone che hanno più bisogno, a cui manca una casa, cibo e acqua. Mi ritengo non fortunata, di più, per essere rimasta viva e con una forza che neanche sapevo di avere. 

Un invito a tutti coloro che soffrono: bisogna chiedere aiuto. Chiedere aiuto non significa essere deboli, ma, al contrario, avere coraggio. Vorrei che nessuno passasse tutto ciò che questo disturbo mentale ti fa vivere, mai. 

E mai sottovalutare questo malessere, impotenza e dolore lancinante che c’è dentro di noi. 

Articolo a cura di Arianna, volontaria dell’Associazione che ha raccontato la sua storia

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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