Caro Babbo Natale,
è da quando ero piccola che non ti scrivo una lettera e ora, all’alba dei miei 20 anni, lo trovo abbastanza inutile, poiché so bene che sei solo immaginazione.
Però, dovessi esistere come ci credono tanto i bambini, volevo chiederti vari desideri.
Ritrovare la fiducia
Bisogna crederci ovviamente, quindi mi sforzerò, anche se già alla mia età, appena affacciata a quella che si chiama “età adulta”, è difficile credere in qualcosa o in qualcuno.
La fiducia di base è quasi impossibile da raggiungere nel quasi 2026.
Ammetto che posso sembrare una persona triste, con una vita triste e tutto alquanto triste, ma mi mette tanta malinconia una lettera del genere.
Pensare che da bambina ero così vivace e fiduciosa nel genere umano mi fa pensare tanto.
Inizierei coi miei desideri.
I miei desideri per Babbo Natale
So bene cosa significa soffrire di disturbi del comportamento alimentare e vivere nel mese di dicembre. È più che altro un sopravvivere, poiché ci sono una marea di alimenti al di fuori della nostra comfort zone in questo periodo dell’anno. Ovvero nel pieno delle festività più sentite dalla maggioranza delle persone: la vigilia, il Natale, Santo Stefano, poi tutti i giorni fino ad arrivare a Capodanno e al primo dell’anno.
Desidererei un mondo senza demonizzazione del cibo. Un mondo che non si esprime con la diet culture e la cultura della magrezza come se fosse per forza indice di salute mentale e fisica.
Desidero appunto che la gente attorno a chiunque soffra di DCA sia accogliente, pacifica e delicata con le parole e i gesti. Un mondo dove la parola “abbuffata” non è utilizzata a sproposito senza neanche sapere il reale significato. Un mondo dove se mangi un po’ di più per qualsiasi motivo nessuno ti punta il dito contro.
Babbo Natale, aiuta chi si sente sol*
Collegato sempre alle festività voglio stare vicina a chi si può sentire sol*.
Magari non capirai quello che ti ho appena chiesto, perché molt* si immaginano le festività come da stereotipo, ma l’ultimo dell’anno come ben sai rappresenta l’apice, nel mese di dicembre, del più alto tasso di suicidi ogni anno. Fai sì che queste persone, che abbiano anche solo un pensiero brutale contro loro stesse, non si sentano totalmente perse a brancolare nel buio più totale. Vale la pena la vita, e magari il 2026 potrà essere un anno migliore, potranno chiedere aiuto e affidarsi a chi li potrà aiutare. Anche se sembra una frase banale, la vita è meravigliosa nei suoi alti e bassi.
Liberiamoci dai giudizi
Poi ti chiedo immensamente di evitare o almeno attenuare giudizi di qualsiasi tipo in questo anno che verrà. Non servono, fanno solo stare male le persone nei loro momenti più fragili. Giudizi sul corpo, giudizi sul cibo che si mangia, giudizi sulla propria personalità, giudizi sulle varie decisioni e qualsiasi giudizio che abbia una chiave non costruttiva.
Desidero speranza
Magari sarò stata troppo breve e diretta in questa lettera, ma ci tengo molto.
Un mondo migliore è quasi assurdo ora come ora, con tutto quello che succede, ma chiedo proprio di non perdere la speranza e di non farla perdere a nessuno che si occupa di tutto ciò di cui ho parlato.
Sperando di non essere sembrata banale, sperando che questa lettera possa arrivare nel tuo cuore, ti auguro un buon Natale e un vero e sentito felice anno nuovo.
Lo auguro a tutte le persone che magari leggeranno (se dovessi decidere di farla leggere alla gente).
Tornerò a credere in te, a dare spazio alla me bambina.
Tua, Chiara
L’articolo è stato scritto da Chiara, volontaria dell’Associazione
