Che cosa significa soffrire di disturbi alimentari?

disturbi alimentari

I disturbi alimentari non sono solo disturbi alimentari.

Vedete può accadere nella vita di tutti i giorni di perdere la bussola, di smarrirsi e di non capire il perché questo sia successo. Un giorno ti alzi, ti guardi allo specchio e non ti piaci più.

Inizia così un giorno diverso dagli altri, comincia un turbine di emozioni e di sensazioni che hai tenuto nascosto fino a quel momento. Cerchi di urlare, di farti sentire dagli altri ma nessuno sembra accorgersene.

All’improvviso e quasi inconsciamente realizzi che l’unica cosa che le persona notano prima di ogni altra è il tuo aspetto fisico. Siamo molto di più un corpo, ma prima che gli altri lo sappiano devono imparare a conoscerci.

L’uomo è pigro per natura, non a tutti va di conoscere una persona nel profondo. E quindi tutto converge nel nostro aspetto fisico, nell’immagine corporea e in quel dannato riflesso nello specchio.

Che cosa stupida vero?

Eppure il corpo è la prima cosa che gli altri vedono di noi. Quando il corpo cambia tutti se ne accorgono. È inutile negarlo.

Se dimagrisci troppo, sentirei dirti ” Sei troppo magra, dovresti mangiare di più”.

Se mangi troppo e metti su qualche kilo “Beh amic*, dovresti dimagriti”.

Se ti abbuffi, potresti essere vittima di giudizi perché non sai controllare il rapporto con il cibo.

Ma chi sa davvero controllare il rapporto con il cibo?

Inizialmente nessuno. È un rapporto che si instaura piano piano. È come una relazione, di quelle adolescenziali, di quelle che vivi con tutta la passione del mondo. È la tua prima storia d’amore e non sai come gestirla. Ma d’altra parte chi sa farlo la prima volta?

Un giorno di alzi e non ti accetti più.

Un giorno ti alzi e vuoi che tutti quelli che non hanno capito la tu sofferenza, che non hanno sentito i tuoi urli si accorgano di te.

Improvvisamente tua mamma, tuo papà si sentono dire: “Su figli soffre di un disturbo alimentare, si chiama anoressia nervosa. Ha 16 anni e pesa 28 kg. Se non riprende a mangiare dobbiamo intubarla”.

In un giorno la tua vita cambia e capisci che è ora di cambiarla, che devi essere tu la protagonista della tua vita, non la malattia.

Vedete quando soffrivo di anoressia nervosa molte persone cominciarono ad attaccare la mia famiglia, ad incolpare i miei genitori per quello che era accaduto. Loro non c’entravano nulla. È che io non mi sono mai piaciuta. Sin da piccola non volevo uscire con gli altri, mi vergognavo delle mie forme, perché ero un po paffutella.

Tutte le mie amiche erano sempre a dieta. Sempre. A casa mia invece è sempre stato l’opposto e io, nel modo più sbagliato possibile, mi sono ribellata.

Che parola grande “ribellione”. Vero? Eppure è stat così.

Dopo il periodo di terapia, sono tornata ad un peso normale. Per un periodo ho sofferto di binge eating: potevo non mangiare per giorni torni e la sera diventavo un tutt’uno con il frigorifero.

La mia vita in quegli anni è stata davvero estenuante. Così mi sono cominciata a chiedere che cosa cosa significa soffrire di disturbi alimentari?

I disturbi alimentari non solo disturbi dell’alimentazione. Sono disturbi della relazione, disturbi della socialità che si annidano dentro una persona e non la lasciano andare.

Sono dei fantasmi i disturbi alimentari, sono cicatrici che non puoi e non devi nascondere. Sono una parte di quello che sei e che sei stato.

Uno studioso norvegese, Finn Skårderud (2007), ha pubblicato un lavoro sulla concretezza dei sintomi nell’anoressia nervosa. In particolare egli parla di “metafore concretizzate”, per descrivere il ruolo simbolico assunto dal corpo in questo disturbo. Secondo Skårderud il corpo non è quindi un oggetto meccanico che risponde a degli timoli, ma è in costante interazione dialogica col mondo; il corpo è l’esperire, l’agire, il
ricercare intenzionalmente nel mondo, il corpo è sempre esistenziale.

Allo stesso modo la mente è secondo loro sempre “incarnata/incorporata”, ovvero è sempre e inevitabilmente basata sulle percezioni e sulle esperienze senso-motorie.

La mente e il corpo sono reciprocamente collegati. La mente reagisce in modo diverso anche in base ai cibi che ingeriamo.

Se la mente è il luogo delle nostre idee, il corpo è il luogo della azioni.

Mens sana in corpore sano” diceva Giovenale, vogliamo dargli torto?

Guarire non è facile. Ma è possibile.

Vedete quando penso al mio passato e alla mia lotta contro l’anoressia mi rendo conto di quanto forte io sia, di quello che io sono riuscita a superare.

Hai vinto un disturbo alimentare, che cosa può farti ancora paura?

Contenuto a cura di Aurora Caporossi

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

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1302 kj

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13,00 g

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67,2 g

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0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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