Come un personal trainer può promuovere una migliore body image

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La body image può essere definita come l’insieme di percezioni, emozioni e atteggiamenti che un individuo ha nei confronti del proprio corpo. Numerose ricerche mostrano come essa influenzi profondamente la motivazione all’attività fisica, la salute mentale e i comportamenti alimentari.

Il ruolo del personal trainer (PT), figura sempre più centrale nei processi di cambiamento dello stile di vita, non si limita dunque alla guida tecnica dell’allenamento, ma comprende la promozione di un rapporto equilibrato e funzionale con il proprio corpo.

Body Image e attività fisica: un rapporto bidirezionale

L’attività fisica regolare è associata a una percezione corporea migliore, ma il tipo di motivazione che guida l’esercizio è cruciale. Homan e Tylka (2014) hanno dimostrato che le persone motivate da ragioni legate all’apparenza (es. perdere peso o “modellare” il corpo) tendono a non sperimentare un miglioramento dell’immagine corporea, nonostante un aumento della frequenza di allenamento. Al contrario, quando la motivazione è centrata su aspetti funzionali, forza, salute, competenza fisica, l’esercizio favorisce una body appreciation, ovvero un senso di gratitudine e accettazione verso il corpo.

Foley Davelaar (2021), nella sua revisione sistematica, conferma che programmi di esercizio strutturati e supervisionati, condotti in ambienti di supporto e privi di giudizio estetico, producono miglioramenti significativi nella body satisfaction e nella self-compassion. Questo suggerisce che il contesto relazionale, più che il tipo di esercizio in sé, sia determinante nel plasmare una percezione corporea positiva.

Il ruolo del personal trainer: un agente di cambiamento psicosociale

Uno studio qualitativo condotto nel Regno Unito (2025) ha esplorato le esperienze di donne impegnate in percorsi di personal training. Le partecipanti hanno evidenziato come la relazione con il trainer influenzi fortemente la loro body image, in particolare attraverso tre dimensioni chiave:

  • Linguaggio e comunicazione: i messaggi del PT relativi al corpo e alla performance (es. “diventa più forte” anziché “brucia grasso”) contribuiscono a orientare la percezione verso la funzionalità piuttosto che l’estetica.
  • Clima motivazionale: un ambiente di allenamento orientato alla mastery (miglioramento personale) favorisce l’autoefficacia e la soddisfazione corporea. Al contrario, un clima di performance comparison (confronto con altri) aumenta la probabilità di insoddisfazione.
  • Supporto empatico: la capacità del trainer di riconoscere e normalizzare le insicurezze corporee del cliente riduce l’autocritica e aumenta il senso di appartenenza.

In questo senso, il personal trainer può essere considerato un fattore di cambiamento psicosociale, capace di mediare tra benessere fisico e salute mentale attraverso la relazione professionale.

Evidenze recenti e implicazioni pratiche

Le più recenti evidenze sottolineano che interventi basati su approcci body-positive e intuitive movement migliorano non solo l’immagine corporea ma anche la persistenza nell’attività fisica.
Tali programmi incorporano elementi come:

  • Psicoeducazione sull’immagine corporea e sui bias mediatici.
  • Focus sulla funzionalità corporea, con obiettivi orientati alla performance (es. resistenza, forza, flessibilità).
  • Feedback positivi centrati su progressi comportamentali piuttosto che estetici.
  • Inclusività corporea, attraverso una rappresentazione visiva e verbale di corpi diversi nei materiali didattici e promozionali.

Per il personal trainer, ciò significa adottare strategie comunicative e progettuali evidence-based, come:

  1. Riformulare gli obiettivi: spostare il focus da “perdere peso” a “migliorare la capacità funzionale”.
  2. Usare un linguaggio neutro rispetto al corpo.
  3. Educare all’autocompassione e al riconoscimento del proprio valore indipendentemente dall’aspetto fisico.
  4. Promuovere la consapevolezza corporea, ad esempio attraverso tecniche di mindfulness in movimento.

Positive body image: costruiamola assieme

Il personal trainer ha oggi l’opportunità  e la responsabilità di favorire una cultura dell’esercizio fondata sull’accettazione corporea e sulla salute globale. L’evidenza scientifica conferma che una positiva body image non nasce dal raggiungimento di un ideale estetico, ma da un processo educativo e relazionale orientato alla funzionalità, alla competenza e al rispetto del proprio corpo.
Promuovere una positive body image significa, in definitiva, creare spazi di allenamento in cui il corpo non è un oggetto da correggere, ma un alleato da conoscere e valorizzare.

Riferimenti bibliografici

  • Foley Davelaar CM. Body Image and its Role in Physical Activity: A Systematic Review. Cureus. 2021;13(2):e13379.
  • Gray P, Hurst M, Ormerod T, Miles E. Women’s body image experiences in the context of personal training in the UK: A qualitative diary study. Body Image. 2025;53:101886.
  • Homan KJ, Tylka TL. Appearance-based exercise motivation moderates the relationship between exercise frequency and positive body image. Body Image. 2014;11(2):101-8.
  • The Relationship Between Exercise and Positive Body Image. Duke University Recreation, 2023.
  • Body image and physical activity: new insights from public health perspectives. BMC Public Health, 2024.
  • PILA Body Image Project. University of Western Ontario, 2023.

L’articolo è stato scritto da Giuseppe, volontario dell’Associazione

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