Uno dei tanti pregiudizi legati al mondo dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) è quello secondo cui ad ammalarsi siano solamente adolescenti e giovani, in particolare donne. In realtà, i disturbi alimentari non discriminano nessuno, possono colpire chiunque e ad ogni età.
Ammalarsi di DCA a mezz’età
Anche donne e uomini di mezza età possono ammalarsi di DCA, e i motivi possono essere vari.
Ad esempio, un DCA in età adulta può manifestarsi come ricaduta in soggetti che si sono ammalati in gioventù e non ne sono completamente guariti, per via di un rifiuto alle cure o di un percorso non adatto alla propria situazione.
Non bisogna sottovalutare poi l’influenza dei messaggi lanciati dalla diet culture. Erroneamente si pensa che l’ossessione per l’aspetto fisico, la dieta e lo sport e riguardino solamente giovani e adolescenti, ma non è così. Anzi, complice anche la paura di invecchiare e assistere al proprio corpo che cambia, in età più avanzata è comune preoccuparsi eccessivamente della propria forma fisica. La magrezza e la muscolosità sono associati a gioventù e bellezza e spesso questo porta donne e uomini a intraprendere diete troppo restrittive e percorsi di allenamento di frequenza ed intensità eccessive per non rinunciare a certi canoni di bellezza.
A tal proposito, alcune madri sviluppano un DCA post-partum a causa del voler recuperare in poco tempo il fisico avuto prima della nascita del bambino.
Da non sottovalutare è anche la correlazione tra DCA e le fluttuazioni ormonali dell’età adulta che caratterizzano menopausa ed andropausa. Gli sbalzi ormonali possono condurre ad aumenti di peso, non sempre facili da accettare per chi li vive. Alcune persone, infatti, nel tentativo di minimizzare gli effetti o prevenire possibili cambiamenti a livello di forma fisica agiscono sul controllo della propria alimentazione, rischiando di incorrere un DCA.
Infine, un altro fattore di rischio per lo sviluppo di DCA sono i cambiamenti significativi che una persona adulta può vivere. Tra questi, la perdita dei propri familiari, sia essa la morte di genitori e parenti anziani, un divorzio, o i figli che abbandonano il nido familiare per costruirsi la propria vita altrove, la conseguente paura di rimanere soli, la perdita del lavoro e la paura di rimanere disoccupati o l’inizio della pensione dopo una vita al lavoro. Cambiamenti del genere possono portare a disagi psicologici come ansia e depressione e, conseguentemente, favorire l’insorgere di DCA.
Quali sono le conseguenze?
Con l’avanzare dell’età il fisico diventa sempre più debole, quindi ammalarsi di DCA può comportare danni anche molto gravi. Ciò fermo restando che le conseguenze di un DCA possono essere gravi a qualsiasi età. Le ossa e gli organi di una persona adulta sono più fragili rispetto a quelli di una giovane, e potrebbe essere più complicato prevenirne il collasso.
Per questo, la carenza di nutrienti essenziali per il funzionamento del corpo potrebbe compromettere gravemente la salute di una persona di mezza età affetta da DCA. Tra questi nutrienti troviamo, ad esempio, vitamina B12, vitamina D, calcio o ferro
Come affrontare un DCA in età adulta
Anche se spesso meno riconoscibili, e forse anche meno frequenti, i disturbi alimentari nelle persone di mezza età esistono ed è necessario provvedere alle cure adeguate.
Purtroppo, abbiamo interiorizzato il pregiudizio secondo cui i disturbi alimentari riguardano i giovani e che si manifestano solo sotto alcune forme, tipicamente anoressia e bulimia. Per questo è importante dedicare spazio alla ricerca sul tema dello sviluppo di DCA in età adulta.
Da un lato, infatti, è necessario mobilitare il mondo medico-scientifico per fornire un’adeguata formazione ai sanitari. Dall’altro bisogna fare informazione per normalizzare il fatto che ci si possa ammalare di DCA a qualsiasi età. Una delle ragioni principali per cui chi soffre di DCA in età avanzata fatica a chiedere aiuto è la vergogna. Ci si sente troppo vecchi per questa malattia e quindi non autorizzati ad iniziare un percorso di cura. Anche per questo, i sintomi vengono spesso sottovalutati e il trattamento rimandato, considerando la terapia una spesa secondaria rispetto a tutte le altre.
Soltanto l’informazione può aiutare a rompere le barriere legate alla cura di DCA in età adulta e iniziare ad investire su interventi di prevenzione prima che i danni siano irreparabili.
Non è mai troppo tardi per iniziare un percorso. La psicoterapia è essenziale, così come il supporto psichiatrico e il ricovero, ove necessari. Non c’è un’età giusta o sbagliata per affidarsi a professionisti e prendersi cura di sé.
L’articolo è stato scritto da Silvia, volontaria dell’Associazione