Per quanto concerne i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA), il DSM-5 fornisce la seguente definizione: “i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione o di comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale.”
I DNA sono complessi: infatti, concorrono alla loro comprensione diversi fattori. Inoltre, possono essere in comorbidità con altre patologie, sia di natura psichiatrica che medica.
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC)
Quando si parla di DOC (disturbo ossessivo compulsivo) si fa riferimento ad un quadro clinico caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. Le prime sono pensieri intrusivi vissuti dalla persona come indesiderati e le seconde sono comportamenti ripetitivi o rituali messi in atto al fine di ridurre l’ansia relativa alle ossessioni.
DNA e DOC: caratteristiche e meccanismi condivisi
Nel panorama scientifico, diversi autori hanno evidenziato che il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) possa coesistere con un disturbo dell’alimentazione (DNA), nonostante siano patologie distinte. Una recente ricerca americana ha rilevato che la percentuale del disturbo ossessivo compulsivo nei pazienti affetti da disturbo alimentare è del 38%. D’altra parte, si stima che l’11% dei pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo riferisca anche di avere sintomi clinicamente significativi di disturbo alimentare.
Individui che presentano comportamenti alimentari disfunzionali possono sperimentare ossessioni circa il cibo, il peso, la forma e l’aspetto, ma anche ossessioni non relative a questi elementi. Allo stesso modo, in persone con disturbo alimentare si possono osservare comportamenti compulsivi come il controllo del corpo o l’eccessivo esercizio fisico, ma anche rituali non legati a cibo, peso, forma e aspetto.
Inoltre, nel corso del tempo, vari autori hanno osservato come il perfezionismo possa essere presente in entrambi i quadri clinici. Nel 2021, Williams e Levinson hanno osservato che il perfezionismo prevedeva i sintomi del DOC in un campione di soggetti con disturbo alimentare, così come l’intolleranza all’incertezza.
Come intervenire su DOC e DNA?
Dunque, se i due quadri clinici dovessero sovrapporsi (cioè, quando ossessioni e compulsioni non sono limitati solo a peso e forma corporea), bisogna capire il da farsi, affidandosi a professionisti competenti.
Nel trattamento dei pazienti con disturbo ossessivo compulsivo e disturbi alimentari, l’assistenza integrata è essenziale. La possibilità di trattare più disturbi nello stesso luogo o con un unico operatore o team di operatori non è solo un uso efficiente delle risorse, ma è anche la cosa migliore per i pazienti.
Esistono diversi approcci terapeutici evidence-based per il disturbo ossessivo compulsivo. Tra questi vi sono:
- Terapia cognitivo-comportamentale con esposizione e prevenzione della risposta (ERP). Trattamento che prevede di affrontare le paure in modo immaginario o nella vita reale, prevenendo le compulsioni.
- Farmacoterapia. Trattamento con SSRI, ovvero agenti serotoninergici. Alcune ricerche hanno collegato i geni coinvolti nella codifica della serotonina al disturbo ossessivo compulsivo.
- Terapia combinata. Anche i farmaci psichiatrici in combinazione con la terapia di esposizione e prevenzione della risposta possono rappresentare una buona opzione.
Esistono diverse opzioni potenziali per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo e del disturbo alimentare. Le condizioni possono essere trattate in sequenza, contemporaneamente, oppure è possibile trattarne solo una. In un articolo dedicato alla comprensione di queste patologie, il Dott. Riccardo Dalle Grave e la Dott.ssa Simona Calugi consigliano di trattare prima il DNA, in quanto il sottopeso può accentuare la frequenza e l’intensità ossessioni. Può comunque essere valutata la possibilità di affiancare alla psicoterapia per il disturbo dell’alimentazione un farmaco della classe degli SSRI per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo.
L’articolo è stato scritto da Giulia, volontaria dell’Associazione