E poi: la vita dopo un DCA

e poi: la vita dopo un DCA

Spesso succede che le persone che hanno sofferto per lungo tempo di disturbi alimentari non  riescano ad identificarsi in qualcosa o qualcuno se non nel DCA stesso. Per anni è stato il  principale argomento di conversazione con amici e parenti, è stato il pensiero che più riempiva la  mente e probabilmente il motore stesso che muoveva le giornate. Di conseguenza è difficile, da un  giorno all’altro, guarire e allo stesso tempo separarsi completamente da pensieri, atteggiamenti e azioni che per anni hanno fatto parte di te. Difatti spesso anche quando le persone vengono  considerate “clinicamente” guarite, in quanto hanno raggiunto il normopeso e un’alimentazione adeguata, succede che per lungo tempo i pensieri intrusivi e disfunzionali facciano ancora visita nella mente della persona. Ma può esistere un “e poi”? Può esserci una vita dopo i DCA? 

Imparare a zittire la voce del DCA per raggiungere l'”e poi”

È proprio nei momenti in cui tutto sembra tornare a galla, in cui ritornano le vecchie abitudini, che bisogna essere forti. È qui che serve andare avanti a testa alta, ricordandoci i passi fatti, finché i pensieri e la vocina compariranno sempre meno, fino poi a  scomparire del tutto. Ogni volta che ci siederemo davanti ad un piatto e i pensieri cominceranno a farsi spazio nella nostra mente, dobbiamo zittirli e ricordarci quello che ci si è guadagnato fino a quel momento e quello che ci si stava perdendo stando dietro al DCA. 

Bisogna che questa diventi una sorta di  abitudine, in quanto per anni il cervello è stato abituato a pensare e comportarsi in una certa maniera (disfunzionale e malata) davanti al cibo. Di conseguenza, il nostro cervello deve abituarsi a pensare in maniera totalmente diversa una volta guarito. Ci vuole tempo, determinazione e una rete di supporto composta dai propri cari e dai professionisti del settore, ma la libertà arriva. Un giorno ti guarderai indietro e penserai che sono giorni, mesi, anni che stai bene, che il cibo non è più tuo nemico, che sei finalmente liber*. 

Maddalena racconta il suo “e poi”: la vita dopo il DCA

“Nelle prime fasi della terapia ricordo come sia stato per me destabilizzante scoprirmi così affezionata al Disturbo Alimentare (DNA). Era diventato una limitazione al vivere e contemporaneamente una zona di comfort di cui non volevo privarmi. Cosa sarebbe successo senza?

Nel momento della guarigione mi sembrava di essere venuta al mondo nuovamente. 

Mi si è palesato il fatto che esistevo a prescindere da ciò che mangiavo, quanto mi allenavo e da come apparivo. 

Per la prima volta ho realizzato come anche io potessi concentrarmi sui miei studi, sulle mie aspirazioni, sui miei affetti. È stato stravolgente scoprire che questi fattori esistevano anche per me.

All’inizio è stato sicuramente disorientante, vedere i miei coetanei già lanciati verso i loro progetti, quando io ancora mi stupivo di riuscire a godermi una cena in compagnia senza pensare a quanto e cosa stavo mangiando. Mi sono sentita indietro, piccola rispetto ai canoni del mondo.”

La scoperta

“Nel tempo ho compreso come in realtà questo fosse prezioso.                                      Finalmente avevo la possibilità di scoprirmi, conoscermi, ascoltarmi. Ero un seme piantato che non aveva limiti di crescita, potevo diventare tutto dopo un periodo in cui mi ero sentita un nulla.

Ricordo ancora la commozione delle prime serate, del primo Natale e delle prime cene in cui mi sono sentita libera. Riuscivo a concentrarmi sulle persone con cui ero, sui volti, sui discorsi.

Io ero felice in quel momento perchè mi sentivo amata, non perchè stavo esercitando il controllo su cosa mangiavo.”

Il cammino

“A volte capita ancora che mi raggiunga qualche pensiero intrusivo, solitamente in periodi particolarmente stressanti. Ho imparato a non condannarmi in quei momenti, ma ad accogliere il fatto che sia un percorso che prosegue giorno per giorno. 

Lo spazio che per tanto tempo è stato occupato dal DCA, nel tempo si sta riempiendo di amicizie, sport, arte e tutte le forme di bellezza in cui mi imbatto.                                         Spero non basti una vita per scoprire tutto ciò che desidero e non vedo l’ora di vedere come questo si realizzerà.”

L’articolo è stato scritto da Maddalena e Lucia, volontarie dell’Associazione

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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