Fear Food: cosa sono e come affrontarli

fear foods

Fear food” è il termine anglosassone utilizzato per indicare cibi che generano paura, ansia, stress, disagio e senso di colpa nella persona che li ha davanti, tanto da evitarne o restringerne eccessivamente il consumo. Possono diventare fear foods sia singoli cibi o bevande, che categorie intere di alimenti. Tra  i più comuni fear food ci sono quelli ritenuti maggiormente calorici, come grassi e carboidrati. 

Come riconoscere lo sviluppo di un Fear Food

Per poter riconoscere lo sviluppo di un fear food è necessario focalizzare l’attenzione sulle emozioni che un cibo innesca nella persona, come queste vengono gestite e come si ripercuotono sulle sue scelte alimentari. 

In sintesi possiamo delineare cinque campanelli d’allarme a cui prestare attenzione: 

  • Ansia e stress prima e durante il pasto 
  • Pensieri intrusivi
  • Misure compensative (ad es. vomito, attività fisica prolungata e digiuno)
  • Selettività 
  • Isolamento

Di norma emozioni quali ansia e stress vengono alimentate ancora di più da pensieri intrusivi. Un pensiero come ‘se mangerò questo cibo, ingrasserò a dismisura’ non solo alimenta il carico emotivo, ma si ripercuote anche sulle scelte alimentari dell’individuo. Egli, di conseguenza, prediligerà così una dieta sempre più selettiva. Non è raro, infatti, che chi ha una lista di fear foods tende ad averne una anche di comfort foods, ovvero di cibi sicuri.

Un’altra conseguenza dell’avere dei cibi fobici può essere l’utilizzo di misure compensative tipiche dei disturbi alimentari, come per esempio il vomito, il digiuno prima o dopo un pasto e l’eccessivo allenamento. Questi sono meccanismi con i quali il soggetto tenta di ridurre le emozioni negative. 

Non di rado la persona che si trova davanti ad un fear food tende ad isolarsi durante i pasti, in modo da poter, seppur in minima parte, riuscire a gestire le emozioni negative. Sul piano alimentare si va spesso incontro ad una selettività che può riguardare o solo alcuni cibi o intere categorie di alimenti. 

Cosa si nasconde dietro la paura di un alimento

Così come svariati sono gli alimenti che possono trasformarsi in fear foods, altrettanto varie e soggettive sono le ragioni che portano a sviluppare fobie nei confronti del cibo. Molte persone sono convinte che il consumo di certi alimenti porti a un immediato aumento di peso e per questo motivo li escludono dalla propria alimentazione. Altre, invece, temono di perdere il controllo davanti a un cibo e abusarne. Altre ancora, rifiutano alcuni cibi perché terrorizzate dall’idea di poter compromettere i risultati ottenuti con l’attività sportiva o perché semplicemente prevedono effetti nocivi per la salute. 

In ogni caso, dietro la paura di un cibo si nasconde sempre un disagio psicologico più profondo che può arrivare a compromettere in maniera significativa la vita quotidiana di chi ne soffre. Avere dei fear foods può condurre verso un circolo vizioso di restrizioni ed abbuffate, all’evolversi di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) come anoressia, bulimia o ortoressia, oltre che causare gravi carenze alimentari. 

Inoltre, avere delle fobie nei confronti del cibo può condurre all’isolamento sociale. Le occasioni sociali e i momenti di convivialità spesso sono infatti evitati, in quanto comportano la possibilità di trovarsi di fronte ai propri “trigger foods”, quei cibi cioè che innescano la paura e che si stanno evitando.

L’impatto della diet culture 

Spesso, le convinzioni che portano a sviluppare un sentimento di paura nei confronti del cibo sono alimentate dall’ambiente esterno. Al giorno d’oggi, complice anche la diet culture che inneggia a corpi magri e tonici come ideali di salute e bellezza, è facile e comune sviluppare vere e proprie fobie nei confronti di certi cibi. 

Siamo continuamente bombardati da messaggi che invitano a mangiare “pulito”, dividendo i cibi in buoni e cattivi. I buoni sono gli alimenti “fit”, a basso contenuto calorico, con pochi grassi e zuccheri e magari con un contenuto più elevato di proteine.

Tutti gli altri sono cibi “cattivi” e il messaggio che passa è che il consumo di questi ultimi possa compromettere il raggiungimento della forma fisica ottimale. 

Tutto ciò ha un impatto notevole sulla psicologia delle persone e sul loro comportamento alimentare. Il rischio è che si interiorizzino gli schemi provenienti dall’esterno e si inizi a ragionare secondo la falsa convinzione che alcuni cibi vadano evitati, al punto che alcune persone provano persino un senso di colpa nel consumare i cibi considerati proibiti. 

Come affrontare e superare i Fear Foods

  • IDENTIFICARE I FEAR FOODS

Per poter affrontare i fear foods è necessario innanzitutto identificarli. A questo proposito potrebbe rivelarsi molto utile l’esercizio della piramide.

Questo esercizio consiste nel disegnare una piramide su un foglio, dividerla in tre parti e segnare nella parte inferiore i cibi ritenuti ‘sicuri’, in quella intermedia i cibi difficili da inserire sempre nella dieta, e nella parte superiore i cibi che quasi mai vengono inclusi.

  • ESPOSIZIONE 

Un approccio terapeutico molto utile è l’utilizzo dell’esposizione e della prevenzione alla risposta per poter ridurre l’ansia e lo stress legati all’assunzione di un determinato cibo. Gli approcci ripetuti sono considerati ottimali per poter permettere all’individuo di ridurre l’ansia nei confronti di un alimento.

L’esposizione, se ripetuta nel tempo, aiuterà infatti l’individuo ad instaurare dei meccanismi di coping, ovvero una serie di comportamenti messi in atto al fine  di tenere sotto controllo lo stress e il conflitto interiore.

  • PICCOLE SFIDE 

È molto importante andare con calma, a piccoli passi, in modo tale che la mente possa riabituarsi. Questo è importante soprattutto per le persone che hanno sperimentato gli stessi pensieri a lungo. 

Si può iniziare inserendo un cibo alla settimana, oppure ogni due. In questo modo la persona riuscirà ad affrontare gradualmente le sue paure senza sovraccaricarsi. 

RICORDA: NON DEVI FARLO DA SOLƏ

Affrontare dei cibi che ci spaventano, che ci hanno spaventato e creato disagio per molto tempo, può essere molto difficile. Proprio per questo motivo avere una rete di supporto può essere utile. È importante provare a parlarne con un familiare, un professore oppure un amico. 

Affrontare i fear foods in questo modo, con il supporto delle persone che ti circondano, potrà apparire molto più semplice.

Bibliografia

https://www.verywellhealth.com/fear-of-food-5211181

https://peaceandnutrition.com/challenging-fear-foods-in-eating-disorder-recovery/

https://www.taliacecchele.com/post/overcoming-fear-foods-in-eating-disorders

https://www.centrodca.it/fear-foods-guida-disturbi-alimentari/

https://withinhealth.com/learn/articles/how-diet-culture-can-lead-to-eating-disorders

L’articolo è stato scritto da Martina e Silvia, volontarie dell’Associazione

Contenuto a cura di Animenta

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Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

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Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

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