Parliamo di casa: la riflessione di Silvia e Martina

parliamo di casa

Se ci chiedessero di dare una definizione di casa, ognuno di noi darebbe una risposta diversa. Perché casa è qualcosa di intimo e personale

Per la Treccani casa è sia “costruzione eretta dall’uomo per propria abitazione” che “insieme di persone viventi in uno stesso ambiente”. Casa di per sé è un luogo concreto, per lo più chiuso, che ci restituisce un senso di protezione e sicurezza. Un senso di famiglia, perché casa sono anche le persone che quel luogo lo abitano o lo hanno abitato. Casa è il luogo e l’insieme di persone che ci accoglie quando siamo tristi, felici, arrabbiati, calmi, impauriti. “È uno spazio personale, interno, che si oppone a tutto ciò che è invece esterno […].  È il guscio che ci protegge e ci conforta, nel quale possiamo sentirci sicuri e trovare riposo dal tran tran quotidiano”. Il luogo dove ci sentiamo liberi di poter essere noi stessi senza filtri, lasciandoci andare alla spensieratezza, come quando eravamo bambini. Non per niente il concetto di casa è spesso strettamente legato ai ricordi d’infanzia.

Cosa significa sentirsi a casa?

Sentirsi a casa, a sua volta, è un agglomerato di sensazioni che, spesso, sono il risultato di un insieme di luoghi, suoni, immagini e profumi che ci fanno sentire bene, sereni, in pace. Che ci fanno sentire di essere nel posto giusto al momento giusto

Anche sentirsi a casa, quindi, ha un significato diverso per ogni persona. Ma cosa significa? Per rispondere a questa domanda ad ognuno di noi verrebbero in mente tante immagini diverse. Magari penseremmo all’odore del caffè la mattina, alla sensazione di quando siamo sul treno di ritorno verso la propria abitazione, a quella canzone che non ci stanca mai, al rumore della pioggia quando dentro è caldo e fuori è freddo, ai vicoli delle città a Dicembre illuminati, ai baci dati in fronte dalla nonna, alla pasta fresca preparata da papà, ai maglioni caldi e così via.

Sentirsi a casa vuol dire sentire di avere un punto fisso, una costante. Un luogo in cui le nostre paure vengono accolte, in cui respiriamo a pieni polmoni e non abbiamo paura di mostrarci per quello che siamo. Quando ci sentiamo a casa la frenesia del mondo attorno a noi per un po’ allenta la presa e ci sentiamo più leggeri. Le responsabilità pesano meno sulle spalle e quasi ritorniamo un po’ piccoli. 

Sentirsi a casa vuol dire avere un posto dal quale non sentiamo l’esigenza di scappare, ma di ritornare ogni volta che ci sentiamo un po’ persi.

Ma cosa può essere casa per chi sente di non averla?

C’è chi non si sente a casa nel proprio corpo, nella propria mente, con le altre persone. Spesso la propria abitazione non è ciò che ci fa sentire a casa. Soprattutto a Natale, per chi soffre, è infatti difficile sentirsi a casa nella propria abitazione, quando si riempie di cibo, sguardi, parole. Diventa un luogo di ansia e stress, non più di protezione e sicurezza. Quando le tavole si imbandiscono e le parole si sprecano, affrontare il cibo, i commenti e gli sguardi può essere per alcuni una fonte di disagio. Ma se casa non è solo un luogo concreto, ma sono gesti d’amore, gentilezza e altruismo, allora tutti noi possiamo dare una casa a chi non sente di averla. Sorridendo, osservando, ascoltando, tendendo una mano a chi si trova in difficoltà. Accogliendo le persone nel nostro spazio sicuro. 

Non dimentichiamoci di chi soffre, non ignoriamo, non giriamoci dall’altra parte. Cogliamo l’occasione per fermarci. Impariamo ad essere grati per i privilegi che abbiamo e impegniamoci per generare a nostra volta fonti di gratitudine per gli altri. Non diamo nulla per scontato. Non diamo per scontato che le persone che ci circondano stiano bene solo perché non lo danno a vedere, magari stanno combattendo una battaglia contro un malessere, un dispiacere. 

Proviamo a tornare bambini, a quella spensieratezza con cui si viveva la vita senza schemi né calcoli. A quella leggerezza con cui si vivevano le festività, che non sono solo cibo, ma molto di più: sono chiacchiere, risate, compagnia. In poche parole, sono casa.

L’articolo è stato scritto da Silvia e Martina, volontarie dell’associazione

Contenuto a cura di Animenta

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Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

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(valori medi per 100g di prodotto)

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Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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