Perché si sviluppano i Disturbi Alimentari?

perchè si sviluppano i disturbi alimentari

I Disturbi Alimentari (DCA) rappresentano gravi condizioni di salute mentale caratterizzate da persistenti alterazioni del comportamento alimentare e da pensieri ed emozioni disturbati riguardo al cibo, al peso e alla forma del corpo. 

Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED) sono solo alcune delle manifestazioni di questi complessi disturbi, la cui eziologia non risiede in una singola causa, bensì in una intricata interazione di fattori biologici, psicologici e socioculturali. 

Comprendere appieno queste radici è fondamentale per sviluppare strategie di prevenzione efficaci e interventi terapeutici mirati, capaci di affrontare la multidimensionalità di queste sofferenze.

Il ruolo della biologia e della genetica nello sviluppo dei distrubi alimentari

La ricerca suggerisce una predisposizione biologica e genetica nello sviluppo dei DCA. Studi su gemelli hanno evidenziato una concordanza più elevata per i DCA tra gemelli monozigoti rispetto ai dizigoti, indicando un potenziale contributo ereditario. Sebbene non esista un “gene dei DCA”, specifiche variazioni genetiche possono influenzare tratti di personalità come il perfezionismo e l’ansia, o la regolazione dell’appetito e del metabolismo, aumentando la vulnerabilità individuale.

Inoltre, numerosi studi hanno mostrato una maggiore incidenza di queste sindromi fra figli di genitori con disturbi alimentari rispetto alle famiglie in cui i genitori non presentano questi disturbi.

A livello neurobiologico, alterazioni nei sistemi di neurotrasmettitori cerebrali, in particolare serotonina, dopamina e noradrenalina, sono state frequentemente osservate in individui con DCA. Questi neurotrasmettitori svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dell’umore, dell’appetito, del controllo degli impulsi e della gratificazione. 

Brooks et al. (2001) hanno messo in luce che differenze strutturali e funzionali in specifiche aree cerebrali coinvolte nella percezione del sé, nella regolazione emotiva e nel controllo cognitivo potrebbero anch’esse contribuire alla patogenesi dei DCA.

L’impatto dei fattori psicologici e individuali

Tra i fattori individuali che giocano un ruolo importante nell’eziopatogenesi dei DCA troviamo:

  • una bassa autostima e una profonda insicurezza, che possono rendere gli individui particolarmente sensibili al giudizio esterno e spingerli a cercare validazione attraverso il controllo del corpo e dell’alimentazione; 
  • il perfezionismo, con standard irrealistici e una severa autocritica, crea un terreno fertile per l’insoddisfazione corporea e il tentativo di raggiungere ideali irraggiungibili attraverso restrizioni alimentari o comportamenti compensatori.
  • Anche la difficoltà nella gestione delle emozioni (disregolazione emotiva) rappresenta un altro fattore chiave. Il cibo può essere utilizzato come un meccanismo di coping disfunzionale per alleviare emozioni negative intense come ansia, tristezza o rabbia. 

Esperienze personali avverse, in particolare traumi e abusi di varia natura (fisico, emotivo, sessuale), rappresentano fattori di rischio significativi per lo sviluppo di DCA. La ricerca ha costantemente evidenziato una correlazione tra storie di traumatizzazione infantile e una maggiore probabilità di sviluppare disturbi alimentari in età adulta. Il trauma può compromettere profondamente la capacità di regolazione emotiva, l’immagine di sé e la fiducia nelle relazioni interpersonali, portando alcuni individui a utilizzare il controllo sul cibo e sul corpo come un tentativo di gestire il disagio interiore, recuperare un senso di potere o esprimere emozioni difficili. Inoltre, il trauma può alterare la percezione corporea e contribuire a sentimenti di disconnessione dal proprio corpo, elementi spesso centrali nella patologia dei DCA.

Infine, specifici tratti di personalità, come l’elevato evitamento del danno e la bassa autostima, unitamente a disturbi della percezione corporea, in cui si ha una visione distorta e negativa del proprio corpo, contribuiscono alla vulnerabilità individuale.

L’influenza pervasiva dei fattori socioculturali per i disturbi alimentari

I fattori socioculturali esercitano una pressione significativa sullo sviluppo dei DCA. L’idealizzazione della magrezza, promossa incessantemente dai media, dalla moda e dalla cultura popolare, crea standard di bellezza irrealistici e contribuisce all’insoddisfazione corporea. L’impatto dei social media e del confronto sociale con immagini filtrate e idealizzate è sempre più evidente, esacerbando l’insoddisfazione corporea e i desideri di magrezza. Esperienze di body shaming e commenti negativi sul corpo, sia da parte di familiari, amici o estranei, possono minare profondamente l’autostima e alimentare preoccupazioni ossessive per il peso e l’aspetto fisico.

La cultura della dieta, con la sua enfasi sulla restrizione e la demonizzazione di specifici alimenti, può creare un ambiente di ansia e confusione riguardo all’alimentazione, predisponendo a comportamenti alimentari disordinati. Le dinamiche familiari, caratterizzate da critiche sul peso, eccessiva attenzione all’alimentazione o un’enfasi sproporzionata sull’aspetto fisico, possono anch’esse contribuire. L’influenza dei pari, soprattutto durante l’adolescenza, gioca un ruolo importante, con la pressione a conformarsi a ideali di magrezza o a comportamenti alimentari restrittivi. 

Infine, alcuni sport e professioni che esaltano la magrezza o il controllo del peso esercitano una pressione aggiuntiva sugli individui coinvolti.

Guarire dai disturbi alimentari 

Lo sviluppo dei Disturbi Alimentari è un processo complesso e multifattoriale, che deriva dall’intricata interazione di predisposizioni biologiche, vulnerabilità psicologiche individuali e influenze socioculturali pervasive. 

Comprendere questa complessa eziologia è fondamentale per adottare un approccio olistico nella prevenzione, nell’identificazione precoce e nel trattamento dei DCA. 

È cruciale riconoscere che questi disturbi non sono semplici “scelte di stile di vita” o manifestazioni di vanità, ma gravi condizioni di salute mentale che richiedono un intervento multidisciplinare e compassionevole. 

La guarigione è possibile, e la consapevolezza delle molteplici cause che contribuiscono ai DCA è il primo passo verso la riduzione dello stigma e la promozione di un ambiente di supporto e comprensione per coloro che ne soffrono.

L’articolo è stato scritto da Elisa, volontaria dell’Associazione

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