World Eating Disorders Action Day 2022: Prendersi cura di chi si prende cura

2 giugno: oggi per noi Italiani è un giorno di festa nazionale, ma questa stessa giornata, a livello mondiale, è anche una giornata di riflessione. Il 2 giugno ricorre infatti la Giornata Mondiale per la sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare.

Perché una giornata internazionale per sensibilizzare sui DCA

Il 2 giugno 2022 verrà celebrata la settima edizione di questa giornata, istituita dalle Società scientifiche di tutto il mondo, insieme alle associazioni di familiari, operatori ed ex pazienti, per riflettere e confrontarsi su questa tematica così attuale. L’obiettivo è quello di unire chi vive sulla propria pelle un disturbo del comportamento alimentare, ma anche chi se ne occupa, ovvero i professionisti, e tutti coloro che stanno accanto a chi ne soffre (genitori, familiari, amici, partner…). 

L’evento nasce per trasmettere ai policy maker di tutto il mondo il messaggio che i DCA sono una realtà attuale, con un impatto rilevante a livello sociale e sanitario. L’obiettivo è far leva sulla mobilitazione virtuale (Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin) e sull’attivismo di ciascun Paese, al fine di migliorare l’accesso alle cure per i DCA, coinvolgendo i responsabili delle politiche sanitarie di ogni Paese. Per aumentare la consapevolezza e la responsabilità nei piani di programmazione sanitaria e implementare reti e sistemi di cura adeguati a livello nazionale.

I principi guida

I principi guida evidenziati dal World Eating Disorders Action Day per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare sono tre:

1.      I disturbi del comportamento alimentare non sono delle mode e non fanno distinzioni di età, etnia, genere, orientamento sessuale, né sono legati a standard corporei definiti/specifici 

2.      Tutti hanno il dovere di agire per tutelare al meglio il paziente

3.      I disturbi del comportamento alimentare sono malattie da cui è possibile guarire. 

I diritti

Oltre ai principi guida, viene stilato anche un elenco di diritti da tenere a mente: 

  • Accesso a un’assistenza sanitaria efficace: tutti i pazienti hanno il diritto a ricevere un primo trattamento “di emergenza” immediato, per poi essere inviati tempestivamente ai professionisti e alle strutture specializzate
  • Rispetto: tutti i pazienti, così come i caregiver e la famiglia, hanno il diritto di essere accompagnati con rispetto in tutte le fasi del trattamento, dalla valutazione iniziale al percorso di cura vero e proprio
  • Consenso informato: quando vengono prese delle decisioni in ambito sanitario, i pazienti e i caregiver hanno il diritto di essere informati circa i rischi, i costi e i risultati attesi del trattamento dai professionisti che li hanno in carico
  • Partecipazione: i familiari o i tutori designati hanno diritto ad essere coinvolti nel percorso di cura nell’interesse del paziente in base all’età, allo stato mentale e alla diagnosi di quest’ultimo
  • Comunicazione: viene assicurato a operatori sanitari, pazienti e caregiver il diritto di comunicare in modo regolare attraverso canali di comunicazione ben definiti 
  • Privacy: i pazienti e i rispettivi caregiver hanno diritto al rispetto della privacy e delle normative legate alla maggior età da parte dei professionisti sanitari relativamente alle comunicazioni riguardanti il trattamento in corso
  • Supporto: i familiari hanno il diritto di ricevere informazioni adeguate, strumenti e supporto al fine di comprendere il loro ruolo come caregiver e ad affrontare la situazione

Il 2 giugno in Italia

I disturbi del comportamento alimentare sono malattie mentali complesse e multifattoriali che si esprimono attraverso un rapporto disfunzionale con il corpo e con il cibo. I DCA colpiscono fino a 70 milioni di persone in tutto il mondo (in Italia si è registrato un aumento dei casi del 300% dai primi anni Novanta ad oggi), di ogni età, etnia, nazionalità e background socioeconomico. Il tasso di mortalità è alto, ma purtroppo molte persone non riescono ad accedere alle cure di cui necessitano.

Il 2 giugno in Italia viene celebrata la Festa della Repubblica, e la parola simbolo scelta per rendere onore a questa giornata durante la scorsa edizione non è stata casuale: EQUITÁ, perché “equo e per tutti deve essere il diritto alla salute e alla cura, sancito dall’art. 32 della Costituzione”.

Il 2 giugno nel mondo

La settima edizione del World Eating Disorders Action Day ha come tema il “Prendersi cura dei caregiver”: genitori, nonni, fratelli e sorelle, partner, amici, familiari: chi affronta un disturbo del comportamento alimentare al fianco di chi ne soffre. 

Un disturbo alimentare è un uragano che stravolge la vita della persona che ne viene colpita sotto ogni punto di vista: famiglia in primis, ma anche amici, scuola/lavoro, relazioni. Spesso ci si focalizza unicamente sul paziente tralasciando tutto ciò che gli gravita attorno. I disturbi alimentari parlano frequentemente anche di un problema nel relazionarsi e nel comunicare, di cui il rapporto disfunzionale con cibo e corpo rappresentano unicamente il sintomo, la punta di un iceberg che nasconde radici ben più profonde. Di conseguenza, un intervento sul nucleo di riferimento rappresenta un valido aiuto, per il paziente, ma anche per le persone che gli sono più vicine.

Il ruolo dei caregiver

Caregiver significa letteralmente “colui che si prende cura”.

Pensiamo ai neonati, ad esempio. Il più delle volte il genitore è la persona che si prende cura di tutti i bisogni del bambino. Il bambino piange? La mamma sa riconoscere quel pianto e sa di cosa ha bisogno il suo bambino. Si tratta di un accudimento esclusivo in un rapporto di estrema fiducia e cura.

I caregiver, nel caso dei disturbi alimentari, sono i migliori partner di trattamento. Nessuno conosce i pazienti meglio della propria famiglia. Essi rappresentano un valore aggiunto per la terapia, ma sono al contempo soggetti a sentimenti quali paura, incertezza, angoscia e senso di impotenza. Anche loro hanno bisogno di ricevere comprensione. Ed è proprio per questo motivo che è opportuno creare reti di supporto strategiche per prendersi cura anche della loro salute mentale. 

E il motto del World Eating Disorders Action Day 2022 recita proprio così: Prendersi cura di chi si prende cura.

L’obiettivo è consentire ai familiari di raggiungere uno stato di benessere ottimale per sé, e che possa poi essere trasmesso anche ai pazienti stessi. Per affrontare insieme il trattamento nel modo migliore possibile.

Come agire

Ciascun Paese può:

  • Condividere un pensiero o qualcosa di significativo in termini di esperienza personale sui canali social utilizzando gli hashtag #Care4U, #WorldEDday2022 o #WEDD2022, ripubblicare o ritwittare post.
  • Ospitare o partecipare a un evento di sensibilizzazione

Per scoprire cosa succede nella propria comunità di appartenenza e unirsi è possibile consultando il sito www.worldeatingdisordersday.org.

Contenuto a cura di Federica Lupi

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