Animenta racconta i Disturbi Alimentari: la lettera di Francesca

Animenta racconta i disturbi alimentari

Soffrire di Disturbi Alimentari (DCA), molto spesso, è come vivere la propria vita con un’ombra che segue e accompagna costantemente che soffre.

I DCA hanno la capacità di personificarsi nel nostro peggior nemico e, allo stesso tempo, nel nostro unico conforto e supporto. Spesso, nonostante le sofferenze che ne derivano, chi soffre di disturbi alimentari fatica infatti a riconoscere il problema in quanto i meccanismi tipici della malattia sono tanto subdoli da mascherarsi in modalità di coping con la dura realtà che ci circonda. E diventano l’unico modo per andare avanti.

Francesca decide di parlare a questa sua ombra, di dirgli in faccia ciò che prova. Così scrive una lettera al suo disturbo alimentare, salutandolo per sempre.

Caro DCA…

Ti scrivo perché forse è giunto il momento di lasciarti andare.

Hai preso il mio corpo e lo hai reso una gabbia.

Volevi aiutarmi? Sì, ma hai sbagliato modo.

Sei entrato impetuosamente nella mia vita, facendoti sentire a più non posso, eppure quello che volevi era non farmi sentire il peso del mondo sulle spalle.

Nella mia testa c’eri solo tu, le calorie, la bilancia, lo specchio, le taglie… solo tu.

Non sentivo più nulla. Sentivo solo te.

(sentimento viene da sentire, di cui sensus è il participio passato in latino. Sentimento, dunque, è ciò che sentiamo interiormente).

Più sentivo te, più mi sentivo leggera. Più sparivo e più non percepivo alcun dolore.

Più digiunavo, più mi misuravo con le mani e più sentivo di avere il controllo.

Ma in realtà, sotto controllo non avevo proprio un bel niente.

Mi vedevo deformata, sempre uguale anche quando il peso calava. Sono arrivata a pensare che in struttura mentissero sul peso della bilancia, che mio padre compromettesse la bilancia di casa.

Ero in guerra. Sì, in guerra contro me stessa.

Poi un bel giorno mi sono accorta che in realtà tanto leggera non ero: non riuscivo a volare.

Così ti ho preso e piano piano ti ho fatto in mille pezzi. E sono volata e rinata.

Non ti ho ancora del tutto sconfitto, o meglio, non ho del tutto fatto pace con te, ma sto facendo del mio meglio.

La prigione dei disturbi alimentari mi sta ormai troppo stretta.

Voglio essere leggera per volare, non per cadere perché non riesco a reggermi in piedi.

Voglio essere forte.

Non debole.

Fragile, sì, ma forte.

Non debole da non riuscire a camminare.

Voglio essere come un fiore di loto, il cui nome deriva dal latino lotus, fango.

Provengo dal fango ma ho dei petali di immacolata bellezza. Se chiuso sono inodore, aperto sprigiono un profumo inebriante.

Rinasco, vivo e volo.

L’articolo è stato scritto da Francesca, che ha raccontato la sua storia

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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