Mettere nero su bianco i nostri pensieri e le nostre emozioni è uno strumento di enorme potenza. Scrivere può essere un grande aiuto per mettere in chiaro e in ordine quel marasma di pensieri che, spesso, affollano la nostra mente. Agustina ha deciso di scrivere delle lettere per fare ciò: lettere destinate al suo disturbo alimentare, l’Anoressia.
L’ambivalenza emotiva che una persona che soffre di DCA prova nei confronti del suo disturbo è, nelle parole di Agustina, evidente. L’Anoressia è per lei sia amica, conforto e sicurezza, che nemica, ostacolo e limite. L’Anoressia può scatenare in chi soffre la sensazione di non poter vivere senza di lei, ma al contempo il desiderio immenso di abbandonarla per sempre.
L’Anoressia amica…
“Cara Anoressia, sai mi hai tolto tanto.. ma quando sei arrivata sei sembrata una salvezza.
Ci sei sempre stata, come una fedele compagna. Ho sempre avuto e sentito il bisogno di nascondermi tra le tue braccia per difendermi dal mondo esterno.
Ormai sono anni che ci conosciamo e condividiamo tutto, siamo diventate inseparabili. Non mi lasci mai sola, giorno e notte.
Ti dico grazie: grazie per il tuo proteggermi dal mondo. Grazie di aver urlato mentre io rimanevo in silenzio, per alleggerire costantemente il peso della vita. Grazie per essere l’unica certezza in un mondo di dubbi.
Tutti cercano di dividerci, ma a me lasciarti fa paura: non vedo un futuro senza di te. Spero tu sia sempre con me a proteggermi dal mondo esterno che mi spaventa tanto.”
… e la nemica
“Anoressia,
hai bussato alla mia porta, hai rotto ogni barriera e hai invaso sia la mia testa che il mio cuore. Sei passata da sotto l’uscio, lentamente, senza che io potessi accorgermene.
Mi hai sciupato nel corpo e nell’anima. Hai rubato calore al mio cuore e tranquillità alla mia mente.
Mi hai tolto la bellezza del sognare e del desiderare. Mi hai trasportato in un mondo buio di schemi e organizzazioni precise e vincolanti, togliendomi ogni possibilità di errore e di spensieratezza.
Mi fai sentire sola e triste.
Mi hai portato via l’affetto per la mia famiglia e per i miei amici, riducendo la mia voglia di condividere con loro i miei giorni. Mi hai portato verso pensieri distruttivi.
Mi vuoi portare via la vita, mi vuoi togliere il futuro, mi vuoi far dimenticare la bellezza e il piacere di vivere.
Mi togli ancora il sorriso e la positività, continuando ad abitare la mia mente.
Perché mi tormenti così tanto? Cosa vuoi da me?
Ti chiedo di lasciarmi vivere come una persona normale. Vorrei non tenerti più dentro di me, dentro i miei pensieri.
Vorrei dirti addio.”
L’articolo è stato scritto da Agustina, che ha raccontato la sua storia