Un disturbo alimentare o, in generale, abitudini alimentari disordinate possono influire sulla possibilità di concepimento. Fertilità e disturbi alimentari sono quindi interconnessi?
In effetti, tramite un recente sondaggio, sono stati ottenuti risultati illuminanti circa l’impatto che i disturbi alimentari o abitudini alimentari poco sane possono avere sul percorso riproduttivo. Il sondaggio, che ha coinvolto 645 donne statunitensi di età superiore ai 18 anni, ha infatti evidenziato che il 45% di coloro che avevano alle spalle un rapporto complicato con
l’alimentazione sperimentava infertilità. Inoltre, circa il 23% delle donne partecipanti ha sostenuto che non avrebbe cercato aiuto per le proprie difficoltà alimentari, in assenza di
concepimento, evidenziando quanto i disturbi alimentari possano essere autoprotettivi.
In che modo fertilità e DCA sono collegati?
Coerentemente con la complessità umana, sono molteplici i fattori che spiegano la possibile relazione tra le difficoltà di concepimento e la presenza di un disturbo alimentare.
Innanzitutto, secondo la Dottoressa Aimee Eyvazzadeh, specializzata in endocrinologia riproduttiva, i disturbi alimentari possono condizionare negativamente la fertilità mediante i
seguenti meccanismi:
- Interruzione del ciclo mestruale e dell’ovulazione. Un basso peso corporeo, una nutrizione inadeguata o l’eccessiva attuazione di attività motoria possono generare la cosiddetta amenorrea ipotalamica, ovvero un blocco mestruale.
- Carenze nutrizionali. Un apporto insufficiente di nutrienti come ferro, acido folico o vitamina D possono avere un impatto significativo sull’ovulazione e l’impianto.2
- Problemi ormonali. Condizioni come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), spesso presente in persone con diagnosi di Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED), possono influire sulla fertilità.
Inoltre, non bisogna assolutamente sottovalutare la componente psicologica che può notevolmente contribuire alle difficoltà sopra citate. Infatti, ansia e disregolazione (spesso riscontrabili in soggetti che presentano un disturbo alimentare) possono veicolare al corpo messaggi non positivi circa il proprio contesto di vita, compromettendo la possibilità di una gravidanza. Allo stesso modo, in coloro che hanno un disturbo alimentare possono attivarsi in modo consapevole o meno eventuali paure legate ai cambiamenti che la gravidanza implica, evitando così i momenti di intimità e ritardando il concepimento.
Un disturbo alimentare compromette sempre il concepimento?
La risposta è negativa, perché ogni storia di vita è unica e segue percorsi diversi, per cui non è possibile generalizzare. Però, diventa necessaria la cura di sé e della propria sofferenza, in modo tale che un buono stato di salute possa favorire il concepimento e in generale, una gravidanza sana. Infatti, secondo la Dottoressa Eyvazzadeh è possibile intervenire mirando a percorsi combinati che tengano conto sia dell’aspetto nutrizionale che psicologico. Il lavoro d’equipe è la chiave per superare i DCA e per affrontare anche la questione della propria fertilità.
L’articolo è stato scritto da Giulia, volontaria dell’Associazione