Per chi soffre di DCA le feste natalizie possono rappresentare uno scoglio, un momento che sembra difficile da superare. Questo avviene perché è effettivamente complesso riuscire a mantenere inalterata la routine di tutti i giorni. Per questo, le settimane che precedono le festività sono caratterizzate, molto spesso, da sensi di colpa e preoccupazione.
Ho deciso, quindi, di stilare un elenco di 10 buone abitudini per tutt*, per le feste. Così che ognun* possa abbracciare, ogni giorno, la gentilezza e rivolgersi con delicatezza e rispetto, evitando di creare qualsiasi possibile disagio in chi incontriamo.
Le 5 buone abitudini di chi ha un car* con DCA
- Non far sentire nessun* divers* ed esclus*. La “regola” fondamentale è quella di includere chi convive ogni giorno con un disturbo alimentare e farlo sentire parte della rete affettiva. Non si tratta, infatti, di capricci o mancata forza di volontà: pertanto, è consigliabile non sottolineare che quella persona ha un problema perché ciò ne accentuerebbe i sintomi e il disagio.
- Cercare di non far ruotare ogni discorso intorno al cibo. Per celebrare il Natale ci sono molti modi che mettono al centro la condivisione. Creare “nuove tradizioni” può offrire, effettivamente, una prospettiva diversa nell’approcciarsi alle feste. Per esempio, organizzare giochi da tavolo, guardare un film natalizio insieme, scrivere biglietti d’auguri personalizzati, realizzare dei piccoli manufatti e decorare l’albero con i propri cari sono dei rituali, dal sapore vintage, che aiutano a riscoprire il più puro e semplice significato dello “stare insieme”.
- Non fare commenti sull’aspetto fisico, nemmeno complimenti! Le feste sono l’occasione in cui rivedere parenti e amici dopo molto tempo. Questi incontri sono spesso accompagnati da commenti sull’aspetto fisico: «Ti trovo bene», «Come sei in forma», «Sei dimagrito». Evitateli: anche se fatti con le migliori intenzioni, rischiano di mettere a disagio la persona con DCA e non solo.
- Evitare di insistere sul cibo o di fare pressione perché la persona mangi di più. É consigliabile assolutamente sbagliato far leva sui sensi di colpa per indurre una persona a mangiare. A tal proposito, riporto le parole di Gena Hamshaw, nutrizionista vegana che ha sofferto di DCA per ben tredici anni e che, nel suo blog, ha raccontato il suo percorso di recovery.
«Quando ero malata mi chiedevano spesso perché non potessi semplicemente sforzarmi e mangiare questo-o-quello: “è solo un boccone” o “un boccone di certo non ti ucciderà”. A ripensarci, mi rendo conto di quanto dev’essere stato ridicolo il mio blocco sul cibo. Capisco lo sconcerto degli amici che cercavano di spronarmi e farmi mangiare qualcosa. Ma non capivano – ed è quello che in generale le persone non capiscono dei disordini alimentari – che un boccone sembra davvero una questione di vita o di morte. La malattia è esattamente questo. È una battaglia per la sopravvivenza, reale o immaginaria che sia, e la maggior parte del tempo sembra che un piccolo passo falso o una scelta “sbagliata” siano la fine del mondo».
Se la persona avrà voglia, mangerà. Altrimenti no. Qualsiasi tipo di pressione sarebbe totalmente controproducente perché l’aspetto principale non è il cibo, ma consiste nel far sentire accolta e capita quella persona. É, per questo, consigliabile di non sbirciare nei piatti degli altri, di non commentare le porzioni e di non invitare a riempire ancora il piatto che potrebbe anche restare, sempre, vuoto.
- Programmare i pasti se si invita a casa una persona con DCA. Pianificare le portate aiuta, molto spesso, a vincere l’ansia nei confronti del cibo. Se uno dei vostri ospiti soffre di disturbi alimentari, sarebbe bene se vi informaste preventivamente riguardo ai cibi con cui si sente più a suo agio. É, inoltre, importante servire a tutti lo stesso piatto. Un buon suggerimento potrebbe essere quello di offrire i cibi in modalità buffet, in modo da permettere ad ognuno di scegliere quali cibi consumare e in quali quantità.
Le 5 buone abitudini per le feste per chi soffre di DCA
Ecco qui, invece, un breve elenco di consigli per chi è coinvolto in prima persona.
- Essere regolare nei pasti. Saltare i pasti per paura di ingerire troppe calorie durante i pranzi delle feste è una cattiva abitudine. Essa può innescare dei meccanismi di binge eating che non faranno altro che incrinare l’equilibrio alimentare.
- Pianificare in anticipo. Questa è la chiave per ridurre le situazioni che potrebbero causare disagio. Ad esempio, ci si può preparare delle risposte alle domande sulla propria alimentazione o sui cambiamenti di peso. Un’alternativa sarebbe quella di preparare un piano per evitare determinati cibi o situazioni. Inoltre, pianificare in anticipo può aiutare a ridurre il carico di lavoro mentale durante il periodo delle festività.
- Affidarsi ai propri cari per distrarsi. Da una parte concedersi un po’ di riposo può affievolire i pensieri negativi. Dall’altra può però offrire la possibilità di rimuginare su ciò che già ci tormenta. Anche se non confidiamo alla nostra famiglia le ansie che ci attanagliano, è comunque possibile condividere con i cari una distrazione dai pensieri.
- Etichettare quelli che si considerano “passi indietro” in modo appropriato. I cosiddetti “passi indietro” sono comuni in questo periodo dell’anno. Se si verifica una “scivolata”, è necessario tenere a mente tutto il duro lavoro e i progressi fatti finora. Una scivolata non significa che si è tornat* al punto di partenza. È fondamentale cercare di usare un eventuale “inciampo” come un’opportunità utile per saperne di più su cosa fare di diverso per stare bene in futuro, attuando strategie collaudate.
- Cercare di preoccuparsi il meno possibile per il peso e la forma del corpo. Capita di sentire una pressione aggiuntiva per il fatto di avere un certo peso o forma del corpo durante il periodo delle vacanze. Questo potrebbe stimolare l’adozione di comportamenti di check del corpo e di confronto. Può essere utile fare uno sforzo particolare per rifocalizzare l’attenzione su altri aspetti che non siano correlati con l’alimentazione, il peso e la forma del corpo. Ciò potrebbe includere la pianificazione di attività legate a hobby o interessi (quelli attuali o che sono stati recentemente trascurati). Bisogna non farsi prendere dalla pressione della dieta del nuovo anno. Magari, si potrebbe prendere in considerazione l’idea di fare una pausa dai social media all’inizio del nuovo anno o di impegnarsi a visualizzare e interagire solo con materiale che non riguarda l’alimentazione, il peso e la forma del corpo.
L’articolo è stato scritto da Natalia, volontaria dell’Associazione




