Overshadowed è una miniserie di otto episodi prodotta dalla BBC nel 2017. La trama è molto semplice: Imogene, detta Imo, una liceale brillante e divertente, inizia a raccontare sotto forma di vlog quotidiani la sua vita. Riprende la sua famiglia, le sue amicizie, la scuola e il suo tempo libero, mostrandosi a 360° ai suoi fan. La sua personalità e i suoi atteggiamenti iniziano però a cambiare quando, senza nemmeno accorgersene, la ragazza inizia a soffrire di anoressia nervosa. La malattia, nella serie, è rappresentata da “un’amica immaginaria” che le sussurra all’orecchio una serie di regole e restrizioni.
Uno sguardo completo
Overshadowed parla di anoressia e lo fa in modo estremamente realistico. Dentro questa miniserie non troverete stereotipie o luoghi comuni riguardo ai Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), bensì vedrete il mondo con gli occhi di chi soffre di questa patologia. Seguirete Imo in ogni momento della giornata. Perciò sì, vedrete i suoi momenti del pasto, sicuramente inconsueti, il suo esercizio fisico compulsivo e le sue paure quotidiane riguardo al peso e al corpo, ma vedrete anche molto di più. Overshadowed mostra quanto spazio un DCA possa prendere nela vita di una persona, mostra in modo olistico e completo tutto ciò che l’anoressia intacca. Nel caso di Imo, le amicizie iniziano a vacillare. Il rapporto con il suo ragazzo è molto instabile e la relazione con i membri della famiglia (specialmente la sorella piccola) è deteriorata. Un DCA, per quanto abbia sintomi sul corpo e sull’alimentazione, è una patologia molto più complessa e molto più profonda. Coinvolge infatti anche tutta la sfera sociale e relazionale.
Famiglia e amici
Il ruolo degli amici e della famiglia, in questa serie, è fondamentale per il percorso di recovery di Imo, così come lo è nel percorso di ognuna delle persone che in generale soffre di un DCA. Sono le persone care che notano i cambiamenti nelle abitudini e negli atteggiamenti di Imogene e che cercano di farla rendere conto dell’insorgere dell’anoressia. Spesso, infatti, le persone che soffrono di un DCA non se ne accorgono, soprattutto all’inizio. Non reputano infatti i loro comportamenti in ambito alimentare e sportivo un problema per la loro salute, sia fisica che mentale. L’avere accanto qualcuno che tiene alla persona, che è in grado di ascoltarla, accettarla e supportarla è il tassello chiave perché la guarigione possa iniziare e sia un tantino più semplice per chi l’attraversa.
Particolarità
Spesso nel mondo del cinema quando si vuole parlare di DCA viene chiesto agli attori di perdere peso e/o di acquisirne. I produttori di Overshadowed hanno fatto una scelta diversa. L’attrice, Michelle Fox, non ha dovuto cambiare il proprio aspetto fisico per poter ottenere la parte nella serie. La magrezza che il suo personaggio mostra come conseguenza dell’anoressia è il risultato di una scelta di vestiario e di trucco ben calcolata. Inoltre, l’avanzare del malessere della ragazza non è visibile solo sul suo viso o sulla sua fisicità, bensì tutta la scenografia attorno a lei si modifica. I colori infatti diventano via via meno intensi e brillanti, lasciando spazio ad un ambiente dai toni più freddi e grigi. Questo sta a dimostrare come la serie voglia focalizzarsi molto di più sulla componente emotiva e sociale dei DCA. Si discosta dal mostrare le conseguenze sul corpo di chi ne soffre (al contrario, per esempio del film To The Bone prodotto da Netflix nello stesso anno). L’obiettivo della serie è per l’appunto quello di non spettacolarizzare ed esaltare la malattia. L’attenzione è sul mostrare la vera e complessa realtà di una difficoltà a livello di salute mentale.
Un’altra particolarità di Overshadowed è la scelta di personificare l’anoressia in Anna, una sorta di ombra che segue Imo in ogni momento e la forza a seguire le sue regole ferree sul cibo e l’esercizio fisico. Questa decisione è stata presa per dimostrare come spesso chi soffre di un DCA non è pienamente in controllo delle proprie azioni, bensì “segue” i consigli della malattia.
Michelle Fox afferma a riguardo:
“Quando qualcuno attraversa una crisi di salute mentale o un disturbo alimentare, spesso la gente incolpa la persona: ‘Perché non riesci a smettere? Perché non riesci a capire cosa sta succedendo?. E mostrando il disturbo alimentare come un’entità separata, si elimina il controllo, si vede la persona che ci prova, ma c’è questo controllo esterno che la oscura. Non è colpa di questa persona, non lo fa con cattiveria”.
L’autrice di Overshadowed, Eva O’Connor, in un’intervista alla stampa, afferma che l’idea di rendere l’anoressia un individuo in carne ed ossa all’interno della serie deriva dalle parole del suo terapeuta che, all’interno del suo personale percorso di recovery, la invitava a immaginare di indossare un mantello pesante (il DCA) e di sapere che un giorno o l’altro se lo sarebbe tolto. Bisogna infatti ricordare sempre, in ogni momento, che la diagnosi di un DCA non definisce la persona in tutte le sfere della sua vita e che, per quanto possa essere dura, la guarigione è possibile.
Educare sui DCA
Non lo nego, a tratti questa serie è molto forte e può essere difficile da guardare per coloro che si possono trovare in una situazione simile. Ma per coloro che credono che i DCA non esistano, o che siano un capriccio, o che siano solo correlati al voler essere magri e snelli, questa serie mostrerà loro un lato della malattia che spesso viene dimenticato o nascosto. Farà comprendere che la sofferenza dietro al digiuno o all’esercizio fisico è reale, è forte ed è totalizzante in ogni sfera della quotidianità.
Questa serie è un grande strumento per aprire gli occhi a molte persone sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare, in modo da riconoscerli nelle persone che ci stanno a cuore e per poterle aiutare al meglio. Perché è solo conoscendo il problema che possiamo concretamente fare qualcosa.
L’articolo è stato scritto da Federica, volontaria dell’Associazione
Fonti
https://www.bbc.com/news/entertainment-arts-41404054
https://irp-cdn.multiscreensite.com/25ae6aab/files/uploaded/OVERSHADHOWED_MINIPRESSPACK.pdf
Fonte Foto: Dan of Geek