Animenta racconta i disturbi alimentari: la lettera di Luciana

animenta racconta i disturbi alimentari: la lettera di Luciana

Cara Animenta, oggi è il mio diciassettesimo compleanno, un momento unico nella vita, un’età che non tornerà più. L’ultimo compleanno da minorenne!  Sono anni che ormai combatto con me stessa, col cibo e i disturbi alimentari. 

L’origine di tutto

È iniziato tutto alle elementari, quando già pensavo che essere magre rendeva felici, rendeva belle. Così decisi che potevo saltare la colazione e la merenda a scuola, potevo dare ai miei compagni il piatto che mi servivano a mensa.

Così io sarei stata felice, sarei stata meglio.

Purtroppo ero troppo piccola per capire e, crescendo, piano piano i miei digiuni si sono trasformati in grosse abbuffate. Le mie abbuffate consistevano nel comprare quantità di cibo spazzatura smisurate, da mangiare e da nascondere poi per i sensi di colpa. Questo purtroppo mi portò a prendere peso.

Ed io che ho sempre pensato che solo il magro fosse buono, che solo il magro mi facesse apprezzare, iniziai a soffrire molto. Non erano solo le parole “sei grassa” o “ma una dieta no?” a farmi soffrire, ma anche le parole che iniziavo a dedicare a me stessa. 

Iniziavo a sentirmi inadeguata, inaccettabile, iniziai ad odiarmi lentamente, nel profondo. Così iniziai a punirmi, convincendomi fosse la risoluzione di queste mie sensazioni. 

La solitudine contro i disturbi alimentari

Ho iniziato a studiare come fuori sede all’età di 14 anni e vivevo sola con due mie amiche. Senza controllo dei miei genitori, decisi di provare una nuova strada e scoprii che se vomitavo, in fondo nessuno se ne poteva accorgere, nessuno lo avrebbe capito. Ero convinta che perdere del grasso, anche se in un modo così errato, mi avrebbe solo fatto bene.

Ma purtroppo ero ancora piccola e sola contro una cosa così grande: non ero cosciente a pieno di ciò che facevo, di cosa comportava, di cosa mi stavo facendo. 

Passato un anno, a questo mio disturbo si aggiunsero tanti problemi: una relazione tossica, molti litigi con i miei genitori e, non avendo idea di come poter chiedere aiuto, presi una serie di scelte errate.

Inizialmente mi convinsi che ogni volta che mi sentivo inadeguata, o inferiore ad una qualunque ragazza, avrei saltato un pasto. Poi iniziai a digiunare ogni volta che succedeva un qualcosa di brutto, o che magari mi faceva semplicemente stare male.

Le conseguenze dei disturbi alimentari

Saltavo pasti per giorni interi, e questo ovviamente portava a delle conseguenze, da cui ovviamente ero ossessionata. Ero ossessionata dal toccarmi le costole, le creste iliache, dal riuscire a chiudermi il polso con sole due dita. 

Le conseguenze meno gradevoli erano i costanti svenimenti, i brontolii allo stomaco, il freddo che penetrava nelle ossa, i crampi, le perdite di capelli decisamente eccessive e la sparizione del ciclo.

Ma in me esisteva solo una convinzione, che ormai conoscevo già da troppo: il magro è bello, il magro solo rende felice. 

E questo pensiero iniziò a perseguitarmi, facendomi credere di non essere abbastanza, per il mio ragazzo e per tutti. Ero convinta che recuperando il mio peso e tornando peso forma, avessi deluso tutti. Ero terrorizzata al pensiero che potessi essere grassa se fossi guarita, e ad essere sincera lo sono ancora.

Ero così convinta di essere troppo grassa che quasi non ho realizzato quanto fossi sottopeso, quanto non fosse normale non riuscire a stare seduta per il dolore delle ossa dei glutei che toccavano la sedia. Di quanto non fosse normale non riuscire più a camminare dal dolore vicino alle ossa delle gambe, di non riuscire ad aprire una bottiglia d’acqua, o ad alzarmi autonomamente da terra.

Oggi scelgo di vivere, di rinascere…

Oggi è il mio compleanno e stasera uscirò con il mio ragazzo, ma non andremo a mangiare, perchè piango solo al pensiero di mangiare qualcosa di così calorico come una fetta di torta.

Oggi però devo farcela: devo farlo per me, devo stare bene, devo essere felice con il mio corpo e il mio peso. 

Perché ho scoperto che, in fondo, “magra” non è bello, non mi rende felice. Ho compreso che la mia felicità e il mio benessere non possono dipendere solo da un peso su una bilancia o da un numero di cui sarò a conoscenza solo io. 

Ed è per questo che oggi ho deciso di vivere, di rinascere, di stare bene con me stessa per quello che sono e non di stare male con me per quello che vorrei essere. Oggi, il giorno in cui compio 17 anni, decido di scegliere la vita, la cura, la guarigione, e non la distruzione. Perchè io, per la prima volta, mi sono resa conto che merito la vita, non la sopravvivenza.

L’articolo è stato scritto da Luciana, che ha raccontato la sua storia

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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