“Cara Carola,
Quante volte avrei voluto parlarti, quante cose avrei voluto dirti, da quante cose avrei dovuto proteggerti… eppure non l’ho mai fatto.
Nessuno, neanche la me di adesso, potrà mai prepararti per il grande dolore che proverai e per come cercherai di spegnere la tua luce per sempre.
“Perché?”
Tante volte mi sono posta questa domanda e nel corso degli anni non ho mai trovato una risposta. Vorrei poterti stringere, rispondere a tutte le tue domande, ma neanche io so le risposte… e forse non le saprò mai. E va bene così.
“Quando?”
Non ricordo il momento esatto in cui tutto è iniziato, forse per scherzo, forse per gioco. Dal secondo anno di liceo una voce ha iniziato ad abitare la mia testa, la voce del disprezzo: “Non sei magra abbastanza”.
Questa voce ha lentamente e gradualmente occupato tutto lo spazio del tuo corpo, tutti i tuoi giorni e le tue ore, tutto l’ambiente e le persone della tua vita. La totalità della tua esistenza sarà inondata e soffocata da un’enorme e grosso disturbo: l’Anoressia.
Proverai un’infinità di emozioni: rabbia, dolore, tristezza, paura, senso di vuoto, senso di colpa, soffrirai di attacchi di panico e non riuscirai più ad uscire di casa e relazionarti con le persone che ti vogliono bene.
Passerai infinite ore a misurare le parti del tuo corpo, a guardarti allo specchio, a contare calorie, a fare esercizio fisico fino allo svenimento. Perderai tantissimi capelli e chili, quasi fino a scomparire.
Ci saranno giorni in cui penserai di non farcela. Ma poi ce la farai sempre.
Ti sentirai tanto sola, ma non lo sei mai stata.
La tua famiglia e i tuoi amici saranno sempre con te, in ogni secondo del tuo percorso, cercando di accompagnarti verso una via d’uscita. Anche se non sarà per niente facile starti vicino.
“Per quanto tempo?”
Anni. Non è mai stato un percorso lineare, hai sofferto di Anoressia, a tratti Bulimia: il tempo si dilatava, si restringeva.. c’erano momenti in cui pensavi di esserne uscita ed invece ricadevi nella rete. E momenti in cui pensavi che non ne saresti mai uscita mentre invece stavi iniziando a muovere i primi passi verso la libertà.
“Ne usciremo? Riusciremo mai ad avere un rapporto di amore verso il nostro corpo?”
Si, ne usciremo.
Ti affiderai ai giusti professionisti, ti lascerai aiutare e amare e rimarrai attaccata alla vita con tutta te stessa, lottando ogni minuto contro quella voce che cercherà di trascinarti verso l’abisso. Riemergerai in superficie e vedrai la luce del sole, capendo che è sempre stata dentro di te, ogni secondo, anche quando cercavi di spegnerla… era ed è ancora oggi qui con noi.
Il nostro corpo è la nostra casa
Oggi abbiamo un bellissimo rapporto col cibo e col nostro corpo, ci amiamo, non ci colpevolizziamo più se prendiamo peso… anzi, ne siamo contente, ci alleniamo e mangiamo tutto quello che vogliamo, senza limitazioni.
Siamo felici e ci accettiamo infinitamente, perchè il nostro corpo è la nostra casa.
Non posso dirti altro: per capire le mie parole dovrai unicamente vivere e abbracciare tutto il dolore che ti aspetta, ricordandoti sempre che ogni grande dolore porta con sé un grande regalo.
Porterai per sempre con te il ricordo di questo dolore e la testimonianza del grande regalo che ti è rimasto: l’amore per la vita.”
Mi chiamo Carola e durante l’adolescenza ho sofferto di un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA). Condivido la mia esperienza sperando che possa essere di supporto o di aiuto per tutte quelle persone che hanno sofferto o soffrono ancora oggi di un DCA.
Non siete soli.
Non perdete mai la speranza.
L’articolo è stato scritto da Carola, che ha raccontato la sua storia
