Animenta racconta i disturbi alimentari – La storia di Giulia

Mi chiamo Giulia ed ho 22 anni. In realtà non so neanche da dove cominciare precisamente o come esporlo a parole. Di solito mi riesce molto semplice scrivere, ma questa volta è diverso. L’anno scorso, nel 2021, precisamente a marzo, me lo ricordo perché si avvicinava il giorno del mio compleanno, la mia vita cambiò totalmente. In peggio. 

Non so cosa scattò nella mia testa, ma quell’aspetto, questo corpo che fa parte di me, divenne come un nemico da eliminare completamente. Non mi piace definirla una battaglia, ma d’altra parte è stato questo per me. Una malattia mentale, che in quel momento, si è presa tutto. Non lo accettavo. Per me andava tutto bene, perché consideravo tutto quello che mi capitava come normale, anche se normale non lo era affatto. 

Mia madre si accorse che qualcosa non andava e così mi propose di andare da una psicologa. Non vi nego che all’inizio ero molto titubante, ma poi decisi di intraprendere questo percorso. Percorso che poi si prolungò più del dovuto. Dalla psicologa fui, poi, mandata da una nutrizionista e in seguito da una psichiatra. Ad oggi sono seguita in un centro a Roma, da circa due anni o poco più. Questa è la mia storia molto, ma molto in sintesi. In realtà ci sarebbero tante altre cose da dire, ma voglio arrivare al dunque e dirvi semplicemente come mi sento adesso, dopo aver avuto e dopo avere tutt’ora un percorso alle spalle, che ancora deve giungere alla conclusione. 

Come sto? 

Non lo so. Non so dare una definizione di come mi sento in questo momento. La mia vita è stata molto ambigua, travagliata e complessa. Tuttavia ho imparato. Ho imparato che per me la cosa più difficile al mondo è quella di amarsi ed accettarsi per ciò che si è. Che non è un semplice corpo a definire chi siamo, ma che dietro c’è molto altro. Io ancora devo capirlo, ma forse metterlo su carta, in qualche modo, mi aiuta ad autoconvincermi. So che non è facile neanche accettare il fatto di aver bisogno di aiuto, ma eliminiamo questi stereotipi secondo cui chi ha bisogno di aiuto è considerato una persona fragile. Anzi. La fragilità stessa non dovrebbe bessere considerata un difetto. Fa parte del nostro essere. Siamo esseri umani e non pietre. E come tali è giusto anche avere delle debolezze. L’importante sta nel riconoscerle e accettarle. Quindi non esitate ad appoggiarvi a persone competenti, ne va della vostra vita e del vostro futuro. 

È vero, mi hai fatto del male, ma ora non ho più bisogno di te 

Mi piace pensare che alla fine del tunnel ci sia un panorama stupendo che sta lì, fermo, ad aspettarmi. Non dimenticherò mai tutto ciò, perché, in qualche modo, qualcosa mi ha comunque insegnato. Ed è giusto non dimenticare. Ma ora è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, di chiudere un capitolo della vita che sì, è stato doloroso, ma che comunque ha fatto parte di me.

L’articolo è stato scritto da Giulia, che ha raccontato la sua storia

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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